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Commento settimanale Il “buon governo” non fa contenti tutti I risultati già ottenuti smentiscono chi cavalca lo scontento. Vediamo quello che c'è nel decreto e che pochi sanno Di Il Nibbio
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Berlusconi si lamenta: “La cura non ha dato alcun frutto...”, evidentemente il suo metro di misura non è quello dei benefici per il paese.
In soli due mesi il Governo Monti ha cambiato l'Italia. I due decreti che segnano la svolta sono costruiti con attenzione e cercano di affrontare le tematiche a fondo. Non è con questo che affermi che i due decreti siano perfetti, ma è il metodo che è cambiato: si costruisce tenendo conto dei vincoli esistenti, primo fra tutti il Parlamento, dove non si può forzare troppo la mano. Chi comanda è ancora quello che ci ha portato in questo disastro e che considera lo Stato cosa a suo uso e consumo, in quanto “eletto dagli italiani”. Il decreto “Cresci Italia”, ha sicuramente molti provvedimenti ammorbiditi. Qualcuno grida: “dovevano essere più duri!” È vero, ma era possibile? È questa la domanda che ci dobbiamo sempre porre; da decenni certi provvedimenti dovevano essere presi, Bersani ci ha provato, ma nessun politico è mai riuscito a realizzarli. Ora è facile criticare. Chi si pone all'opposizione trova certamente tante occasioni per criticare e soddisfare così le lagnanze di chi conta i suoi danni, ognuno vede i sui danni come enormi, non vede il vantaggio e la necessità per la collettività. È posizione comoda, ma indecente, criticare sui particolari senza avere la visione di insieme. È indecente per tutti quelli che criticano, senza porsi il problema di chi è al Governo, e incitare così la scontentezza, la sfiducia e la rivolta, in particolare è indecente per chi è stato al Governo per molti anni e ha sempre avallato gli errori voluti o il “far nulla” del Governo stesso. Grande agitazione e movimenti di piazza preventivi hanno segnato l'avanzamento in sede governativa del decreto; le agitazioni non cesseranno di sicuro e penso ne avremo ancora per due mesi, fino all’approvazione definitiva (N.d.R. La sommossa siciliana è un'altra cosa, forse legata ad altri problemi già introdotti dal precedente decreto, che rende difficile il lavoro nero e il riciclaggio, ma che non è qui il momento di approfondire). Questi fatti hanno concentrato l'attenzione su provvedimenti che riguardano taxisti, avvocati, farmacisti, notai (perché gli ingegneri, pure iscritti ad un Ordine, non protestano?), cioè le lobby che hanno fatto di una concessione un potere economico. Non possiamo dire quanto questo potere alteri i costi del servizio e quale possa essere un volano di sviluppo per il futuro dei provvedimenti presi, ma il decreto contiene molto altro. Il comunicato stampa che lo descrive è di ben 14 pagine, molte delle parti necessitano del testo per capirne l'importanza, ma diciamo subito che c'è molto, anche se molto è da approfondire per comprenderne la portata. Molto non è nemmeno stato toccato dalla discussione che se ne fa; voglio citare:
Come detto, ricordo che questi sono solo quelli che ho ritenuto non siano stati menzionati dalla stampa. Argomenti: #berlusconi , #decreto legge , #governo , #liberalizzazioni , #monti , #opinione , #politica , #politica economica Leggi tutti gli articoli di Il Nibbio (n° articoli 83) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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