REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno VIII n° 2 FEBBRAIO 2012 DOCUMENTI


Il Quirinale informa
La dotazione del Quirinale a carico del bilancio dello Stato
Nota illustrativa del Bilancio di previsione per il 2012 dell'Amministrazione della Presidenza della Repubblica


Il bilancio di previsione per il 2012 dell'Amministrazione della Presidenza della Repubblica è stato impostato, come già anticipato in precedenti comunicazioni, sulla base di una dotazione a carico del bilancio dello Stato di 228 milioni di euro, pari a quella del precedente esercizio finanziario, già inferiore di 3.217.000 euro rispetto a quella del 2009. Tale dotazione è stata altresì confermata anche per il 2013 nel bilancio pluriennale 2012-2014. La dotazione del Quirinale è quindi sostanzialmente pari a quella del 2008, a fronte di un'inflazione che da allora ha già raggiunto la misura dell'8,4 per cento in base all'indice dei prezzi al consumo.

Le misure di riduzione della spesa.
Tale risultato è stato reso possibile grazie ad una serie di provvedimenti di riforma dell'ordinamento interno e di riorganizzazione amministrativa adottati dall'inizio del settennato e puntualmente indicati nelle note illustrative dei precedenti bilanci. Queste le misure più significative che hanno consentito rilevanti economie di spesa: blocco del turn over del personale di ruolo, progressiva riduzione del personale distaccato, comandato e a contratto, introduzione del regime pensionistico contributivo, soppressione del meccanismo di allineamento automatico delle retribuzioni a quelle del personale del Senato, blocco degli stipendi e delle pensioni al livello del 2008 fino al 2013, riduzione delle indennità di distacco e di comando, limitazione della corresponsione degli straordinari alla carriera ausiliaria con la previsione di un tetto massimo, soppressione di alcune indennità, insieme a un'attenta revisione di tutti i comparti della spesa per beni e servizi.

Nel corso del 2011 si è inoltre provveduto alla riforma delle pensioni di anzianità, la cui disciplina è stata allineata a regime ai princìpi dell'ordinamento generale, attraverso il progressivo innalzamento dei necessari requisiti anagrafici e di anzianità contributiva e la contestuale applicazione di significative riduzioni dei trattamenti pensionistici nella fase transitoria.

Si è infine data puntuale attuazione alle manovre approvate dal Governo a partire dal 2010, compresa l'applicazione del contributo di solidarietà del 5 e del 10 per cento anche alle indennità di funzione del Segretario generale, dei Consiglieri e Consulenti del Presidente nonché ai compensi del personale a contratto e l'estensione pro rata a partire da quest'anno del regime contributivo a tutto il personale di ruolo che fruisce del regime retributivo.

Situazione del personale
Il personale complessivamente a disposizione dell'Amministrazione si è ridotto rispetto al 31 dicembre 2006 di ben 394 unità. Nel corso del 2011 si è avuta una ulteriore riduzione di 20 unità del personale di ruolo (da 843 a 823) mentre è rimasto stabile l'ammontare sia del personale comandato e a contratto (103 unità), il cui rapporto, di natura fiduciaria, è peraltro destinato a concludersi nell'ambito del settennato, sia del personale militare e delle Forze di polizia distaccato per esigenze di sicurezza (861 unità, sulla base delle intese finora intercorse tra Segreteria generale, Sovrintendenza Centrale dei Servizi di Sicurezza e Amministrazioni interessate).

Con particolare riguardo al personale di ruolo - che dal 31 dicembre 2006 ha comunque registrato un decremento complessivo di ben 320 unità rispetto alla pianta organica vigente, approvata nel luglio del 2005 - si cominciano a registrare sofferenze in taluni profili professionali, specialmente nelle carriere direttiva e di concetto. Come è noto, è in corso di ultimazione il concorso pubblico per 6 posti di ragioniere bandito il 15.10.2010, di cui sono state apprezzate dalla generalità dei concorrenti l'assoluto rigore e la massima trasparenza che ne hanno caratterizzato le modalità di svolgimento; quanto prima dovranno essere banditi altri due concorsi, per un limitato numero di posti, per la carriera direttiva e per il profilo di documentarista della carriera di concetto al fine di rafforzare l'attività di documentazione e di contribuire al ringiovanimento del personale.

