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Lo sbuffo

È la violenza che ci distingue dagli animali

Siamo in un periodo di violenza; è un fatto accertato e certamente una delle cause sono le tensioni generate dalla crisi economica e dal pessimo governo che è uscito dalle elezioni nel 2008, ma non tutto può essere addebitato a ciò

Di Giovanni Gelmini

Il 9 maggio scorso è stato festeggiato il “giorno della memoria” dedicato alle vittime del terrorismo e, credo, che sia bene ricordare come sia si viveva allora... e non c'era la crisi economica!

Chi si doveva muovere in centro a Milano aveva sempre la paura di restare coinvolto in uno scontro tra manifestanti e polizia, in qualche sparatoria, in qualche attentato. Era una vita con la paura. Non era quella provata nella seconda guerra mondiale per i bombardamenti, ma la stessa che allora si provava quando si vedeva una divisa tedesca o fascista o un gruppo di uomini che potevano essere dei partigiani: la paura per la propria incolumità.

Anche negli anni '70 e '80 dovevamo aver paura di uomini, sia di destra sia di sinistra: le stragi sono state ispirate dalla destra, ma la gente ha sentito di più le agitazioni violente di piazza della sinistra, per cui è stato facile per la destra accreditare inizialmente tutta la violenza all'altra parte. La cosa è certamente stata facilitata dal potere che ha coperto i veri attentatori; li ha coperti cosi bene che ancora oggi la giustizia non ha potuto emettere delle sentenze.

Oggi la violenza torna di moda.

Partiamo dalla rivolta dei forconi, passiamo per i NO-TAV, ci sono perfino gli animalisti, che fanno violenza per sostenere le loro richieste, e arriviamo infine alla gambizzazione a Genova di un dirigente, evento che non può non riaprire i ricordi degli anni di piombo.

Questi però sono solo le punte di un iceberg, quelle che hanno in modo chiaro l'etichetta di violenza eversiva, ma c'è tutta una vasta area di violenza che viene perpetrata dai mass-media e dalle trasmissioni televisive: l'uso di fatti violenti per trasmettere un messaggio che ben poco ha a che vedere con i fatti avvenuti. Ad esempio, i suicidii di persone, che non reggono la tensione che si è creata, vengono presentati come atto d'accusa al Governo, ma nessuno dice che i suicidi per “motivi economici” ci sono sempre, che diventano ovviamente maggiori nei momenti di crisi.

In genere queste morti sono causate da un insieme di fattori, accumulatisi nel tempo e la relazione a provvedimenti legislativi come unica causa è del tutto falsa, possono al limite essere il motivo scatenante e spesso per cause irrazionali. Se così non fosse dovrebbero essere molti, ma molti di più.
A riprova di questo possiamo prendere in considerazione il dato Cerved sulle procedure fallimentari aperte nel primo trimestre 2012: sono 3.000. Non poche, ma i casi di suicidio non sembrano trovare legami con queste, ma con difficoltà generiche.

Un bell'esempio di come le violenze legate a motivi economici, in effetti, abbiano un retroterra diverso, più vicino all'instabilità mentale, è quello fornito dal sequestratore all'Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia.

I mass-media si sono scatenati, hanno riportato notizie, senza il doveroso controllo. Il debito era di mille, poi duemila euro e infine è levitato addirittura a 44.000€ grazie all'intervento di due ingombranti parlamentari, l'ex ministro Calderoli e Stucchi, entrambi della Lega Nord. Era già iniziata la santificazione dell'uomo.

Nella realtà i fatti sono assolutamente diversi. Il debito è risultato di 1.400€ e non per tasse incrementate nell'ultimo anno, ma per una fissazione di non pagare il Canone RAI, per carità una tassa che dovrebbe essere abolita.
Si tratta quindi di un po' di anni di canone non pagato volutamente. Per questo il signore si è permesso di sequestrare persone, armato con un fucile a pompa e due pistole. Ma vi sembra che sia un qualcosa da portare ad esempio?
Alla base sembra che ci sia la sua volontà di “protestare” e a qualcuno può venire il dubbio che ci sia chi l'abbia ispirato apposta.

Si continua a battere il tasto sui “suicidi per causa economica”, si forniscono notizie false per il quadro in cui vengono calate, che creano uno stato di violenza diffusa, ma inesistente. Questa si configura invece come una vera violenza ed è senza senso, a meno che non si voglia stimolare la rivoluzione, quella fatta con le armi in pugno. Ma allora il discorso è criminale.

La violenza psicologica, che viene così facilmente usata, è una caratteristica dell'uomo e lo distingue dagli animali, che usano la violenza in ben altro modo e sempre per motivi di sopravvivenza, non di prevaricazione più o meno gratuita.

Argomenti:   #anni di piombo ,        #crisi ,        #crisi economica ,        #mass media ,        #suicidio ,        #terrorismo ,        #violenza



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