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Banca d’Italia: Bollettino Economico n. 68, aprile 2012 Una attenta analisi della situazione economica per Italia, Europa e Mondo |
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Sintesi
L'economia mondiale ha rallentato nel quarto trimestre del 2011 - Il ciclo mondiale ha perso vigore nell'ultimo trimestre del 2011. Il peggioramento sembra essersi arrestato all'inizio di quest'anno: le attese di crescita si sono nel complesso stabilizzate. Nei paesi avanzati l'espansione della domanda aggregata è frenata dal processo di riduzione del debito, sia pubblico sia privato. L'Eurosistema ha sostenuto con decisione la liquidità delle banche - Al fine di sostenere il credito all'economia e contrastare le difficoltà di provvista delle banche, indotte dalle tensioni sul mercato del debito sovrano e aggravate dall'elevato ammontare di obbligazioni bancarie in scadenza nella prima parte del 2012, a dicembre e a febbraio l'Eurosistema ha condotto due operazioni di rifinanziamento a tre anni al tasso fisso dell'1,0 per cento e con pieno soddisfacimento della domanda; sono stati inoltre ampliati i requisiti di stanziabilità del collaterale ed è stato dimezzato il coefficiente di riserva obbligatoria. L'ammontare netto di fondi immessi nel sistema è stato pari a circa 500 miliardi e ha raggiunto direttamente un elevato numero di banche. Nel primo trimestre si erano allentate le tensioni sul mercato del debito sovrano... - Grazie all'azione della BCE, alle misure prese da alcuni governi, in particolare quello italiano, e al raggiungimento di un accordo sull'assistenza finanziaria alla Grecia, le tensioni sui mercati finanziari dell'area si sono decisamente allentate nei primi mesi dell'anno in corso: sono significativamente diminuiti i premi per il rischio sui titoli di Stato, i differenziali sui mercati interbancari, i premi sui CDS bancari. ...che però si sono in parte riaccese in aprile - In aprile gli spread sui titoli di Stato sono tornati ad aumentare in misura rilevante, pur restando ancora molto inferiori ai massimi raggiunti in gennaio.Sono tornate a diffondersi tra gli operatori preoccupazioni sulle prospettive di alcuni paesi dell'area. I timori di un rallentamento più pronunciato della crescita globale hanno accentuato la preferenza per i titoli dei paesi ritenuti più sicuri. Nell'area dell'euro la flessione dell'attività si è attenuata nel primo trimestre - Nell'area dell'euro, sulla base degli indicatori congiunturali, la contrazione dell'attività economica si è attenuata nel primo trimestre dell'anno in corso. L'indicatore €-coin calcolato dalla Banca d'Italia ha registrato un progressivo miglioramento dal punto di minimo raggiunto nello scorso dicembre, attestandosi in marzo su valori appena negativi. L'inflazione al consumo è scesa in marzo al 2,6 per cento sui dodici mesi, dal 3,0 nell'ultimo trimestre dello scorso anno. In Italia il calo del PIL è proseguito... - Nel quarto trimestre del 2011 il PIL in Italia è diminuito dello 0,7 per cento sul periodo precedente, riflettendo il calo della domanda interna, solo in parte compensato dall'apporto positivo degli scambi con l'estero risultante dalla flessione delle importazioni e dalla stabilità delle esportazioni. Per i primi mesi del 2012 l'andamento degli indicatori congiunturali prefigura un'ulteriore diminuzione dell'attività produttiva. Le esportazioni avrebbero registrato una sostanziale tenuta nel primo bimestre dell'anno. ...anche se sono emersi segnali di stabilizzazione - L'indagine condotta in marzo dalla Banca d'Italia in collaborazione con Il Sole 24 Ore presso le imprese nonché gli indicatori qualitativi ottenuti dai sondaggi prefigurano, pur in un quadro ancora debole, un'attenuazione del peggioramento ciclico. Sono emerse, in particolare, valutazioni più favorevoli sugli ordini dall'estero. La ripresa dell'occupazione si è arrestata negli ultimi mesi del 2011 - Dopo due anni di contrazione, nel 2011 il mercato del lavoro italiano aveva mostrato segnali di ripresa, con un aumento, in media, dello 0,4 per cento del numero di occupati e una marcata riduzione delle ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni. Nell'ultimo trimestre dell'anno la domanda di lavoro ha tuttavia ristagnato, a fronte di una dinamica ancora sostenuta dell'offerta. La debolezza della domanda è proseguita nei primi mesi del 2012: il tasso di disoccupazione è aumentato e le ore autorizzate di Cassa integrazione sono