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Anno VIII n° 1 GENNAIO 2012 RECENSIONI |
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Visto per voi
Steve McCurry al MACRO Testaccio di Roma
Di Silvia Sanna
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E' una grande scatola di emozioni l'esposizione, al MACRO Testaccio di Roma, delle migliori fotografie di Steve McCurry. E mi sento un po' in colpa a dire 'le migliori', perché questo presuppone che ce ne siano alcune meno belle e ciò non rende giustizia a quello che è la produzione fotografica dell'artista statunitense. Perché questo è, Steve McCurry: un artista.
Ognuno dei suoi scatti è 'il migliore', seppur diverso da tutti gli altri. Sono le emozioni suscitate dalle immagini a cambiare, ma la sensazione davanti ad un capolavoro rimane la medesima. Attraversando le varie sale espositive, ci si ritrova in un vortice di colori vivaci, profumi pungenti e voci provenienti da tutto il mondo. In cambio, si rimane senza alcuna parola di fronte alle tele. Gli occhi gonfi di tinte forti ed emozioni contraddistinguono gli sguardi dei visitatori, che entrano in punta di piedi e attraversano cortili indiani, case afghane, stradine di ciottolato di paesini caratteristici dell'Italia Meridionale. E' una passeggiata delicata e violenta allo stesso tempo quella che compiono gli spettatori, presi per mano con delicatezza o strattonati, sospinti da un soffio di vitalità o gettati nella cruda realtà di uno scenario di guerra. Qualunque sia l'ambientazione o l'effetto che deriva dalla visione dello scatto, lo spettatore è accompagnato dalla sensibilità di Steve Mc Curry che svela retroscena di vite nascoste e porta in primo piano scene talmente quotidiane da passare quasi inosservate agli occhi dei passanti. Mc Curry invece ci si sofferma con occhio puro, intelligente, talvolta geniale, tanto che ci si chiede come abbia fatto a scattare una tale quantità di scene di vita in cui ci si imbatte spesso solamente in un racconto di fantasia o in una pellicola d'altri tempi. E' uno sguardo delicato e violento, quello di Mc Curry, che si posa sulle rughe di un vecchio, come sugli occhi allucinati di un bambino che mendica, inconsapevole, sotto una pioggia spietata. Si posa sul corpo carbonizzato di un soldato, ricoperto di petrolio iracheno e la fuga - che neanche un tramonto riesce ad addolcire - dei cammelli a ridosso dei pozzi petroliferi in fiamme. Si posa, lo sguardo del fotografo americano, anche sul sorriso di una mamma, sulla corsa di un bimbo a piedi scalzi, sulla preghiera dei vecchi, su volti fieri e affamati, rugosi e felici di ogni angolo del mondo. Perché la mostra di Steve Mc Curry è un viaggio di sentimenti contrastanti e voci sorde e squillanti, profumi e cattivi odori, vita e morte dietro ogni angolo di universo. E' il tripudio dei colori che accompagna ogni essere umano, accarezzato dalla pietas di chi sta ad osservare, lungo un cammino più o meno tortuoso chiamato vita. Macro Testaccio -La Pelanda MACRO Pelanda, Piazza Orazio Giustiniani 4, Roma dal 3 dicembre 2011 al 29 aprile 2012 Orario Da martedì a venerdì dalle ore 15.00 alle 23.00 Sabato, domenica e festivi dalle ore 11.00 alle 23.00. Chiusa tutti i lunedì; 24, 25, 31 dicembre e 1 gennaio. La biglietteria chiude 45 minuti prima Aperture straordinarie lunedì 26 dicembre e lunedì 2 gennaio ore 11.00-23.00 9 e 23 aprile 2012 Biglietto d'ingresso - € 10,00 intero - € 8,00 ridotto (per minori di 18 e maggiori di 65 anni, gruppi di 15 persone, universitari con tesserino e titolari di apposite convenzioniwww.stevemccurryroma.it/convenzioni.php) - € 4,00 ridotto speciale (gruppi di studenti delle scuole elementari, medie e superiori) Gratuito per minori di 6 anni, due insegnanti accompagnatori per classe, giornalisti con tesserino, disabili con un accompagnatore. Informazioni 060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00) http://www.stevemccurryroma.it/ La mostra è promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale - Sovraintendenza ai Beni Culturali, dal MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma, e da CIVITA, con la collaborazione dell’Agenzia SudEst57. |
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