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La settimana politica

Monti e le attese degli italiani

L'ambiente politico è cambiato nettamente e i primi atti del Governo segnano il ritorno all'azione politica vera e alla sobrietà

Di Il Nibbio

Monti gode oggi da parte degli italiani di un gradimento che nessun capo di Governo italiano abbia mai avuto. Il fenomeno è stato da qualcuno definito argutamente come quello “del malato grave verso il medico che lo ha preso in cura”. In effetti, l'Italia è un malato grave e Monti l'ha preso in cura.

Già l'atmosfera si presenta migliore. Lo stile è “poche parole, mai anticipazioni inutili”. Il comportamento di Monti e dei ministri è del tutto simile a quello dei capitani d'industria, che stanno ben attenti a non dire corbellerie e ad anticipare alla concorrenza le loro strategie di sviluppo. Sono finite le dichiarazioni a raffica (e a braccio??) del premier, dei ministri, dei sottosegretari (anche perché ancora non ci sono), dei portaborse e le immediate smentite.

C'è una cosa che la maggior parte della gente non può aver notato, ma la stampa lo ha ben visto: i comunicati stampa sono sempre inerenti l'attività del Governo. Con Berlusconi, invece, i comunicati spesso erano propagandistici o scritti in polemica contro altri, quali: rappresentati politici dell’opposizione, giornalisti, ecc... Siamo finalmente ritornati alla Comunicazione Ufficiale di fatti o problematiche in modo scarno, ma completo, quale deve essere un comunicato ufficiale fatto con le risorse pubbliche. Le polemiche si possono fare di sicuro, ma non pagate con i soldi nostri.

Abbiamo avuto un solo piccolo assaggio dell'azione di Governo da parte del ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera, che, come potete leggere dallo scarno comunicato stampa (vedi in DOCUMENTI ) è riuscito inopinatamente a far fare un “passo in avanti per la conclusione dell'accordo sulla riconversione industriale dello stabilimento siciliano di Termini Imerese”.

Sembrerebbe una cosa da nulla, detta così, ma si tratta di un passo importante che ha soddisfatto tutti i sindacalisti. Nella sostanza leggiamo su Repubblica “Per chiudere la trattativa, la Fiat ha stanziato circa 21,5 milioni di euro, come costo complessivo diretto ad incentivi, premio di fedeltà, mancato preavviso e tombale. Secondo l'accordo ogni dipendente riceverà un incentivo medio di 460 euro per 48 mensilità”, l'offerta precedente era di gran lunga minore. Quindi il problema era risolvibile, era sufficiente che ci fosse un Ministro interessato a risolverlo, come più volte aveva segnalato Marchionne.

Nella settimana Monti ha avuto incontri importanti a livello UE e l'impressione è che si sia tornati ad un clima di rispetto e fiducia, non ci sono più le battutacce di Sarkozy e la gente che schiva l'incontro con il nostro Premier.

Il 5 dicembre conosceremo il primo provvedimento per affrontare la crisi, una manovra non da poco su un malato ormai debilitato da troppe purghe che si sono dimostrate non efficaci. Non possiamo certo aspettarci che non ci siano ulteriori tasse, ma almeno ci attendiamo che siano eque e che possano effettivamente avvicinarci alla soluzione. Sappiamo che a non tutti piaceranno, anzi la maggior parte dei cittadini sarà gravata dai nuovi balzelli e nel passare del tempo il gradimento di Monti necessariamente diminuirà.

Ogni provvedimento dovrà essere calibrato con attenzione perché in Parlamento il Governo Monti non ha una maggioranza reale, ma ha una forza che penso lo porterà alla fine della legislatura. Infatti, se una delle élite che dirigono i partiti dovesse decidere di staccare la spina, non è detto che i “peones”, che siedono in Parlamento e schiacciano il bottone del voto, siano d'accordo nell'andare alle elezioni anticipate.

Argomenti:   #fiat ,        #governo ,        #italia ,        #monti ,        #opinione ,        #passera ,        #politica



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