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Il ridicolo del web Social network? È un “curtigghio”, cioè un cortile Dalle foto a i link a raffica: un modo per apparire e amalgamare l’istinto di apparire con la straordinaria invenzione che è il web e… la frittata è fatta Di Chiara di Martino
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In Sicilia si chiama curtigghio, ma on line è la moda del momento. L’antesignano dell’invenzione di Mark Zuckerberg è di certo il “cortile”, ossia riunione di bocche, occhi e orecchie impazienti di sapere, domandare per poi stupirsi. Tipico dei paesi, allevato dalla noia, il pettegolezzo è adatto anche alle grandi metropoli: qui l’uso è più mirato e, di solito, più preciso di una calibro 9.
I social network spopolano tra i giovani e non…riuniscono famiglie dilaniate dall’emigrazione di metà secolo, avvicinano cuori distanti per l’emigrazione di fine secolo. Hanno quasi soppiantato l’impacciato approccio di un ragazzo che ,folgorato dalla bellezza di un’amica di un amico del suo amico, ne cercherà il nome nel database(lo trova, lo trova) e invierà una richiesta d’amicizia, assicurando in cassaforte autostima e reputazione in caso di diniego. Un’altra caratteristica è la cura del profilo. Riflesso di gusti, usi e abitudini, idee o sogni dell’utente che lo andrà ad aggiornare quotidianamente. E qui casca il ronzino. Non disponendo di un biografo personale e nemmeno di un addetto alle pubbliche relazioni, l’utente dovrà raccontarsi da se, dando cosi una descrizione migliore(spesso) o peggiore (quasi mai, salvo depressi cronici) di come realmente sia la sua vita e le sue frequentazioni. E allora vai con la pubblicazione di foto, più che in un album di famiglia. come se fosse uno speciale di Vanity Fair. Foto delle vacanze in cui “cioè mi sono divertita un casino, non vedo l’ora di ritornarci”, o le sempre eterne foto di gruppo che hanno due varianti: prese dal basso (allora ci si stringe sopra la fotocamera formando un capannello di teste) o, il contrario, vale a dire macchina in alto, bocche a orifizio di volatile da cortile e…click. L’unico elemento a fuoco sarà il braccio di chi teneva l’apparecchio. La cura del wall prosegue con citazioni dotte, prese quasi sempre da Wikipedia o da “i bellissimi” di Rete4,che si avvolgono attorno a sentimenti di lealtà, coraggio e forza, nemmeno fossimo a Camelot. Aggiornamenti in tempo reale sulla propria posizione, naturalmente solo quando si è nel locale figo, mica quando si va a trovare la nonna che ti riempie di ganascini. Così tutti gli altri poveri disadattati, che a quell’ora stanno per andare a letto, vedranno che “Mario Rossi è al GileZ pub con altre 5 persone”. Si perché non si può andare da soli e quindi scatta la tortura del “tag”, altrimenti nota come “smascheramento in diretta” , con conseguente rottura di amicizie, relazioni e matrimoni. Ma non importa. Pavoneggiarsi, rendersi o sentirsi migliori fa parte dell’istinto. Gli animali si gonfiano, si mostrano per farsi notare e per intimorire. L’uomo però, oltre al pollice opponibile, ha un'altra caratteristica peculiare che lo allontana dalla fauna per avvicinarlo alla flora: l’uomo moderno condivide link. Il che a mio avviso è il primo passo verso l’annullamento delle onde celebrali. Mi spiego. Ormai nel ricco e pescoso web si trova di tutto e senza fatica; sembra un’enorme lampada dei desideri. Un’idea per la cena di stasera? ..cerca su internet. Lo smartphone si è bloccato(true story)? ..cerca su internet. Non trovi le parole adatte per commentare la situazione nazionale? Altri lo avranno già fatto quindi..cerca su internet. E giù a pubblicare parole, pensieri e opinioni di altri. Per ottenere un risultato disastroso è sufficiente amalgamare l’istinto di apparire con la straordinaria invenzione che è il web e la frittata è fatta. Pur di mostrarsi interessati e interessanti, pur di riempirsi la bocca o la bacheca in questo caso, verranno pubblicati interminabili elenchi di notizie, forse mai lette, video mai visti ma immancabilmente commentati dallo smile adatto a quella che si pensa sia l’occasione. Tutti fan dello stesso personaggio famoso, vittima di un incidente o di un’impennata di visibilità per qualche sua gaffe o prodezza. Tutti critici d’arte, tutti investigatori, tutti criminologi, nella maggior parte dei casi senza aver nemmeno compreso bene quello di cui si sta parlando…l’importante è che gli altri ci vedano appassionati. Insomma quel piccolo angolo della rete viene confezionato a regola d’arte, non costruito o falso, più che altro “selezionato e scremato” in modo magistrale. L’esposizione di sé pompata ai massimi livelli, come si fa ai concorsi di bellezza o nei musei in cui si va per ammirare, meravigliarsi e a volte si finisce per invidiare la felicità esposta in bacheca. I problemi, le giornate storte, le sfuriate immotivate restano tra quattro mura, quelle vere, quelle fatte di mattoni e cemento che, per quanto ordinarie, difficilmente crolleranno. Argomenti: #faceboock , #internet , #social network , #società Leggi tutti gli articoli di Chiara di Martino (n° articoli 21) |
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