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 Anno VIII n° 2 FEBBRAIO 2012    -   RECENSIONI


Letto per voi
“Il disagio della democrazia” di Carlo Galli
L'evoluzione del concetto di democrazia dall'antica Atene ad oggi, i problemi, oggi e la possibile evoluzione
Di Giovanni Gelmini


Se con il libro che ho presentato il mese scorso, “Democrazia” di Gherardo Colombo, abbiamo potuto conoscere le regole su cui si basa la democrazia di oggi, in questo saggio troviamo l'evoluzione del concetto di democrazia, dall'antica Atene ad oggi, e le contrapposizioni tra la filosofia che la ispira e la realtà a cui viene applicata.

Scopriamo che l'etimologia della parola “democrazia” è “governo del popolo” e non come intendiamo oggi “potere politico eletto da cittadini a cui è garantita libertà ed eguaglianza di diritti”. La Democrazia ad Atene, invece, è un modo di opporsi al potere dell'aristocrazia ed è vista in genere dai filosofi dell'epoca come “potere dei malvagi”. È solo Aristotele che non è pregiudizialmente contro la democrazia.

Se all'epoca di Atene, date le dimensioni della città, il problema della rappresentanza e della partecipazione era minimo, man mano che lo Stato si ingrandisce il problema della partecipazione diventa dominante e nasce quindi la necessità di affidarsi ai “rappresentanti”. Il conflitto tra rappresentanza e partecipazione è uno dei disagi della democrazia che l'autore rileva e che sentiamo oggi in modo molto forte.

Altro elemento di evoluzione storica, che spesso dimentichiamo, è che dall'antichità sino ad ieri il Potere ha sempre avuto origine e giustificazione nella religione: il Potere viene da Dio. Solo con l'illuminismo cambia l'origine del potere e con la rivoluzione francese prende piede l'idea che il potere viene dal popolo. Anche i dittatori della prima metà del novecento si pongono come “voluti dal popolo”.

Carlo Galli ci conduce attraverso questa evoluzione secondo questo schema: “dall'umanesimo e dal cristianesimo, la democrazia moderna non è quindi solo la storia del potere del popolo, né solo storia dello Stato, ma anche storia dei diritti dei singoli, e delle lotte per realizzarli, nell'uguaglianza, per fare del popolo moderno non una parte ma il sinonimo di "tutti"”.

Negli ultimi capitoli affronta il problema che viviamo oggi. Nel penultimo, “Dal Moderno al Globale”, rileva: “Il capitalismo - che sempre più a fatica si valorizza - esige mano libera rispetto alla politica e al diritto, e rifiuta come costi insopportabili le conquiste dello Stato sociale: l'offerta deve prevalere sulla domanda, la competizione sulle politiche di occupazione e di reddito, e il lavoro deve essere flessibile, precario, subalterno, disarticolato, diviso, isolato, privo di diritti davanti all'unica esigenza legittima, cioè lo sviluppo e il profitto del capitale - è il passaggio dal fordismo al toyotismo, e di qui alla finanziarizzazione dell'economia.

Nell'ultimo capitolo, “La democrazia fra necessità, contingenza, libertà”, entra in modo particolareggiato sulle contraddizioni forti, a volte,anche violente, della nostra democrazia e scrive: “contraddizioni originarie stanno esplodendo irrimediabilmente, se ha già dato quello che poteva dare, o se invece la crisi nasca proprio dal fatto che la democrazia non ha ancora esaurito il proprio compito storico, e che il suo futuro è solo l'avvenire di un'illusione; se il senso civico è sostituito dalla manipolazione mediatica, se la "crazia" (il potere) non è del demos, del popolo, ma di altre istanze di dominio, se l'agonia della democrazia fa tutt'uno col declino della civiltà occidentale verso l'inciviltà, o se invece è possibile, e come, innescare di nuovo il meccanismo virtuoso che vede la democrazia essere rilanciata proprio dall'esigenza di superare le proprie difficoltà, di spostare in avanti le proprie contraddizioni.” e propone delle ipotesi di evoluzione futura della democrazia.

Un saggio che affronta argomenti molto interessanti, utili per meglio capire il passato e cosa sta succedendo oggi.
Carlo Galli si mostra ben preparato e organizza il saggio in modo adeguato; peccato che l'esposizione con periodi lunghissimi, da 2000 a 3000 caratteri (vedi immagine a fianco) , risulta difficoltosa per il lettore, che per inquadrare e seguire il discorso spesso deve rileggere il periodo. Resta poi sempre il dubbio che sia sfuggito qualcosa dei passaggi proposti. Per questo mi è stato quasi impossibile esercitare il mio sport preferito durante la lettura: i paralleli con il mondo come lo vedo io.


Il disagio della democrazia
Galli Carlo
Prezzo di copertina € 10,00
Data uscita 04/10/2011
93 p., brossura
Editore Einaudi (collana Vele)
ISBN 9788806204303

eBook
prezzo € 6,99
ISBN 9788858405079

In copertina troviamo scritto:
Esiste il disagio della democrazia, la rassegnata accettazione del suo cattivo funzionamento e del progressivo restringimento degli spazi civili e degli orizzonti vitali. Ma dal disagio può avere origine anche la rivitalizzazione della democrazia, il rilancio del suo significato umanistico.

In quarta di copertina:
Mentre chi non ne gode lotta per realizzarla, chi l'abita da tempo sperimenta l'esaurirsi della sua forza vitale. Mentre sembra l'unica forma politica legittima, la democrazia conosce molti gravi problemi che la sfidano dall'esterno e dall'interno, e che possono sfociare in una crisi complessiva della democrazia. Un'analisi di questi e di altri paradossi, condotta attraverso una genealogia storica e concettuale, getta luce sull'intricata vicenda della democrazia, sui suoi molti significati, sulle sue contraddizioni e sulle principali riflessioni che l'hanno accompagnata e criticata. E suggerisce che, se la democrazia non è un destino, tuttavia, rivisitata senza dogmatismi e senza trionfalismi, custodisce in sé la fragile speranza in un'umanità capace di dare legge a se stessa, nella dignità e nella libertà di tutti.



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