REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno VIII n° 1 GENNAIO 2012 FATTI & OPINIONI


Declassamento
L'Italia è certificata di serie B, ma l'Europa non ride
Per rilanciare immediatamente gli investimenti una via c'è. Occorre però il coraggio e la forza di opporsi alle pretese eccessive della Merke
Di Il Nibbio


Non c'è nulla da fare siamo stati certificati di serie B. La valutazione di Standard & Poor's, potrà essere più o meno aderente a dei parametri o da considerare inopportuna, ma la realtà vede l'Europa tutta indirizzata verso la discesa nelle classifiche mondiali e noi siamo, tra i paesi importanti, quelli messi peggio. Non è un problema di finanza speculativa è un problema di incapacità politica che non vuole tener conto degli sconvolgimenti geopolitici ed economici del cambiamento della struttra mondiale, che possiamo far partire dalla caduta del muro di Berlino: tutto il modo occidentale è in declino.

I motivi del degrado accentuato dell'Europa sono tanti; certamente il primo è che la sua costuzione è stata lasciata a metà. Manca lo “Stato unitario” e questo diventa un grande punto di debolezza, quando si deve far fronte alle crisi.
Oltre alla fesseria di aver costruito una moneta unica senza il “tesoro” comune, c'è proprio tutta la farraginosità di un Parlamento Europeo che non può decidere per gli Stati: le leggi Europee sono solo degli indirizzi, che devono poi essere convertiti in leggi locali.
Così, ad esempio su un argomento scottante, quanto poco importante, come l'Articolo 18, la normativa italiana è contro quella europea. Non è questo il vero problema, anche su sull'articolo 18 si continua a scatenare la bufera. Il problema reale è che marcano le politiche finanziarie, economiche ed estere, comuni, questo, con un debito sovrano europeo alto, ma non eccessivo, ci pone alla mercé della speculazione.

La fissa della Germania del bilancio a saldo zero tout court, non sta in piedi in un momento in cui si devono invece fare forti investimenti per aggiornare il sistema economico-produttivo. La teoria economica dice che per superare questi momenti ci vogliono investimenti dello Stato importanti, uno Stato indebitato come l'Italia, non può farli senza un aiuto esterno. Ma chi lo può fare se non esiste un organo dell'UE con bilancio autonomo in grado di operare?

È complesso cambiare i patti intenzionali fondanti della UE e di tempo ce ne è poco. Anche perché, con la fissa dello spread e del rating, ci stanno mando a fondo; quello che ci affonda è la spesa pubblica sbagliata fatta per decenni. Tutti, meno i politici evidentemente sanno che la finanza speculativa serve solo a mangiare i soldi alla gente, a creare ricchezza sottraendola a chi l’ha per darla a dei giocatori d'azzardo, ma a loro hanno affidato la nostra “ricchezza”: il debito sovrano.
Per risollevare le sorti dell'Europa e dell'Italia in particolare si devono rilanciare gli investimenti pubblici, che poi trascinano gli investimenti privati, l'occupazione e i consumi.

Bello si, ma se non ci sono i soldi?
Tutti dicono di tagliare le spese, ma nessuno c'è mai riuscito!
Osservazioni quanto mai vere purtroppo, i provvedimenti presi da Monti, l'unico che deciso qualcosa per ridurre spesa ed evasione, hanno sicuramente bisogno di tempo per diventare reali.

C'è però un “tesoretto” subito spendibile e che, se sbloccato, andrebbe nel senso giusto, tante spese di medio-piccole dimensioni, diffuse sul tutto il territorio, spendibili velocemente con tempi di realizzazione brevi, che quindi aumentano l'efficienza del sistema nel giro di uno o due anni e creano liquidità immeditamente nella popolazione.
Mi direte che sono un visionario, che tutti gli enti pubblici hanno problemi di liquidità, ma, scusate, questa è un’emerita palla! Molti comuni, qualche provincia e qualche regione hanno dei residui passivi, congelati da anni dal patto di stabilità e che non possono spendere: non si tratta complessivamente di cifre modeste.

Ora il declassamento del debito sovrano dei principali paesi dell'Europa impone un cambiamento nella politica economica e finanziaria sino ad ora percorsa, come in molti sospettavano, Monti compreso: si deve rilanciare anche lo sviluppo. Permettere agli Enti che hanno capitali congelati di usarli per pagare i fornitori, che aspettano da mesi di essere pagati, e per investimenti, darebbe un rilancio immediato dell'economia, anche se sposterebbe di qualche punto in negativo l'equilibrio del bilancio, perdita sicuramente sopportabile senza manovre aggiuntive.

Forza Monti, tu hai il carisma per impuntarti con i tuoi colleghi europei e salva l'Italia e l'Europa dalle fisse di qualche governate europeo troppo teutonico.

© Riproduzione vietata, anche parziale, di tutto il materiale pubblicato