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Anselmo Bucci e gli Amici Di Novecento. Martini, Oppi, Sironi, Wildt A Fano, Galleria Carifano, Palazzo Corbelli, dal 22 giugno al 30 settembre 2012 |
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I commissari dell’esposizione Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio, con Alberto Montrasio e Daniele Astrologo Abadal, portano in mostra l’eclettica attività creativa di Bucci attraverso una selezione di dipinti, album e documenti d’archivio inediti, affiancati alle opere di altri protagonisti del Novecento che di Bucci furono amici e compagni di strada: Dudreville, Funi, Malerba, P. Marussig, Oppi, Sironi, oltre a Bonzagni, Egger Lienz, Martini, Mazzolani, Mazzucotelli, Modigliani, Viani Wildt, Rapporti testimoniati da lettere, fotografie, dediche autografe, evidenziati nelle mostre collettive allestite sotto l’egida di “Novecento”.
Affermazione espressa a ragion veduta, visto che, nonostante l’indubbia qualità della sua pittura e i molti riconoscimenti, non raggiunse il ruolo assoluto che pur legittimamente gli sarebbe spettato nella storia dell’arte del Novecento. Così nella letteratura, ambito quest’ultimo che pur gli fruttò il Premio Viareggio per il suo “Il pittore volante”.
“Ama soltanto quello che non sai fare”, afferma un altro dei suoi motti, contraddetto nella realtà dalle sue notevolissime capacità, applicate ad ambiti molto diversi ma sempre con esiti ragguardevoli. Anche, si direbbe oggi, come copywriter: a lui si deve, tra l’altro, l’individuazione del nome “Novecento” per indicare il gruppo di artisti che, come lui, erano riuniti intorno a Margherita Sarfatti e Lino Pesaro. Artista e teorico dell’arte, com’è evidente nei suoi scritti per il Corriere della Sera e l'Ambrosiano o nei saggi per La fiera letteraria e Arti plastiche.
Il percorso prende il via dagli esordi e dal periodo marchigiano per proseguire con la stagione francese, fondamentale nella vicenda di Bucci. “Arrivai a Parigi il 1906 e consumai il primo pasto completo nel 1910, la vita si nutre più di incontri che di cibo”, ricorda Bucci. Qui conosce Picasso, Apollinaire, Dufy, Utrillo, si lega d’amicizia con Modigliani, Severini, Suzanne Valadon e Viani e la sua arte assume respiro internazionale. Nel 1907 è accolto dal Salon des Artistes Français, poi al Salon des Indépendants così come al Salon d'Automne del 1909. Il terzo ciclo s’incentra sugli “Scenari di guerra” e nella fattispecie quelli incentrati sulla Grande Guerra e sul Secondo Conflitto Mondiale. Un genere in cui l’artista ha saputo primeggiare, un vero e proprio war artist. Bucci è tra i fondatori del movimento Novecento. A lui si deve il nome del gruppo, pur tuttavia egli mantenne con lui un rapporto molto critico, tanto da non presentarsi all’inaugurazione della prima mostra, curata dalla Sarfatti alla galleria milanese di Lino Pesaro, inaugurata alla presenza del Duce.
Vi è infine la sezione dedicata agli amici di Bucci. Da una parte il Gruppo di Novecento, nucleo composto da sette artisti dall’altra figure di spicco che hanno intrattenuto con Bucci legami di amicizia e di stima: Bonzagni, Egger Lienz, Martini, Mazzolani, Mazzucotelli, Modigliani, Viani e Wildt.
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