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Anno VIII n° 1 GENNAIO 2012 - EVENTI Nel 150° anniversario della nascita di Gustav Klimt |
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Vienna, città in cui Klimt ha trascorso gran parte della sua esistenza, ospita, nelle sue sedi espositive più prestigiose, numerose mostre di grande levatura. Altre città europee da Parigi a Barcellona, da Berlino a Londra, accolgono speciali e interessanti workshop per indagare e scoprire le opere del grande artista. Milano, prima città italiana che inaugurerà le celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Klimt, si allinea all’offerta culturale internazionale con questa mostra che, affidata alla curatela scientifica di Annette Vogel, presenta la riproduzione a dimensioni reali dello straordinario “Fregio di Beethoven” accompagnata da quindici disegni originali correlati al famoso affresco custodito in una sala del Palazzo della Secessione di Vienna. Il percorso espositivo si apre con i manifesti originali della Secessione viennese realizzati tra gli altri da Koloman Moser, Alfred Roller, Ferdinand Hodler e Leopold Stolba per le singole Esposizioni del movimento e appartenenti alla Collezione Salce della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso. Completano l'esposizione alcuni numeri della celebre rivista “Ver Sacrum”, lo strumento più alto realizzato dagli artisti appartenenti al movimento secessionista, custode della poetica dell'arte totale “Gesamtkunstwerk”.
Un team di scenografi e decoratori darà infatti vita alla riproduzione del celeberrimo “Fregio di Beethoven” in scala 1:1. Il “Fregio” sarà posizionato in una sala dedicata all'interno della sede espositiva in cui risuoneranno le note della “Nona Sinfonia” di Ludwig van Beethoven. Il “Fregio” lascia trasparire il grande eclettismo di Klimt che, con il suo stile inconfondibile, riesce a mescolare e a trarre ispirazione da vari elementi figurativi e artistici fondendo all’interno dell’opera echi e suggestioni diverse. Se dalla pittura egiziana e vascolare greca trae la concezione della parete come fascia su cui allineare una sequenza di figure ed eventi, è dalle stampe giapponesi di Hokusai e Utamaro che ricava il segno forte e incisivo. Sono invece di ispirazione africana le spaventose maschere del regno del male che il Cavaliere, protagonista maschile dell’opera, dovrà affrontare e combattere durante il suo lungo viaggio per congiungersi alla Poesia, incarnazione della figura femminile. Il “Fregio di Beethoven”, lungo trentaquattro metri e sviluppato su tre pareti del Palazzo della Secessione, fu dipinto da Klimt nel 1902 in occasione della XIV mostra del movimento della Secessione Viennese. L’esposizione, progettata come cornice per la grande scultura in marmo policromo di Max Klinger dedicata a Ludwig van Beethoven, fu una corale celebrazione del compositore tedesco particolarmente stimato e apprezzato durante quegli anni. Beethoven, attraverso la sua opera d’esaltazione dell’amore e dell’abnegazione, era considerato da Klimt e dai suoi compagni l’incarnazione del genio e degli ideali secessionisti. Ispirato alla Nona Sinfonia, il Fregio fu concepito come parte di un percorso espositivo in cui la visita si trasformava in una sperimentazione sinestetica dove la musica diventava parte costituente e fondamentale dell’opera; in occasione dell’inaugurazione della mostra fu infatti eseguito l’Inno alla Gioia diretto da Gustav Mahler. L’opera si compone di tre parti: L’anelito alla felicità, Forze ostili e Inno alla Gioia. Nell’ultimo pannello Klimt riporta la citazione biblica: “Il mio regno non è di questo mondo”, la stessa citazione che ritroviamo nel saggio di Wagner 1846 dedicato a Beethoven per sottolineare la funzione liberatrice della musica in contrasto con la corruzione del mondo terreno. Nell’opera di Klimt emerge anche la contrapposizione tra bene e male e l’aspirazione al riscatto ideale attraverso l’arte nel rapporto tra uomo e donna.
L’uomo, raffigurato dal Cavaliere, dovrà affrontare una sorta di viaggio agli Inferi per raggiungere la Poesia, protagonista femminile del dipinto. La strada verso il sublime è tortuosa e colma di tentazioni pericolose ma il Cavaliere ne esce vittorioso e arriva finalmente il momento della liberazione rappresentato dal raggiungimento dell’estasi amorosa. L’abbraccio finale tra il Cavaliere, spogliato delle sue armi, e la Poesia simboleggia il raggiungimento del regno ideale. Gli ornamenti fluttuano come note musicali e dalle pareti emerge il tipico stile klimtiano caratterizzato da colori sapientemente accostati, linee sinuose e profusione dell’oro. Gustav Klimt. “Disegni intorno al fregio di Beethoven” Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2, 20124 Milano 4 febbraio – 6 maggio 2012 Orari Martedì e giovedì: dalle 10.00 alle 22.00 Mercoledì, venerdì, sabato, domenica: dalle 10.00 alle 19.30 - Lunedì chiuso (la biglietteria chiude trenta minuti prima dell'orario di chiusura) Prevendita: on-line www.vivaticket.it call center vivaticket a pagamento: 899 666 805, dal lunedì al venerdì 8.00-20.00 | sabato 8.00-15.00 Pagamenti tramite vaglia postale (esclusi vaglia on-line), bonifico bancario e carta di credito. E’ previsto un diritto di prevendita di 1,00 € sui biglietti prenotati on-line sul sito www.klimtmilano.com e www.vivaticket.it a esclusione delle scuole. Servizio prenotazione visite guidate e laboratori didattici Opera d'Arte, T +39 02 45487400, info@operadartemilano.it Informazioni al pubblico: - Spazio Oberdan, tel. 02 7740.6302/6381; www.provincia.milano.it/cultura - www.klimtmilano.com, info@klimtmilano.com, Tel +39 02 45496873/4 - Fax +39 02 454896873 Catalogo: Skira A cura di Annette Vogel Promossa da Provincia di Milano Produzione e organizzazione Alef – cultural project management In collaborazione con Sabarsky Collection New York, Berlino e con Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso Media Partner: AD Tasting Partner: Bialetti Industrie
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