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Il Decreto legge punto per punto

Cresci Italia: più concorrenza, più infrastrutture nel segno dell'equità



Il decreto “Cresci Italia” è ampio e complesso e investe molti settori dell'attività privata e pubblica. Il governo a predisposto dei documenti per spiegano i meccanismi messi in atto. Riteniamo utile riportare qui di seguito il documento sintetico “Presentazione” con i link ai documenti specifici per eventuali approfondimenti.

Presentazione

Il governo nella riunione del Consiglio dei Ministri del 20 gennaio scorso ha approvato un pacchetto di riforme strutturali per la crescita. Le riforme mirano a rimuovere due grandi vincoli che hanno compresso per decenni il potenziale di crescita dell’Italia: l’insufficiente concorrenza dei mercati e l’inadeguatezza delle infrastrutture.

Il decreto legge rinominato dal presidente del Consiglio Monti “Cresci Italia” consentirà nel breve periodo, di traghettare l’economia nazionale fuori dalla spirale recessiva e possibilmente, nel medio/lungo periodo, di allinearla ai ritmi di crescita dei partners europei e internazionali.

Il provvedimento si basa su due pilastri: crescita ed equità.

Il primo, e più importante, pilastro è quello che dà il nome al decreto: la crescita. Nel decreto la crescita economica è stimolata anzitutto con l’eliminazione dei vincoli burocratici (nulla osta, autorizzazioni, licenze) che oggi ostacolano l’avvio delle attività d’impresa.

La promozione della crescita si accompagna all’innovazione. Si compie cioè un passo decisivo in direzione di un risultato lungamente invocato e mai portato a compimento: la valorizzazione del merito delle giovani generazioni.

Premiando le capacità innovative, l’intraprendenza, la lungimiranza e la preparazione – in una parola: il merito.

Ai giovani sono dedicate le norme volte a facilitarne l’ingresso sul mercato del lavoro, consentendo loro di svolgere tirocini finalizzati all’iscrizione negli albi professionali già durante l’ultimo biennio di studi, prima del conseguimento della laurea specialistica o magistrale.

Sempre alle nuove generazioni si rivolgono le novità in tema di università, dove si potenzia il sistema di valutazione degli atenei e, in particolare, i risultati ottenuti dalle università nella didattica e nella ricerca.

Il decreto apre alla concorrenza in materia di trasporti. Di significativo rilievo le misure assunte sul fronte infrastrutturale, che consentiranno di aprire nuovi cantieri e creare nuova occupazione, anche nel settore dell'edilizia. In particolare, si semplifica l'attività delle imprese, anche attraverso il coinvolgimento di capitali privati mediante innovativi strumenti finanziari come i project bond.

Spazio anche a misure importanti per il settore dei trasporti, a favore della portualità, della nautica e dell'autotrasporto. Quanto ai Taxi, si è stabilito di affidare l'analisi dei fabbisogni all'Autorità dei Trasporti che dovrà svolgere un’attenta istruttoria città per città, sentiti i Sindaci, per capire se è necessario aumentare il numero delle licenze.

Il secondo pilastro, quello dell’equità, è complementare rispetto al primo. Cresci Italia dà spazio alla concorrenzialità e, nuovamente, al merito. L’apertura al mercato, incidendo in modo diretto sulle politiche aziendali delle imprese (quelle di grandi dimensioni, ma anche quelle piccole) è in grado di determinare una sensibile riduzione dei prezzi, con vantaggi evidenti per i consumatori.

A tutela dei consumatori sono previste anche misure che incentivano la trasparenza e la semplificazione. Si tratta, anzitutto, dei nuovi provvedimenti che aboliscono le tariffe professionali. Sono, inoltre, comprese le norme che impongono un regime di trasparenza rafforzato in tema di clausole vessatorie. È,ancora, il caso dei nuovi obblighi in tema di assicurazioni r.c. auto e di vendita di medicinali. È il caso, infine, del nuovo regime per l’esercizio delle class action, cui si potrà ricorrere più agevolmente.

Ancora nell’ottica dell’equità, Cresci Italia include misure a sostegno dei soggetti più vulnerabili. Sono esemplificativi in tal senso la riduzione degli oneri di accesso ai piani di rateazione dei debiti tributari e la più ampia tutela per i consumatori a fronte di condotte ingannevoli o aggressive da parte di imprese e soggetti erogatori di servizi.

Sono altresì previste misure di particolare rilievo per il settore energetico: si è avviata una procedura di separazione tra operatori e infrastrutture per creare nuove possibilità di investimento e maggiore concorrenza. Dal punto di vista del consumatore le norme introdotte tendono a contenere l’aumento dei prezzi energetici.


Fonte: comunicato del Consiglio dei Ministri n.11

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