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![]() REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno VIII n° 4 APRILE 2012 - EVENTI |
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“Bazan Cuba” presenta un percorso espositivo con ventidue fotografie a colori (e alcuni scatti vintage) che raccontano il periodo trascorso da Ernesto Bazan, tra il 2001 e il 2005, con i contadini dell’isola caraibica ritraendo la loro vita quotidiana.
In cinque anni, ritornando regolarmente a visitare i suoi amici Fidel, Miguel, José, Inesita e le loro famiglie, Bazan è riuscito a raggiungere un livello d'intimità profonda con i suoi soggetti arrivando a cogliere vari rituali come il duro lavoro dei campi, la condivisione di un pasto, il fumare sigari dal sapore zuccherato fatti sapientemente dalle mani dei contadini, il sorseggiare bicchierini di rum. Accompagna l’esposizione, il nuovo progetto editoriale di Bazan dal titolo “Al Campo” che verrà presentato il 23 aprile, serata di inaugurazione, e che rappresenta un’ideale prosecuzione del volume “Bazan Cuba” (2008). Come quest’ultimo, anche “Al Campo” avrà un’edizione limitata di 50 copie ciascuna contenente una foto autentica e firmata. Citazioni di vari scrittori fra cui Octavio Paz, Mario Vargas Llosa e José Saramago arricchiscono le singole immagini. La postfazione del curatore Colin Westerbeck mette in evidenza le somiglianze e le diversità fra la maniera di fotografare di Bazan a colori e in bianco e nero.
I suoi album raccontano per immagini la personale esperienza di Bazan e sono il risultato di una lunga ricerca svolta sia dall’artista, sia dagli oltre quaranta alunni che negli anni hanno seguito i suoi workshop e che gran peso hanno avuto nella realizzazione del lavoro finito. In equilibrio tra un approccio documentaristico ed uno più intimo e personale, i libri rappresentano un ritratto della vita, degli incontri, della disperazione e della felicità di un popolo visto non con gli occhi di un estraneo, bensì con quelli di un conterraneo ormai totalmente inserito ed accolto dalla terra ospitante. Infatti, Bazan è diventato uno di loro, partecipando intimamente alla vita di un paese devastato dal regime e registrando nelle sue fotografie situazioni, relazioni e sentimenti che toccano le corde più profonde dell’animo umano
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