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Silva e Luana rispondono

Interroghiamo le editrici di Voltalacarta e… le promuoviamo!

Sette domande a Luana Scanu e Silvia Sanna per conoscere meglio il come e il perché di questa iniziativa imprenditoriale nel mondo dell’editoria

Di Chiara di Martino

In un momento di crisi nera e profonda, come quello che l’Italia sta attraversando, le passioni e le aspirazioni il più delle volte lasciano il posto alla più redditizia pragmaticità. Tanti piccoli cassetti sono stati chiusi a chiave e i sogni, dimenticati al loro interno, si atrofizzano sino a scomparire definitivamente. Meglio un uovo oggi che una gallina domani sembrano urlare gli occhi di chi, suo malgrado, ha dovuto abbandonare strade impervie e rischiose per buttarsi a capofitto nel poco pescoso mare del lavoro. Tra tanta grigia, ma necessaria ovvietà, ogni tanto però un faro illumina la via di chi, stoico, persiste nelle sue convinzioni e insegue ancora i propri sogni, cercando di coniugare al meglio lavoro e passione. È il caso di Luana Scanu e Silvia Sanna, trentenni laureate in lettere che, per contrastare la crisi, hanno deciso di creare una propria impresa per "inventarsi" un lavoro. L'una, barista per sopravvivenza, l'altra, maestra precaria ormai senza più lavoro, hanno preso il coraggio a due mani e hanno deciso di iniziare questa avventura che da molti è stata giudicata folle. Unendo passione e spirito imprenditoriale hanno saltato il fosso che divide il dire dal fare nell’aprile del 2011, data di nascita della loro casa editrice “Voltalacarta”.

Cominciamo dal nome, sento odore di un grande cantautore…

Il nome Voltalacarta è stato una scelta doverosa.. - Luana sente di dover precisare - E’ un omaggio a Fabrizio De Andre', cantautore importante per entrambe. Silvia lo ama al punto di fare una tesi sulle sue canzoni che è anche diventata un libro e io sono gallurese e, quando si nasce e si cresce in Gallura, si ama a prescindere il cantautore che tanto ha amato questa terra. Inoltre, il nome ha un significato simbolico molto forte: volta la carta, cioè gira la pagina e vai avanti, nella lettura di un libro come nella vita”.

Cosa vi ha spinto a intraprendere questo percorso?

Silvia
stavolta prende la parola e prova a raccontare della molla che ha fatto scattare tutto . "Una semplice domanda: perché non provare a pubblicare noi i libri che ci piacerebbe leggere? Detto fatto, abbiamo partecipato ad un corso di editoria con la casa editrice Marcos y Marcos e poi abbiamo iniziato questa splendida avventura”.

Che coraggio, non saranno tutte rose e fiori... Qual è il momento più emozionante del vostro lavoro?

Scuramente quando entrambe ci innamoriamo dello stesso manoscritto- spiega Luana sicura di interpretare anche il pensiero di Silvia - Abbiamo gusti letterari abbastanza diversi, quindi quando entrambe giudichiamo un romanzo pubblicabile significa che è fatta, abbiamo concepito il nostro prossimo pargolo! E questa fase ci emoziona sempre: ogni volta che chiamiamo l'autore prescelto ci trema la voce, sudiamo, anche se fuori ci sono due gradi, e se la risposta dell'autore è positiva allora brindiamo al successo!

..E le spine?

Il momento dell'editing è molto impegnativo... - continua Luana - In questa fase il lavoro dell'editore è fondamentale: bisogna cercare di "sistemare" le parti più difficili del testo, in modo da renderlo più semplice e fluido, tagliare o allungare le frasi, spostare le virgole e lavorare con sinonimi. E poi la correzione delle bozze. Il nostro incubo è trovare gli errori una volta che il libro è già in commercio!! Ma purtroppo, questo è inevitabile, visto che facciamo tutto in due e dopo la decima lettura del manoscritto alla fine lo conosciamo a memoria! Allora, una volta pubblicato, chiediamo ad amici e librai di segnalarci, qualora li trovassero, gli errori, in modo da poterli correggere in un’ eventuale ristampa”.

