REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno VIII n° 5 MAGGIO 2012 FATTI & OPINIONI


C'era una volta la Resistenza, oggi cosa c'è?
Lo sfondamento della linea gotica è un'immagine che, riportata alla situazione d’oggi, diventa pericolosa
Di Giovanni Gelmini


Guardo il foglio bianco e so che dovrei scrivere, ma sono vittima di improvvisi attacchi di vomito. No non è la peperonata, ma è che, come cerco di fermare il pensiero su quello che vorrei commentare, ho una risposta certa: il vomito! Che sia quello il giusto commento?

Abbiamo avuto un gruppo di governo che ha volutamente ignorato la crisi, una crisi pericolosissima di sistema, che un buon economista sapeva che non si poteva semplicemente ignorare; invece oggi scopriamo che quell'ignorante di Tremonti (è lui che ha ben colto la sua profonda ignoranza dicendo che gli economisti sbagliavano tutto e invece è lui che ha sbagliato tutto!) attendeva la fine dell'Euro: imbecille! Senza l'euro avrebbe potuto risolvere i problemi all'antica, come aveva fatto il suo maestro Craxi: con la svalutazione galoppante.

Produttività, utili, domanda, offerta, costo del lavoro, investimenti, spesa, guadagni, stipendi, tutte parole senza senso per questi politici: per loro conta solo il loro benessere e il loro potere.

Non facendo nulla, hanno fatto in modo che la situazione diventasse insostenibile e hanno dovuto mollare il cadreghino ai “professori”. I professori hanno fatto subito l'unica cosa che potevano fare, anche perché era stata anticipata dalla “lettera scarlatta” di Berlusconi all'Europa ad Agosto: hanno alzato le tasse, portandole ad un livello inaccettabile.

Monti ha tentato di ridurre gli stipendi dei politici, ma gli hanno dato subito una bacchettata sulla mano dicendo che quello non era affar suo. E così continuamente modificano i provvedimenti del governo per “migliorarli”; meglio per chi però non si sa.

Per rilanciare l'economia servono tagli alla spesa pubblica ben centrati. Non i tagli lineari di Tremonti che non agivano sugli sprechi, ma tagli ben mirati alle spese improduttive. Questo però è impossibile perché le spese improduttive per noi sono quelle produttive per i politici. E così proseguirà la rincorsa: l'economia perderà posizioni, il gettito la seguirà e le tasse dovranno aumentare, altrimenti ci sarà il fallimento dello Stato, come per la Grecia; la disoccupazione aumenterà, i consumi diminuiranno e via così.

Nel frattempo gli scandali per corruzione, amicizie “strane”, vacanze ancor più strane stanno squassando l'intera classe politica: inutile che qualcuno cerchi di dire “io non c'ero”: c'erano tutti e tutti sapevano.

La conseguenza ovvia è che aumenta il dissenso verso i politici. Si salvano solo quelli che predicano contro e il movimento Cinque Stelle di Grillo fa un piccolo balzo in avanti, che appare enorme, anche se la crescita di quelli che dichiarano di non votare è maggiore della crescita del movimento di Grillo. Ma nessuno si preoccupa del non voto, per i politici è preoccupante che un gruppo fuori dal coro arrivi al 7,7% nei sondaggi. Non importa se Girllo dice solo quello che pensano tutti, che non faccia proposte concrete, che faccia solo demagogia, che sarebbe facile neutralizzarlo se si facesse una vera politica: i partiti sono terrorizzati e accusano il comico di fare antipolitica, quando l'antipolitica la fanno loro.

Quali sono le loro reazioni improvvise?
Bersani propone “il dimezzamento da subito, rispetto all’anno scorso, dell’ammontare complessivo del finanziamento pubblico ai partiti, costruendo un sistema basato su due pilastri, secondo il modello tedesco”; è seguito da Casini con qualcosa di simile, ma il top l'ha raggiunto Berlusconi che pensa ‘‘dare un nuovo nome al partito”. Cambiare il contenitore e non il contenuto: il nuovo partito quindi conterrà ancora: Berlusconi, Previti, Dell'Utri, la Minetti e tutti gli indagati, perché l'importante è non essere condannati in via definitiva.

Le persone invece vorrebbe gente nuova, gente pulita, senza amicizie che offrono vacanze, senza “consulenti” che mangiano soldi, ma all'ombra di questa classe politica le persone oneste hanno difficoltà a crescere.

Ecco allora che un ex comico, che elenca i motivi dello scontento, vede crescere il consenso e questo è molto pericoloso, perché, non vedo alla base un metodo democratico, ma lo stesso meccanismo che ha portato Bossi a avere il consenso nel Nord e diventare uno dei tanti ministri al Governo, strapagati anche se inutili.

Per favore non paragoniamo tutto questo alla guerra civile che terminò con il 25 Aprile, non chiediamo “lo sfondamento della linea gotica” prima che a qualcuno venga la voglia di sfondare qualche cosa d'altro.

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