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Intervista per meglio conoscerli

Cinque domande a Les SansPapier


Di Silvia Sanna

Come nascono Les SansPapier?
Iniziamo a suonare nella primavera del 2007. Il luogo d'incontro è San Salvario: quartiere multietnico torinese da dove muoviamo i primi passi live. Tutti e 5 però proveniamo dalla provincia di Cuneo (con la Francia a un passo da casa dunque..) e ci conosciamo dai tempi delle superiori. Più che un incontro è stato un ritrovarsi dopo alcuni anni, questa volta più grandi e con gli strumenti in mano, in una Torino dinamica e vivace. Nella nostra musica confluiscono le nostre esperienze precendenti: Andrea, cantante, chitarrista e autore dei testi, porta con sé la musica cantautorale italiana e francese, Enrico, batterista, l’afrobeat e il funk, Manki, bassista, il reggae e il dub , Davide, sassofonista “parkeriano”, il jazz, Elisa, flautista, il folk e la musica etnica.

Perché Les Sans Papier?
Ci chiamiamo Les SansPapier (letteralmente “senza carta, senza documenti”) perchè non abbiamo nessuna autorizzazione, nessuna licenza, nessun diritto…per il gusto di stare dalla parte sbagliata, per la strana allegria che ci dà l’idea di essere “senza”, liberi, perché la musica scritta ha già perso qualcosa; noi vogliamo quella che rimane in testa…e soprattutto perché l’identità non ha bisogno di documenti. Les SansPapier anche perché amiamo la Francia.
La Francia è là, è sempre stata là, in fondo alle nostre valli, strette come corridoi...Francia raggiunta a piedi, occupata abusivamente, citata continuamente, come se appartenesse a noi.
Izzo e Platini, Negresses Vertes e Leo Ferrè, Boris Vian, Godard…amici che vanno e vengono da Parigi e Marsiglia e portano notizie, stecche di Gitanes, l’immancabile Ricard.

Cosa fate nella vita, oltre a colorare piazze e balere a suon di musica?
Enrico, il sanspapier più intraprendente e coraggioso, e Michele (il nostro fonico) hanno ristrutturato un vecchio capannone in campagna dando vita a uno studio di registrazione, il “Kalakuta RecPublic studio”, e un’etichetta indipendente, la “K-Brother”.
Il “Kalakuta” è diventato un po’ il nostro covo: proprio qui abbiamo registrato il nostro primo cd “Aperitivi all’anice” distribuito in Italia da Goodfellas. Proprio qui nascono i nostri brani, lavoriamo e passiamo molto tempo insieme. Nelle pause un bicchiere di Barbera (a cui abbiamo dedicato una canzone) o un pastis (a cui abbiamo dedicato un album) ci schiariscono la gola e le idee.
Elisa, Davide e Andrea sono insegnanti e Manki lavora in Comune. Siamo molto fortunati: abbiamo tempo libero.

E' difficile e probabilmente riduttivo etichettarvi musicalmente: si nota, comunque, una forte influenza culturale francese. La vostra può essere considerata una musica meticcia?
Pensiamo che “musica meticcia” sia il termine più adatto. Quando spieghiamo a chi non ci conosce a cosa assomiglia la nostra musica citiamo i Negresses Vertes e i Mau Mau.
La “definizione” che ci piace di più è quella di Federico Sirianni, cantautore e amico genovese trapiantato a Torino, che ha detto di noi: “Una band piemontese che scrive canzoni italiane alla francese. O, se si preferisce, canzoni francesi all’italiana..”.
In una canzone-manifesto di “Aperitivi all’Anice” Andrea canta: “Musica allegra che faccia divertire, che metta caldo, che aiuti a bere”. E così le “mademoiselles” si mettono a ballare mentre i “monsieur” vanno a prendere da bere per poi ritrovarsi tutti in pista al ritmo della festa..beh.. questo è quello che spesso succede nei nostri live.

State già lavorando al prossimo album?
Sì, stiamo lavorando al nostro secondo album. Il 2011 è stato un anno stupendo: l’ uscita del cd e moltissimi live nel centro e nord Italia anche su palchi importanti, concorsi e festival musicali in cui ci siamo presi molte soddisfazioni (in ultima il terzo posto al Premio Buscaglione), e un affiatamento tra noi sempre più profondo, ci spingono ad andare oltre, a migliorarci e a trovare una strada che raggiunga più pubblico.
Durante il tour invernale sono nate nuove idee e ora, con calma “sabauda”, abbiamo tempo di farle crescere e trasformarle in nuove canzoni.
Il tutto sempre accompagnato da un fresco aperitivo all’anice. Ovviamente nel nostro “buen retiro”: il Kalakuta Recpublic Studio.


Les SansPapier sono:
Andrè
(Andrea Gerbaudo), cantante e chitarrista, autore dei testi.
Eloise (Elisa Aragno), flautista e cantante.
King David (Davide Pignata), sassofonista.
Munky Funky (Andrea Mancuso), bassista.
Monsieur Henry (Enrico Arnolfo), batterista.

www.lesanspapier.com

Argomenti:   #gruppo musicale ,        #intervista ,        #les sans papier ,        #musica ,        #musica contemporanea



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