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 Anno VII n° 12 DICEMBRE 2011    -   FATTI & OPINIONI


Lo sbuffo
Gli italiani sognano un'altra manovra e i populisti li illudono

Di Il Nibbio


Perché no? Asta frequenze televisive; riduzione drastica spese militari; pagamento ICI per luoghi di "culto" con finalità commerciali; stangata sugli scudati; tetto massimo alle retribuzioni dei dirigenti pubblici; lotta all'evasione.” Così ho trovato scritto, come “informazioni di base”, sulla pagina di Facebook di Paola Calorenne, militante dell'IDV giovanile e studentessa universitaria a Roma.

Certo un bel sogno cui aggiungerei: polizia efficiente, burocrazia ridotta al minimo, ferrovie puntali e pulite a costo ragionevole, asili nido ovunque e a costo minimo, scuole dove s’insegna veramente, e... aggiungete quello che desiderate, ma lasciatemi chiudere con un desiderio che ho da 50 anni, cioè da quando mi sono affacciato al mondo della politica: politici intelligenti, onesti e capaci.

Mi sembra ovvio che siano desideri corretti, ma messi tutti insieme ricordano la lettera a Gesù Bambino di bambino che crede ancora che tutto sia possibile.

Credo che sia evidente che in due settimane e mezza fosse impossibile fare una manovra esaustiva e ben calibrata in termini di equità, ma ricordiamoci che eravamo al rischio di fallimento e ora lo abbiamo almeno allontanato un pochino; non ne siamo fuori perché, se Monti non riuscirà a far ripartire l'economia, altre manovre ingiuste ci aspetteranno.

Che ci si lamenti è ovvio, ma c'è una cosa che mi irrita fortemente: è la lamentela di quelli che hanno la colpa di questa situazione. Tutti i politici, da destra a sinistra, compresi quelli che oggi non siedono in parlamento come quelli del Sel e di Rifondazione Comunista, hanno grandissime responsabilità per questa situazione: invece di sobillare dovrebbero chiedere scusa agli italiani per aver tradito il mandato ricevuto. C'è stato un certo Prodi che per due volte ha cercato di cambiare la direzione di marcia della Politica e per due volte è stato silurato.

Molte delle cose che vengono dette hanno un senso: perché non far pagare le frequenze? Perché non mettere una patrimoniale? Perché non alzare l'aliquota IRPEF sui redditi oltre i 75.000 €? E tante altre domande che ci si può porre hanno una risposta molto semplice: la manovra deve passare in Parlamento ed essere approvata.
Sono fermamente convito che qualcuno ben noto ha posto degli out-out e ha paura che il Parlamento apporti quei cambiamenti che a tutti sembrano ovvi, ma che a lui non piacciono; infatti vorrebbe che Monti ponesse la fiducia subito e ha avuto anche la sfrontatezza di dire che l'asta per le frequenze, se non fosse gratuita, andrebbe deserta (N.d.R. forse una minaccia mafiosa?).

Monti, invece, lascia al Parlamento il compito di “migliorare” la manovra e allora perché i parlamentari che fanno tante critiche non provano a portare quei cambiamenti che indicano come necessari? Qualcosa penso si farà, ma non credo che sarà molto.

La mia impressione è che la Politica, che ha fallito, si stia difendendo dalla sua evidente disfatta, mettendo in croce Monti e cavalcando e stimolando il più che prevedibile mugugno della gente, cosa direi piuttosto facile, ma indecente. Hanno lanciato perfino critiche di cose inesistenti e hanno dimostrato di non aver nemmeno letto il corposo documento della manovra.

Parliamo ad esempio della “lotta all'evasione”. Non è assolutamente vero che c'è poco. Il limite d'uso per i contanti di 1.000€ può essere considerato alto e vero, ma incominciamo a metterlo, comunque chi riceve soldi in nero poi si trova con somme che ha difficoltà a spendere.

Poi ci sono altri due provvedimenti che penso saranno molto incisivi: l'abolizione del segreto bancario per il fisco, che disporrà di tutte le informazioni sui movimenti bancari e potrà così individuare le posizioni sospette e l'istituzione delle imprese “trasparenti” per il fisco. Queste aziende, in cambio di un trattamento di favore, forniranno il dettaglio di tutti i documenti contabili e creeranno una base informatica molto utile per il fisco.

Chi dice che la monetarizzazione dell'evasione fiscale è modesta dimentica che il recupero non può essere immediato, occorre che il sistema vada a regime e i contenziosi siano conclusi; cifre più elevate avrebbero tolto credibilità alla manovra.

Ho letto il documento e, a differenza di quelli di Tremonti, lo trovo chiaro, dettagliato e coerente. Che poi non sia gradito è un fatto scontato.



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