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Viaggio tra i vini del mondo

La California terra di vini

La conoscevamo come terra di spiagge oggi i sui vini sono conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo

Di Luana Scanu

La California: terra di spiagge emozionanti, di sequoie giganti e di città costiere, dove divertimento è la parola d'ordine. Ma anche terra di vigne, di piccoli e grandi viticoltori e soprattutto di grandi vini.

Per capire quando questa terra ha iniziato ad intensificare la coltura di vigneti, bisogna tornare indietro nel tempo sino al periodo della febbre dell'oro, che attirò tanti colonizzatori nel nord della California e che fece aumentare la richiesta di vini buoni, anche tra i “baroni dell'oro”. Imprese agricole sorsero un po' dappertutto, soprattutto a Napa Valley e a Sonoma; alla fine dell'800 l'industria vinicola californiana sembrava promettente.

Fillossera, proibizionismo e prima guerra mondiale bloccarono per molti anni la viticultura californiana, che si riprese solo dopo gli anni sessanta.

Nonostante le vicissitudini storico-politiche che hanno influenzato negativamente la viticultura americana, l'America è riuscita a creare una tradizione vinicola importante grazie a un asso nella manica: il territorio con il suo particolarissimo clima.

Di sera infatti le nebbie fredde del Pacifico salgono lentamente nelle vallate (che corrono parallele alla costa) dando alla fascia più vicina alla costa un clima più fresco. Questo fenomeno è più evidente nelle zone di Sonoma, Napa, Mendocino e Santa Barbara, tanto da spingere gli studiosi a dividere la California in 5 zone climatiche.

Dalle variazioni climatiche dipende poi la fertilità del terreno, in alcune zone più fertile in altre più argilloso e pesante. Sui pendii invece i terreni diventano più calcarei.

Proprio grazie a questa varietà climatica e territoriale i vitigni coltivati in California sono veramente tanti e vari.

Lo Zinfandel è uno dei vitigni più coltivati e che più caratterizza questa zona e si pensa che sia un parente stretto del vitigno italico Primitivo di Manduria, con la differenza che mentre in Italia il Primitivo dà un vino corposo e dal bouquet vario, in America esso dà vini di vario genere: leggeri, fruttati, nouveaux, amabili, rosati, rossi semplici, da dessert e da spumanti.

Al secondo posto troviamo il Cabernet Sauvignon, che dà ottimi risultati soprattutto nel Napa e Sonoma. In queste zone i produttori si ispirano completamente ai francesi del Bordeaux e spesso riescono se non a superare almeno ad eguagliare i francesi. Soprattutto dal 1979 in poi, quando il barone francese Philippe de Rothschild in collaborazione con Robert Mondavi, nel Napa, creò l'escusivo Opus One, vino in stile Medoc. Uvaggio di Merlot e Cabernet Franc, fu un vino che creò scalpore, soprattutto tra i piccoli viticoltori francesi che si sentirono “traditi”. Un documentario di Nossiter del 2005 spiega magnificamente le dinamiche createsi in seguito a questa collaborazione, in America ma soprattutto in Francia.

Quindi Merlot e Cabernet Franc sono tra i vitigni più coltivati, ma in questi ultimi anni si sta provando a coltivare anche il Pinot Noir, che nella parte Sud di Napa e Sonoma dà ottimi risultati.

Tra le uve bianche invece sicuramente il favorito è lo Chardonnay, seguito dallo Chenin Blanc e dal Sauvignon Blanc. Quest'ultimo è diventato famosissimo da quando Robert Mondavi ha iniziato a vendere i vini di Sauvignon Blanc con il nome Fumè Blanc. Come in Francia anche in America si producono due tipi di Sauvignon: uno senza sentori di legno, fresco, con profumi di erba appena tagliata e un'altro più strutturato, invecchiato in barrique.

A chi ha intenzione di fare un bel viaggio in California consiglio quindi una bella passeggiata in vigna, avrete (quasi) l'impressione di essere a Bordeaux...

Argomenti:   #california ,        #usa ,        #vino



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