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Una sentenza che da motivi di rilfessione La Corte dei Diritti dell'uomo condanna l'Italia per i rifiuti campani, ma... |
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Diciotto cittadini di Somma Vesuviana si sono rivolte alla Corte dei Diritti dell'uomo di Strasburgo per il problema dei rifiuti in Campania. La Corte ha “L'incapacità prolungata delle autorità italiane di assicurare il funzionamento regolare del servizio di raccolta, di trattamento e di eliminazione dei rifiuti ha colpito il diritto dei richiedenti, al rispetto della loro vita privata e del loro domicilio”
La condanna non ci sorprende, perché è risaputo che fino ad oggi la politica italiana non ha voluto affrontare realmente il problema, ma quello che invece ci deve far pensare è la seconda parte della sentenza in cui la Corte ha ritenuto che gli studi scientifici presentati dalle parti, per sostenere l'esistenza di un legame tra un aumento dei casi di cancro e la gestione dei rifiuti in Campania, non sono attendibile poiché presentano risultati divergenti. Per questo motivo la corte ha concluso che non esistono motivi per ritenere che i ricorrenti abbiano avuto danni alla salute dall'emergenza rifiuti. Anche la richiesta di 15.000€ per danni morali è stata rigettata perché la Corte ha ritenuto che la sentenza già ripaghi dei danni morali. Inoltre non ha riconosciuto la richiesta dell'avvocato Errico di Lorenzo, che è anche uno dei ricorrenti, di 20 mila euro per le spese legali, ma la somma ben più modesta di 2.500 euro. Se tutto questo mostra come le “agitazioni” dei residenti possano essere considerate eccessive rispetto alla realtà, se sono cavalcate per averne dei vantaggi economici, ma nello stesso tempo apre la porta a possibili altre condanne. Argomenti: #campania , #corte dei diritti , #immondizia , #strasburgo |
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