Anche per le carriere esecutiva ed ausiliaria ci si riserva di provvedere - sempre in rapporto a carenze specifiche accertate e limitate - con pubblici concorsi, attingendo nell'immediato - per fronteggiare le più urgenti necessità - ad un numero contenuto di idonei di graduatorie di concorsi pubblici effettuati da altre pubbliche amministrazioni (in particolare Camera dei deputati, Senato della Repubblica, Banca d'Italia e Ministeri) ai sensi dell'articolo 9, comma 1, della legge 16 gennaio 2003, n. 3. L'intendimento è infatti quello di un assoluto rispetto dell'art. 97 della Costituzione, limitando le chiamate di natura fiduciaria esclusivamente al personale di staff, con una costante attenzione anche in tal caso alla sua qualificazione professionale.

L'andamento della spesa.
La spesa complessiva prevista, al netto degli effetti meramente contabili delle partite di giro, dei fondi di riserva e della restituzione di 5.016.000 euro al Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2012 (onere temporaneo, limitato al triennio 2011-2013, e in parte anch'esso configurabile come partita di giro), ammonta a 245,3 milioni di euro (237,2 al netto anche delle ritenute previdenziali a carico del personale), rimanendo sostanzialmente invariata rispetto sia al dato del bilancio assestato 2011 sia a quello dell'iniziale bilancio di previsione dello stesso anno.

Esaminando più analiticamente l'andamento della spesa per il personale in servizio e in quiescenza, che costituisce l'88,3% della spesa complessiva, si rileva che la spesa per il personale in servizio registra un calo rispetto al bilancio assestato del 2011, passando da 136,1 a 132,8 milioni di euro (53,07% della spesa complessiva). Il dato del bilancio assestato 2011 risultava peraltro in aumento rispetto all'iniziale bilancio di previsione dello stesso anno (129,4 milioni), a causa degli adeguamenti retributivi connessi alla concentrazione di numerosi passaggi di qualifica da parte del personale a seguito di selezioni interne e soprattutto del minore ricorso al pensionamento anticipato per effetto della relativa riforma.

Quanto alla spesa pensionistica - che, come è noto, per gli organi costituzionali rimane a carico dei rispettivi bilanci e ovviamente ricomprende anche la corresponsione di trattamenti pensionistici risalenti nel tempo - la sua incidenza sul complesso della spesa si riduce invece dal 37,8% del bilancio di previsione 2011 al 35,2% del 2012, registrando quindi un'importante inversione di tendenza. L'onere complessivo per i trattamenti di quiescenza passa infatti dai 92,3 milioni stanziati nel bilancio di previsione 2011 a 88,2 milioni di euro, per effetto del ricordato minor numero di pensionamenti anticipati e delle penalizzazioni previsti dalla recente riforma.

La spesa per beni e servizi, pari a 24,2 milioni di euro (9,7% della spesa totale), cresce di 1,3 milioni di euro rispetto all'assestato 2011 (ma di solo 300.000 euro rispetto al bilancio di previsione per il 2008), a causa di aumenti dovuti all'incremento del tasso d'inflazione, all'aumento degli oneri fiscali (aliquota IVA ordinaria e tributi locali), nonché alle spese per le celebrazioni del 150° anniversario dell'unità d'Italia e per la intensificazione degli interventi diretti al restauro e alla manutenzione della dotazione immobiliare e degli arredi, nonché alla fruizione del Palazzo del Quirinale da parte del pubblico.

Quantificazione delle economie realizzate e relative modalità di impiego.
Le economie conseguite con le misure adottate autonomamente a partire dall'inizio del settennato ammontano complessivamente a circa 60.500.000 euro al 31 dicembre 2011.

