"In paese c'è una grande casa, dietro i muri alti. Per entrare bisogna far passare la mano in uno sportellino, nel portone di fronte alla drogheria, e tirare la levetta. E' un passaggio segreto, per gente non comune, come noi. E' proibito dire agli altri quello che succede dietro questi muri alti. Anche se è qualcuno di famiglia, anche se hai troppa voglia di farlo."
Ci sono panni sporchi di chiacchiere che si lavano in casa e alcuni, macchiati di ben altri peccati, che giacciono silenziosi in un angolino e non vedono mai la luce. E' su questo enigmatico binario di mistero e peccato che Hélène Vignal costruisce "Troppa fortuna", nuovo titolo della casa editrice padovana Camelopardus.
A raccontare ciò che non deve essere raccontato è una bambina di dieci anni che, con infantile lucidità, descrive ciò che accade all'interno delle pareti della "grande casa": luogo occulto e occultato, in cui gli adulti si ritrovano nel nome di Maurice Lepoivre portando avanti una vita comunitaria fatta di frasi fatte da seguire come diktat e di silenzi da non squarciare.
Lepoivre, guru e maestro del "Lavoro su di noi" ha un'attenzione particolare nei confronti dei bambini: carezze, sorrisi, silenzi, baci sulla bocca e occhi indiscreti sui loro corpicini nudi durante l'ora del bagno. Alcuni di loro, che la piccola protagonista identifica come "i più fortunati", hanno addirittura la possibilità di accedere al tempio, soli con il maestro.
La troppa fortuna non viene messa in discussione, perlomeno inizialmente, neanche dai dubbi che piano piano crescono, insidiosi, nella ragazzina che dà voce a questo racconto delicato e atroce allo stesso tempo. “Io non sono grande, sono una ragazzina; non una ragazzina comune, una ragazzina del Lavoro su di noi, ed è questa la mia fortuna segreta. Aspetto, e non faccio più domande. Un giorno capirò”, dice la piccola. Puntuale, il dubbio si affaccia non appena la sua età non le consente più di partecipare alle riunioni della grande casa: più ci si avvicina all'età della ragione e più le domande mai fatte aumentano di numero e intensità. Così, la protagonista inizia a sentirsi insofferente: non può più intrattenersi nel lavoro su di sè all'interno della grande casa, non può quindi stare con i coetanei 'troppo fortunati' come lei, non può contare sulla presenza dei suoi genitori e sul carisma del maestro Lepoivre, né sui suoi sguardi e carezze. Così, fulminea, arriva la domanda posta alla madre: "Cos'è una setta?" La donna temporeggia, poi si smarca facilmente allontanando, forse, le nuvole di dubbi che ricoprono il cielo della figlioletta.
Un romanzo breve, intenso, che lascia l'amaro in bocca e lo stomaco contratto da una vicenda che viene raccontata e nascosta allo stesso tempo. Un "vedo e non vedo" atroce che porta la fantasia in un tunnel intricato, buio e doloroso. Un libro per gli adulti e per i bambini, che non devono essere i lettori di questo romanzo, ma gli eventuali protagonisti da proteggere.
Grazie all'ottima traduzione italiana di Mirella Piacentini, quest'opera rappresenta l'Italial premio IBBY nella selezione “Honour List 2012” nella categoria "miglior opera tradotta".
TROPPA FORTUNA
di Hélène Vignal
Editore: Camelopardus Casa Editrice
Collana: Sconfini
ISBN:978-88-902561-8-9
Pagine:80 - Brossura cucita
Prezzo:8,00 €
Uscita: febbraio 2011
Traduzione di Mirella Piacentini
Illustrazioni di Giovanni Nori
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