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La dinastia Brueghel Como - Villa Olmo, dal 24 marzo al 29 luglio 2012 |
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Curata da Sergio Gaddi e Doron J. Lurie, conservatore dei Dipinti Antichi al Tel Aviv Museum of Art, ideata e prodotta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, la mostra presenterà 70 dipinti e 30 tra disegni e grafiche, provenienti da importanti collezioni private e musei italiani e stranieri, tra cui il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Palais des Beaux arts de Lille, il Tel Aviv Museum of Art, il Bonnefantenmuseum di Maastricht, la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, il Museo di Capodimonte di Napoli, in grado di ripercorrere la storia e l’eccezionale talento della più importante famiglia di artisti fiamminghi attivi tra il XVI e il XVII secolo. L’appuntamento lariano è la tappa iniziale di un circuito internazionale che toccherà il Tel Aviv Museum of Art (settembre-dicembre 2012), la Galleria nazionale di Praga (dicembre 2012 - febbraio 2013), prima di volare negli Stati Uniti (Miami, primavera 2013). “La mostra di Villa Olmo - dichiara Sergio Gaddi, Assessore alla Cultura del Comune di Como e curatore della mostra - celebra il genio della nobile stirpe dei Brueghel che, tra il 1500 e il 1600, ha segnato con il suo talento e la sua visione dell’umanità, a volte grottesca, la storia dell’arte europea dei secoli a venire. Le opere di Pieter Brueghel il Vecchio e della sua genealogia ci accompagneranno in un itinerario seducente, e al tempo stesso appassionante, nell’epoca d’oro della pittura fiamminga del Seicento, nel quale s’incontrerà come ideale compagno di viaggio quel Pieter Paul Rubens, i cui capolavori furono ospitati a Como, non più tardi di due anni fa. Inoltre, il percorso espositivo sarà aperto da una straordinaria tavola di Hieronymus Bosch, un inedito assoluto per il nostro Paese.”
Proprio Pieter Brueghel il Vecchio (1520/25-1569, detto Pieter Brueghel I) è il capostipite e il pittore più importante della dinastia artistica più influente nell’Olanda meridionale tra il XVI e il XVII secolo. La sua opera s’interroga sulla condizione dell’uomo e del mondo in cui vive; le raffigurazioni di paesaggi animati da popolani e le scene di vita contadina propongono una critica sarcastica dei vizi umani. Illustra proverbi e detti popolari, in modo realistico, riflessivo, provocatorio, tagliente e non sempre di facile interpretazione, originando un’opera ricca di contenuti morali. I dipinti di Pieter I erano per la maggior parte custoditi in collezioni private e pertanto inaccessibili al pubblico, per questo la sua fama è ampiamente riconducibile al figlio Pieter Brueghel il Giovane il quale assicurò la diffusione delle opere paterne eseguendo copie delle stesse, come nel caso del “Censimento a Betlemme” eseguito da Pieter II nel 1605 – 1610, riproducendo la versione paterna del 1566, oggi custodita ai Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles.
Verso il 1600, i dipinti in “stile Brueghel” furono molto in voga; i migliori furono eseguiti da Pieter Brueghel il Giovane (1564-1637/8, detto Pieter Brueghel II), che si distinse per un’eccellente tecnica, volta a una semplificazione, forse eccessiva e quasi caricaturale, della pittura di genere. Poteva essere austero, grave, solenne e al tempo stesso sarcastico. Dipinse figure e paesaggi molto particolari nello stile del padre ma innovandolo tramite una personale elaborazione; continuò fino al 1616 nella tradizione paterna attraverso la copia delle sue opere ma nel frattempo ampliò la produzione introducendo nuovi temi. Proprio nel 1616 realizzò la sua prima versione di “Festa del villaggio”. Questo divenne il tema dominante del suo lavoro e lo accompagnò fino alla morte. In mostra, alcuni straordinari esempi della rappresentazione di questi aspetti sono “Festa di matrimonio all’aperto”, “L’adulatore” e due eccezionali versioni di “Paesaggio invernale con trappola per uccelli”.
L’analisi della Dinastia prosegue con Jan Brueghel il Vecchio (1568-1625, detto Jan Brueghel I), figlio di Pieter Brueghel il Vecchio. Formatosi ad Anversa, attorno al 1589 intraprese un viaggio in Italia dove incontrò due persone fondamentali per la sua futura carriera: il pittore fiammingo Paul Bril e il cardinale milanese Federico Borromeo che divenne suo influente collezionista e col quale mantenne una costante corrispondenza anche dopo il suo rientro ad Anversa. L’importante risultato conseguito da Jan nella pittura del XVI secolo fu determinato dal graduale passaggio da un secolo all’altro, dal vecchio al nuovo. Nei paesaggi di piccole dimensioni come “Paesaggio fluviale con bagnanti” dipinto tra il 1595 e il 1600 circa o “Villaggio con contadini e animali” del 1609, abbandonò la composizione tradizionale basata su piani d’immagini ben definiti, conferendo maggior rilievo ai primi piani e ai piani intermedi.
Quest’ultimo, alla morte del padre, divenne il capo di una grande famiglia, ne rilevò lo studio, ed entrò a far parte della Gilda di San Luca, una delle più prestigiose associazioni fiamminghe di artisti ed artigiani. Jan conseguì un grande successo attraverso la vendita dei dipinti da lui ereditati, completando quelli rimasti incompiuti e producendo nuove creazioni secondo il suo stile personale. Collaborò a stretto contatto con il pittore di figure Hendrik van Balen, fino alla morte di quest’ultimo avvenuta nel 1632, come ne l’ “Allegoria dei quattro elementi”.
