Venerdì 25 novembre 2011 ore 09,30, ritorno sul campo di guerra, ritorno sulle sponde del torrente Longano. Oggi arrivarvi non è stato troppo difficile, e per difficile, alludo a quanto lo fu ieri o due giorni fa, quando il pericolo era da poco scampato.
I carabinieri dirigono il traffico aiutati dai vigili, i marciapiedi appaiono semi sgombrati e le montagne di fango quasi del tutto sparite dalle strade maggiori (quelle che collegano la zona dell'ospedale al ponte Longano). Mi sento sollevata! Vedo le ruspe in azione lungo il letto del fiume, gli operatori civili al lavoro, molti commercianti che hanno ripreso a lavorare! Addirittura si vede un'autopompa! Ferma si, ma c'è! Sembra che la città si stia rialzando per merito di uomini e attrezzi sempre al lavoro! Tutto in una notte! Miracolo!!!!
Cos'è successo?
E' la presenza dell'esercito ad aver reso tutto più semplice?
O il numero dei volontari è aumentato?
No, no. Forse è merito degli operatori civili, che si sono organizzati a dispetto di ogni sospetto o forse no; volete vedere che sono arrivati i rinforzi?
D'altronde, le autorità non hanno già stanziato i soldi anche per noi?
Il governo ci pensa, anche se il Capo dello Stato non parla, tace, non cita questi Barcellonesi, Messinesi, italiani con la cittadinanza solo formale, italiani-meriodionali, italiani di serie B! Ora però sorvoliamo e ritorniamo alla nostra Barcellona!
Allora, allora...cosa ho visto?
Ah si! Uno scenario migliore di ieri: la vita che continua! Mi chiedo, però, se cotanto zelo non coincida con l'annunciata visita di quelli di “Mi manda Rai3”, prevista per questa sera alle 20,15 ai piedi dell'Oratorio Salesiano, per incontrare i cittadini barcellonesi e dunque indagare!
Mah...mistero!
Mistero, perché altrove, in zone adiacenti a via Luigi de Luca, o a via San Vito, a Piazza San Sebastiano, ecc ecc, le strade se non ammollo, sono ancora seppellite dal fango. Però si tratta pur sempre di vie traverse; in compenso quelle principali lasciano dedurre una sagoma, una forma, qualcosa che ricordi più o meno l'ambiente urbano. Le auto passano, la gente lavora, quindi si piange con un occhio!
Ancor meno allegri si sta in periferia: a Femminamorta, Pozzo Perla e Acqua Calda, dove il bastione del fiume si è rotto, ci sono molti sfollati, perché la melma raggiunge picchi di 2mt d'altezza, i mezzi sono pochi e beni e servizi di primi necessità scarseggiano! Situazioni queste che, ovviamente, non andranno nello speciale della Rai, perché lì è importante citare gli incontri ai vertici, menzionare delibere, mandare immagini dei soccorsi operanti al duecento per cento, mettere le dichiarazioni del sindaco, dell'assessore, capo della protezione civile, presidente, onorevole o politico di turno, nonché l'intervista del povero disgraziato, per rendere meglio “l'effetto tragedia” (magari un nonnetto, che parli il dialetto, ma sicuramente fa più meriodionale!).
Beh, questo è lo sfogo, lo sfogo sommario, perché la vicenda si preannuncia lunga e complessa.
Quali nuovi risvolti attendono la dorsale Tirrenica?
Quale il destino delle zone, che per i blogger di internet (ed inizio a dubitare che siano tali... facebook al momento sembra più un'agenzia stampa!) sono quasi dimenticate, da terzo mondo, zone che giornalisti e politici chiamano “aree di condono e di abusivismo edilizio”, senza conoscere l'esatta struttura geo-morfologica dei terreni, ove realmente sono ubicate?
Chissà...
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