Un’altalena di emozioni tipica di chi vive per il proprio lavoro e non il contrario. Non basta però solo esaltarsi, ma è necessario anche riflettere, scegliere e prestare molta attenzione, soprattutto nel loro caso. Hanno a disposizione due teste e quattro occhi per sbrigare tutta la mole di lavoro che si nasconde dietro i sorrisi dell’autore che presenta il suo libro.
Riga dopo riga leggo le loro parole che sprizzano voglia di emergere, di riuscire bene nel loro progetto, ma non per un ritorno economico, se pensassero solo alle banconote da 100 avrebbero abbandonato da tempo infatti la regione sarda, che ha appena rifiutato un prestito a tasso agevolato perché il loro è un progetto "poco credibile". Nessun finanziamento quindi né per la giovane età né per l’imprenditoria femminile, un bel modo di fare coraggio a chi si rimbocca le maniche e vuole creare qualcosa. Il nostro paese, che per anni ha preso le misure al modello americano, ha trascurato l’unico dettaglio che lo ha reso “grande”, la possibilità di scalare la piramide sociale sino a sedersi in cima. Più rischi che guadagni al momento, ma continuano, vanno avanti senza ripensamenti ma con un po’ di sana “strizza” da una parte e un pizzico di amarezza per non avere l’aiuto che la loro piccola casa editrice meriterebbe.

C’è qualche ostacolo che temete di non riuscire a superare?

È Silvia a raccontare “La cultura non viene mai agevolata! Fatichiamo ad andare avanti, ma non ci scoraggiamo, anzi, affrontiamo i nostri problemi con più ottimismo possibile. Noi non abbiamo un distributore perché costa troppo, non possiamo permettercelo, quindi consegniamo noi stesse i nostri libri nelle librerie sarde. Ma la distribuzione nazionale è un grosso problema che prima o poi dovremo risolvere. Comunque i nostri libri si possono acquistare su IBS, altrimenti basta scriverci all'indirizzo mail info@voltalacartaeditrici.it e noi provvediamo alle spedizioni.”

Nonostante le oggettive avversità che hanno e dovranno fronteggiare, fanno leva sulla risposta positiva che hanno ricevuto dai loro lettori..

Con il pubblico è stato amore a prima vista?

Siete pazze!! Folli!! state attente, non sapete ciò che fate…sono state le frasi che hanno accompagnato l'inizio di questa nostra avventura. - Sembrano ragionare l’una con la testa dell’altra, e anche se è Luana a spiegare la nascita del contatto con i lettori, è sicuramente un pensiero condiviso - Forse alla base di questa diffidenza c' era la nostra giovane età e la nostra inesperienza, ma stiamo crescendo, in tutti i sensi, e piano piano anche le persone attorno a noi iniziano a credere e a sostenere il nostro sogno. Il primo libro che abbiamo pubblicato, Nudo a meta' di Paolo Mura, l'abbiamo ristampato dopo solo un mese e mezzo. Questo grazie ai librai indipendenti sardi che, dopo aver letto il libro, l'hanno vivamente consigliato ai propri clienti, grazie ai lettori che hanno fatto un grande passaparola e anche grazie alle biblioteche sarde che ci hanno accolto e dato la possibilità di presentare il nostro libro. Insomma, un lavoro di squadra che ha dato degli ottimi risultati!!”.

“Evasioni d’Inchiostro” è l’ultimo nato in casa Voltalacarta…

Una serie di racconti favole e poesie- spiega Silvia - scritte da dieci ergastolani del carcere Badù e Carros di Nuoro. È un progetto benefico il cui ricavato verrà utilizzato per finanziare altre attivita all’interno del carcere; lo abbiamo scelto con il nostro solito metodo: ci siamo innamorate! E subito abbiamo abbracciato il progetto senza dubbi, anche perché le qualità dei racconti è molto alta e poi abbiamo l’occasione di dar voce a chi spesso non ce l’ha...

Augurando il successo che merita un’iniziativa cosi positiva e intrisa di coraggio, lasciamo le due giovani imprenditrici alle loro vite trascorse di corsa tra un impegno e l’altro e lasciamo che i loro sogni prendano corpo, giorno dopo giorno, nella speranza che possano servire da esempio a chi si è fatto schiacciare dalla paura e ha preferito buttare la chiave di quel cassetto, che non apre più da tempo.

Argomenti:   #editore ,        #intervista ,        #libro ,        #luana scanu ,        #silvia sanna ,        #voltalacarta



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