Un discorso particolare verrà riservato a Jan van Kessel I (1626-1679), figlio di Paschasia, sorella di Jan Brueghel il Giovane. Si specializzò in dipinti di piccole dimensioni di soggetti tratti dalla natura, soprattutto animali, insetti, uccelli e fiori, e allegorie, come nei famosi “Studi di farfalle e altri insetti”, in cui gli animali sono raffigurati con rigore scientifico. A questi, fanno da corollario i lavori dei figli Jan II e Ferdinand.
Il percorso si chiude idealmente con David Teniers il Giovane (1610-1690; detto David Teniers II), legato alla dinastia dei Brueghel per aver sposato Anna, figlia di Ambrosius. Il giovane Teniers fu un artista di grande talento e di enorme successo. Pittore di corte dell’arciduca Leopoldo Gugliemo, prima, e di Giovanni d’Austria, poi, fondatore dell’Accademia Reale di Belle Arti di Anversa, gli sono attribuite circa duecento opere, le migliori delle quali rappresentano scene di genere, di vita agreste e scene d’interno in taverne, come “Contadini in una taverna”, nella quale inserisce anche se stesso nelle sembianze di un villano intento a bere e fumare. Accompagna l’iniziativa un volume (bilingue italiano-inglese) edito da Silvana editoriale, con contributi dei curatori e saggi di Klaus Ertz, autore del catalogo ragionato di Jan Brueghel il Vecchio, Pieter Brueghel il Giovane e Jan Brueghel il Giovane, Maximilian Martens, presidente del Dipartimento di Storia dell’Arte all’Università di Gand, Jan de Maere, presidente della Camera degli Esperti del Belgio. Anche quest’anno, all’esposizione si affianca come evento parallelo di approfondimento didattico, un progetto teatrale, a cura di Teatro in Mostra di Como. Nato da un’idea di Laura Negretti, la pièce analizza uno dei temi fondamentali della pittura fiamminga: i sette vizi capitali. Per farlo, si racconteranno sette storie, ispirate a grandi capolavori letterari (dalle novelle del Boccaccio ai giorni nostri) per definire ciascun vizio in modo divertente, spiazzante e a volte grottesco; così come grottesca è spesso la realtà filtrata dagli occhi di Brueghel e Bosch. Lo spettacolo nasce per essere rappresentato in uno dei suggestivi saloni di Villa Olmo, per far vivere agli spettatori l'esperienza unica di un teatro che rompe e reinventa il rapporto con lo spettatore. La mostra, col patrocinio della Regione Lombardia, è sostenuta da Unicredit, in qualità di main sponsor, dalla Camera di Commercio di Como, da ACSM, da Confindustria Como, da Confcommercio Como, oltre che da Bennet, Poliform, BioNike, Moncler, Nessi e Majocchi, Villa D’Este, Tessitura Taborelli, con il contributo tecnico di Como servizi urbani, Menphis, Syncronos Italia, Progress Fine Art, Enoteca catering, e si avvale della collaborazione di Turismo Fiandre, Bruxelles, Belgio. LA DINASTIA BRUEGHEL a cura di Sergio Gaddi e Doron J. Lurie Como, Villa Olmo - via Cantoni 1 24 marzo - 29 luglio 2012 ORARI da martedì a giovedì: 9 -20; da venerdì a domenica: 9 -22 (la biglietteria chiude un’ora prima); lunedì chiuso APERTURE SPECIALI FESTIVITA’ 9 aprile, 23, 25, 30 aprile, 1 maggio, 2 giugno BIGLIETTI Intero: 10 €; Ridotto: 8 € (visitatori oltre 65 anni e tra 6 e 18 anni, universitari fino a 26 anni, gruppi di almeno 25 persone con ingresso gratuito per l’accompagnatore, categorie convenzionate); Ridotto scuole: 5 € (gruppi scolastici di almeno 25 persone con ingresso gratuito per due accompagnatori); Gratuito: bambini fino a 6 anni, disabili con accompagnatore Ufficio gruppi e info: tel 031.252352 - 031.571979 – fax 031.3385561 www.grandimostrecomo.it CATALOGO Silvana Editoriale; www.silvanaeditoriale.it VISITE E ATTIVITÀ PER ADULTI Visita guidata (fino a 25 persone): 100 € Teatro in mostra (ingresso singolo, con un minimo 20 iscritti su prenotazione): 5 €; libero con biglietto della mostra VISITE E ATTIVITÀ PER LE SCUOLE Visita guidata (fino a 25 persone): 50 € Visita guidata + laboratorio didattico (fino a 25 persone): 70 € Laboratorio didattico (ingresso singolo, senza visita guidata): 2 € Teatro in mostra (ingresso singolo, con un minimo di 20 iscritti su prenotazione): 3 € SERVIZI Servizio audioguide Guardaroba gratuito obbligatorio Ristorante e bar nel parco di Villa Olmo Accesso e servizi per disabili PASS DELLA CULTURA Il biglietto della mostra permette l’ingresso gratuito illimitato fino al 29 luglio 2012 nei musei cittadini: Museo Archeologico Giovio, piazza Medaglie d’Oro, 1 Museo Storico Garibaldi, piazza Medaglie d’Oro, 1 Museo didattico della Seta, via Castelnuovo, 9 Pinacoteca Civica, via Diaz, 84 Tempio Voltiano, Lungo Lario Marconi Orari musei martedì, giovedì, venerdì e sabato: 9.30 - 12.30, 14.00 - 17.00 mercoledì: 9.30 - 17.00 - domenica: 10.00 - 13.00; lunedì chiuso Orari Museo didattico della Seta da martedì a venerdì: 9 -12, 15 -18 Orari Tempio Voltiano da martedì a domenica: 10.00 - 12.00, 15.00 - 18.00; lunedì chiuso |
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