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MM Hasta la Muerte/Fino alla Morte A Perugia, dall'11 febbraio al 31 marzo 2012 |
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Ispirandosi alla lettura critica elaborata dal curatore nel fortunato saggio “Frenologia della vanitas. Il teschio nelle arti visive” (Johan&Levi, 2011), l’esposizione mette a confronto diversi stili ed epoche, soggetti e tecniche che concernono i simboli della morte, presentandosi quindi come una grande “danza macabra” in cui artisti, disegnatori, incisori, illustratori, fumettisti si trovano a dialogare senza discrimini né gradualità nelle tecniche o nelle discipline. Nell’intento di evidenziare uno sguardo (sempre nuovo, sempre diverso) sui simboli dell’arte macabra, la mostra riunisce le opere di trentaquattro autori, tra grandi maestri del passato e artisti dell'odierno panorama nazionale e internazionale, che si sono cimentati con l'iconologia della vanitas. Motivo centrale dell’esposizione è il teschio, simbolo per eccellenza della morte: effige plurisecolare che rispecchia le comuni ossessioni della società, in ogni luogo e in ogni epoca. Icona onnipresente nella vita quotidiana, dalla moda ai gioielli, dall’arte al design, dalla musica ai fumetti, dal cinema alla televisione; rammentandoci la fine di tutte le cose, le teste di morto che si affastellano in questa mostra sembrano suggerirci – in gran silenzio, e a denti stretti – significati escatologici che abbiamo dimenticato, o più semplicemente ignorato nel corso degli ultimi anni. Che siano gioviali o grevi, gaudenti o truculenti, gli scheletri e i teschi che affollano queste opere sprezzano la vanità delle cose terrene, inducendoci così a una vertiginosa riflessione ontologica. MM Hasta la Muerte/Fino alla Morte Galleria Miomao, Via Podiani, 19 – Perugia 11 febbraio - 31 marzo 2012 vernissage: sabato 11 febbraio 2012, ore 18.00 orari da martedì a sabato, dalle 15 alle 19 altri orari su appuntamento info: info@miomao.net tel. 347 7831708 www.miomao.net Gli artisti Paolo Bacilieri (Verona, Italia, 1965); Donald Baechler (Hartford, Stati Uniti, 1956); Armin Barducci (Bolzano, Italia, 1976); Cristiano Baricelli (Genova, Italia, 1977); Alessandro Bazan (Palermo, Italia, 1966); Andrea Bruno (Catania, Italia, 1972); Luca Caimmi (Fano, Italia, 1978); Cristiano Carotti (Terni, Italia, 1981); Andrea Chiesi (Modena, Italia, 1966); Daniel Clowes (Chicago, Stati Uniti, 1961); Frédéric Coché (Pont-à-Mousson, Francia, 1975); Alberto Corradi (Verona, Italia, 1971); Gianluca Costantini (Ravenna, Italia, 1971); Olivier Deprez (Binche, Belgio, 1966); Marco Fantini (Vicenza, Italia, 1965); Omar Galliani (Montecchio Emilia, Italia, 1954); Peter Kuper (Summit, Stati Uniti 1958); Laurina Paperina (Rovereto, Italia, 1980); Magnus (Bologna, Italia, 1939 – Castel del Rio, Italia, 1996) ; Miguel Ángel Martín (León, Spagna, 1960); Conrad Meyer (Zurigo, Svizzera, 1618-1689); Mike Giant (Upstate New York, Stati Uniti, 1971); Nero (Faenza, Italia, 1980); Giovanni Battista Piranesi (Mogliano Veneto, Italia, 1720 – Roma, Italia, 1778); Massimo Pulini (Cesena, Italia, 1958); Yuri Rodekin (Ufa, Baschiria, 1960); Max Rohr (Bolzano, Italia, 1960); Félicien Rops (Namur, Belgio, 1833 – Essonnes, Francia, 1898); Richard Sala (Oakland, Stati Uniti, 1955); Spider (Firenze, Italia); H. Simon Thomassin (Parigi, Francia, 1654-1733); Nicola Verlato (Verona, Italia, 1965); William Marc Zanghi (Wichita, Stati Uniti, 1972). Argomenti: #arte , #arte contemporanea , #morte , #mostra , #perugia |
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