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Letto per voi

Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas


Di Luana Scanu

Ho conosciuto la casa editrice Marcos y Marcos nel 2010 perché ho seguito un loro corso di editoria, quello che mi ha poi permesso di aprire la mia casa editrice. Nei loro occhi ho visto l'amore, la passione, la dedizione al proprio lavoro. Per questo motivo, quando mi sono imbattuta per la prima volta nel progetto “Se ti abbraccio non aver paura”, non mi sono stupita più di tanto: solo due anime come quella di Claudia e Marco potevano “partorire” un simile capolavoro di sensibilità.

Mi permetto di utilizzare il termine “progetto” perché “Se ti abbraccio non aver paura” non è un semplice libro. E' una testimonianza, una speranza, un lavoro a sei mani: due dell'autore Fulvio Ervas, due del “messaggero” o come si definisce lui “il braccio” Franco Antonello e due del protagonista, della “mente” Andrea Antonello. Andrea è un ragazzo autistico, che sa di essere autistico. Franco è il papà di Andrea, imprenditore veneto che da quando ha scoperto la malattia di suo figlio ha iniziato a lottare per capire, affrontare e combattere questa terribile malattia. Un giorno ha preso una decisione difficile e coraggiosa: portare Andrea in viaggio per l'America, su una Harley Davidson. Tre mesi e mezzo in viaggio.

Fulvio Ervas è lo scrittore che, dopo un anno e mezzo a stretto contatto con Andrea e Franco, ha dato voce a questa avventura e ha scritto del loro viaggio.

“Se ti abbraccio non aver paura” non è solo il titolo di questo libro on the road, ma è la frase che i genitori di Andrea scrivono sulle sue magliette. Infatti Andrea ha una particolare caratteristica: abbraccia tutte le persone che incontra, “ascolta” la loro pancia per capire chi sono. E siccome è un ragazzo non solo bello, sorridente, con una massa scompigliata di ricci, ma anche molto alto e grosso, allora i genitori si sono messi nei panni degli “abbracciati” e hanno deciso di avvisare loro di non aver paura.
Il loro viaggio ha toccato diciotto stati americani, dalla Florida, al Texas, dalla California al Messico sino al Brasile. In quei mesi Andrea ha conosciuto popoli diversi, ha cenato con gli indios e con gli sciamani. Un viaggio colmo di incontri, alcuni comici altri struggenti. Incontri che hanno regalato ad Andrea esperienza, crescita interiore e soprattutto autostima.

Dopo aver letto con molto piacere ed emozione il libro, ho iniziato a fare una ricerca sul web e a recuperare su youtube i video delle trasmissioni televisive che hanno invitato Franco e Andrea, come le Invasioni Barbariche, le Iene, Italia sul due ecc, e ho trovato altre informazioni sulla loro storia.

Franco e Bianca (mamma di Andrea) hanno capito che il loro bambino aveva qualche problema quando aveva due anni e mezzo. Prima Andrea era normalissimo: parlava, comunicava, era vispo e attivo, non aveva particolari problemi. Nel giro di dieci/quindici giorni c'è stato un cambiamento totale: non ascoltava più, guardava per aria, era incontrollabile, urlava di notte. Alla fine, un po' scoraggiati ma anche arrabbiati per questo atteggiamento “ribelle”, hanno pensato di portarlo da un medico. Cito direttamente l'incipit del libro: “Per certi viaggi non si parte mai quando si parte. Si parte prima. A volte molto prima. Quindici anni fa stavo tranquillo sul treno della vita, comodo, con i miei cari, le cose che conoscevo. All'improvviso Andrea mi scuote, mi rovescia le tasche, cambia le serrature delle porte. Tutto si confonde. Sono bastate poche parole: “Suo figlio probabilmente è autistico”.