Le ulteriori economie conseguenti alle misure attuative delle manovre finanziarie adottate dal Governo con i decreti-legge n. 78 del 2010 e n. 98 del 2011, ammontano complessivamente nel periodo 2011-2014 a 10.900.000 euro. In conformità alle intese intercorse con gli altri organi costituzionali sulla base delle suindicate disposizioni, il Segretariato generale della Presidenza della Repubblica ha peraltro confermato l'impegno preannunciato a suo tempo di restituire al Ministero dell'economia e delle finanze la somma complessiva di 15.048.000 euro, pari al 2,2 per cento della dotazione per ciascun anno del triennio 2011-2013.

Le economie complessivamente realizzate con le misure autonomamente adottate nel corso del settennato fino al 2011 hanno pertanto consentito dapprima di contenere l'incremento della spesa e della dotazione finanziaria a carico del bilancio dello Stato, quindi di ridurre spesa e dotazione in valore assoluto nel corso del 2010 e infine di bloccare la dotazione a carico del bilancio dello Stato al livello del 2008 fino al 2013, nonché ad integrare di 4.148.000 euro i risparmi conseguenti all'attuazione delle manovre del Governo al fine di adempiere, nella misura concordata, l'impegno assunto di restituzione al Tesoro.

Poiché è ragionevolmente prevedibile un progressivo esaurimento degli effetti prodotti dalle misure di contenimento della spesa da un lato e dall'altro la conseguente riduzione degli accantonamenti di bilancio a livello di un fisiologico fondo di riserva, a partire dal 2014 il fondo di dotazione non potrà essere ulteriormente bloccato, anche in considerazione dell'inflazione a quel tempo maturata e della necessità di conseguire un definitivo riequilibrio tra entrate e spese.

Considerazioni finali.
Le iniziative adottate per un incisivo contenimento delle spese dell'Amministrazione del Quirinale non hanno peraltro impedito di realizzare significative spese di investimento e di garantire altresì la piena efficacia delle attività di supporto alle funzioni istituzionali del Presidente della Repubblica. La Segreteria generale sente perciò il dovere di ringraziare pubblicamente i vertici dell'amministrazione - che annovera tra l'altro ben sette donne, di cui cinque alla direzione di importanti Servizi e due titolari di incarichi individuali di livello dirigenziale -, le rappresentanze sindacali e il personale tutto, che nei diversi livelli di responsabilità ha collaborato con lealtà ed intelligenza all'attuazione delle numerose riforme e si è impegnato con generosa dedizione nell'assolvimento dei propri doveri.

Sui ricorrenti confronti con le altre analoghe Amministrazioni sia consentito per brevità rinviare alle ampie e documentate considerazioni già sviluppate nelle precedenti note illustrative dei bilanci per gli anni 2008, 2009 e 2010, sotto il profilo della diversità sia delle funzioni sia dei criteri contabili di imputazione delle spese, con particolare riguardo a quelle pensionistiche e a quelle relative al personale comandato da altre Amministrazioni. Quanto alla richiesta, reiterata anche di recente, di trasformare almeno parte del Quirinale in un museo, si fa presente che, come si è del resto osservato nella parte di questa nota relativa alle spese per acquisti di beni e servizi, già oggi l'Amministrazione gestisce l'intero Palazzo come tale, assicurandone altresì la più ampia fruizione da parte del pubblico, dimostrata dalle quasi 250.000 presenze di visitatori nel corso del 2011. A ciò si aggiunga che da oltre dieci anni il Quirinale ha concesso in gestione gratuita al Comune di Roma e, per esso, all'Ente Palexpo parte degli edifici della dotazione della Presidenza, per destinarla a sede di mostre ed esposizioni, il cui alto livello e costante successo hanno consentito alle "Scuderie del Quirinale" di diventare una sede espositiva tra le più prestigiose.

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