tornate a crescere. La dinamica dei redditi frena ancora i consumi - I comportamenti di spesa delle famiglie restano improntati alla prudenza; sono frenati dalla dinamica del reddito disponibile e dalle condizioni del mercato del lavoro. I consumi sono rimasti deboli nei mesi più recenti, soprattutto nel comparto dei beni durevoli. Gli investimenti delle imprese risentono degli ampi margini di capacità produttiva inutilizzata e della debolezza della domanda interna, nonché delle tensioni, pur in attenuazione, sulle condizioni di finanziamento. L'inflazione di fondo resta moderata. I prezzi risentono dei corsi energetici e delle imposte indirette - L'inflazione al consumo, salita poco sopra il 3,0 per cento nell'ultimo trimestre del 2011, è rimasta stabile nella media dei primi tre mesi di quest'anno. L'inflazione di fondo, misurata al netto delle componenti più volatili, si è mantenuta intorno al 2 per cento. L'andamento dei prezzi rispecchia soprattutto il rincaro dei beni energetici e gli aumenti delle imposte indirette, che si sono riflessi nelle previsioni degli operatori professionali sulla dinamica dei prezzi nel 2012, riviste al rialzo negli ultimi mesi. Le difficoltà di accesso al credito sono state contrastate dall'offerta di liquidità della BCE - In dicembre i prestiti alle imprese avevano registrato una contrazione; le indagini suggerivano una restrizione dell'offerta di credito, connessa con problemi di raccolta delle banche all'estero. Le operazioni di rifinanziamento condotte dalla BCE hanno evitato uno scenario peggiore: dovrebbero permettere una normalizzazione delle condizioni di offerta del credito nei prossimi mesi. Segnali in questo senso provengono dai più recenti sondaggi presso le imprese. Sulla dinamica del credito nei prossimi mesi continuerà a influire la debolezza della domanda e il peggioramento del merito di credito dei prenditori. È diminuita la redditività delle banche, che però hanno rafforzato il patrimonio e riguadagnato accesso ai mercati - Il deterioramento del quadro congiunturale si è ripercosso sulla qualità del credito e sul flusso di sofferenze sui prestiti alle imprese. Nel 2011 la redditività dei maggiori gruppi bancari è peggiorata; tuttavia, il loro patrimonio di migliore qualità continua a rafforzarsi. In dicembre la leva finanziaria di questi gruppi era significativamente inferiore a quella media di un campione di grandi banche europee. Alcuni intermediari italiani hanno riguadagnato l'accesso ai mercati all'ingrosso, tornando a emettere obbligazioni non garantite sui mercati internazionali. Nel 2011 il disavanzo pubblico è sceso, un ulteriore ampio miglioramento è atteso per l'anno in corso - Nel 2011 l'indebitamento delle Amministrazioni pubbliche è sceso di sette decimi di punto rispetto al 2010, al 3,9 per cento del PIL. Al netto della spesa per interessi si è registrato un avanzo di un punto percentuale del PIL. Questi progressi hanno limitato a 1,5 punti percentuali l'aumento del rapporto tra debito e prodotto, che ha raggiunto il 120,1 per cento. Per effetto delle misure correttive decise nella seconda metà del 2011, il rapporto tra debito e PIL dovrebbe cominciare a ridursi nel 2013; per l'anno in corso si prevede un ampio miglioramento dei conti pubblici, nonostante la caduta attesa del prodotto. La politica economica mira a creare condizioni favorevoli alla crescita, ma rimangono elevati rischi a livello europeo e globale - Resta molto elevata l'incertezza sulle prospettive dell'economia. La possibilità che una ripresa prenda avvio a partire dalla fine dell'anno e prosegua nel 2013 dipende soprattutto dagli andamenti dei mercati finanziari e dai rendimenti dei titoli di Stato. Tali rendimenti si sono avvicinati allo scenario più favorevole prospettato nel Bollettino economico dello scorso gennaio; la volatilità resta però molto elevata. Le misure di liberalizzazione e di semplificazione amministrativa recentemente approvate possono stimolare la crescita del prodotto potenziale e incidere positivamente sulle aspettative. La proposta di riforma del mercato del lavoro punta ad attenuarne la segmentazione razionalizzando gli ammortizzatori sociali e riequilibrando la convenienza relativa delle diverse forme di flessibilità nell'uso del lavoro. Restano tuttavia rischi molto elevati, riconducibili al riacutizzarsi delle tensioni sui mercati finanziari europei e a un rallentamento più pronunciato dell'economia globale.
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