Ma è possibile che un bambino vispo e attento si ammali così all'improvviso? Franco ha una chiara idea di ciò che è successo: secondo lui c'entrano qualcosa le vaccinazioni. Ci sono infatti due correnti di pensiero in merito. Ci sono medici e scienziati che sostengono questa teoria e chi invece la smentisce clamorosamente. L'unica cosa certa è che con l'autismo non si sa mai a cosa si va incontro. Franco e Bianca hanno provato tutti i metodi possibili e immaginabili, tutte le cure, tutte le sperimentazioni, tutti i passaggi. Hanno viaggiato per l'Italia, l'Europa, l'America, l'Asia, provando metodi scientifici e non. Senza però ottenere risultati.

Mi piace dare risalto a Bianca, la mamma di Andrea, perché in questo progetto lei rimane sempre in disparte, lavora dietro le quinte, mentre è Franco quello che “ci mette la faccia”. Ma la sua figura silenziosa e laboriosa mi ha colpito soprattutto dopo aver ascoltato le parole di Franco in un'intervista: “Lei è stata sempre almeno un anno avanti a me. Lei aveva già capito tutto. Quando io ho cominciato a disperarmi lei stava già uscendo dalla disperazione e stava iniziando ad organizzarsi. Quando io ho iniziato ad organizzarmi lei aveva già parlato con i medici e già capito cosa fosse meglio fare. Le donne sono sempre sei mesi più avanti di noi!”

Secondo Franco, Andrea capisce tutto quello che gli si dice, il suo problema è la comunicazione: non è capace di esternare i propri pensieri. E di questo si rende conto e soffre. L'unico modo per parlare con Andrea è attraverso il pc. Andrea scrive, piano piano e con un solo dito, ma cerca di farsi capire. “Sono un uomo imprigionato nei pensieri di libertà. Andrea vuole guarire”. “Sono un attore di storia vera”. “Vedo le parole e non riesco a dirle”. Queste sono frasi scritte da Andrea.

Concludo questa storia con un'altra cosa che mi ha colpito di papà Franco: sette anni fa ha dato vita alla fondazione “I bambini delle fate” che cerca di aiutare tutti i bambini autistici in Italia. La particolarità di questa fondazione è che riunisce aziende con le quali si fanno veri e propri contratti commerciali, che si impegnano a versare ogni mese un contributo economico. In cambio la fondazione pubblica ogni mese, su quotidiani importanti, il resoconto dei progetti sociali finanziati con il denaro versato, e i nomi delle aziende partecipanti. In questo modo si possono portare avanti progetti in maniera costante, continuativa, senza dover attendere il contributo economico di Natale o Pasqua. Proprio grazie alla fondazione si portano avanti progetti a Treviso, Padova, Vicenza, Brescia, Bergamo e Milano, e la fondazione si sta espandendo. Mi sento di ringraziare, con tutta l'anima, Andrea, Franco, Fulvio e anche gli editori Claudia e Marco: questa storia doveva essere raccontata. Con la speranza che tocchi i nostri cuori, i cuori di tutti, e che ci spinga a muovere sempre più passi nel sociale.


Se ti abbraccio non aver paura
di Fulvio Ervas
Prezzo di copertina € 17,00
Pagine 319, brossura
ISBN: 9788871686141
Casa editrice: Marcos y Marcos
Collana Gli alianti
Data uscita12/04/2012

Il verdetto di un medico ha ribaltato il mondo. La malattia di Andrea è un uragano, sette tifoni. L'autismo l'ha fatto prigioniero e Franco è diventato un cavaliere che combatte per suo figlio. Un cavaliere che non si arrende e continua a sognare. Per anni hanno viaggiato inseguendo terapie: tradizionali, sperimentali, spirituali. Adesso partono per un viaggio diverso, senza bussola e senza meta. Insieme, padre e figlio, uniti nel tempo sospeso della strada. Tagliano l'America in moto, si perdono nelle foreste del Guatemala. Per tre mesi la normalità è abolita, e non si sa più chi è diverso. Per tre mesi è Andrea a insegnare a suo padre ad abbandonarsi alla vita. Andrea che accarezza coccodrilli, abbraccia cameriere e sciamani. E semina pezzetti di carta lungo il tragitto, tenero Pollicino che prepara il ritorno mentre suo padre vorrebbe rimanere in viaggio per sempre.


Argomenti:   #ervas ,        #libro ,        #reality ,        #recensione ,        #società



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