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Come pubblicare un libro? Editoria: fai da te, a pagamento o editore che rischia con l'autore per un successo editoriale? Il piccolo editore è una garanzia per chi desidera pubblicare il suo primo libro, ma... non sempre piace all'autore Di Francesca Bisbano
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Piccoli autori, giovani esordienti, prosatori in erba o semplici pionieri della narrativa invadono sempre più il mercato del libro italiano! Fama, successo, esperienza, brivido, curiosità, voglia di fare o d'investire nel campo del lavoro oggi spingono molti a dichiararsi scrittori.
Tutti bravi e benedetti! Originali o no, che scrivano di scandali, rielaborino miti o parlino di comuni disagi, dal piccolo al grande pubblico l'obiettivo è lanciare il prodotto! Ancora “chi fa da sé fa per tre!”, sicché i metodi di pubblicazione alternativa spesso e volentieri appaiono non solo convenienti, ma anche comodi da gestire. Dagli ebook al vanity press, pubblicare un libro non è mai stato così facile, pratico e veloce, perfino profittevole, se il tutto poi è supportato da una discreta tecnica di marketing! Così, criticata per quanto sia, la scelta del self pubblish risulta ideale per chi, come i ragazzi, oggi preferisce affidarsi alla tecnologia informatica! A darne conferma è “Alice senza Niente” di Pietro De Viola, divenuto lo scorso anno un caso mediatico-editoriale, ma anche “Eden” di Alessandro Cortese, che con le sue innumerevoli recensioni, cavalca le classifiche web. Praticità a parte, le cose però non sono altrettanto facili per chi siede al lato opposto della scrivania! La strada dell'editoria non è una scala di cristallo! Anni di attività temprano e mettono a dura prova quanti vi si cimentano, costretti alle volte a far i conti con i capricci dei neo-autori. Tanta gente, troppa forse, prende in mano la penna con leggerezza e, incoraggiata d'amici e parenti, chiede visibilità per i propri lavori. Di conseguenza l'offerta supera la domanda a discapito della qualità, ponendo in difficoltà chi deve puntare esclusivamente sull'eccellenza! Luana, una giovane editrice con la passione per la scrittura e la lettura, racconta la propria esperienza. Le note dolenti appunto vanno agli autori. È difficile trovare chi ha talento e un piccolo editore è costretto necessariamente a razionalizzare le proprie scelte. “Noi pubblichiamo esclusivamente i manoscritti che ci fanno "innamorare", solo quelli in cui vediamo del potenziale. Questo perché non possiamo permetterci di pubblicare per "fare catalogo": dobbiamo andarci piano!! Il nostro lavoro è un investimento di tempo e denaro” ricorda Luana “ questo ci porta a essere super selettive e soprattutto pignole: dalla scelta del romanzo, all'editing, alla correzione delle bozze sino alla scelta della copertina, carta ecc.” Un lungo e minuzioso lavoro di perfezione e responsabilità, di chi vuol consegnare al pubblico qualcosa che insegni, appassioni e educhi, senza annoiare. Altro aspetto che sfugge è la resa del testo. Cosa dovrà fare allora l'editore? “Rendere l'opera leggibile e fruibile per tutti” ci suggerisce Luana, nonché “ lavorare molto con i sinonimi per non stancare il lettore...essere minuziose anche con la punteggiatura!” Questo è il “lavoro di editing”, indispensabile per pubblicare un romanzo pulito; questo è quanto potrebbe far arrabbiare gli scrittori, costretti a “ceder al compromesso”, che un editore a pagamento non chiederebbe e forse non curerebbe nemmeno troppo la grafica e l'estetica di una copertina, utili invece per carpire l'attenzione del pubblico. Anche l'occhio vuole la sua parte e a Luana con Silvia, sua partner editoriale, tutto questo non sfugge, seguito dalle correzioni, i giudizi e i consigli, che possono migliorare la resa dell'opera. Insomma quella dell'editore è una scelta dura, invisa ed anche rischiosa, ma molto soddisfacente! Quali i vantaggi per i lettori e gli autori? Sicuramente i primi godrebbero di un prodotto di prima qualità, i secondi invece di maggiore soddisfazione nel vedere il proprio manoscritto, corretto si, ma valutato in modo diverso, perché “l'uno fra i tanti”, bensì “quello che merita attenzione!”. Ancora affidarsi a un editore non a pagamento, è garanzia tanto per l'autore, che non rischia, quanto per l'opera che intende diffondere. Con questo in ultimo, non si vogliono condannare in toto i metodi di pubblicazione alternativa, alle volte utili agli stessi editori. Non è infrequente infatti che questi sfruttino le potenzialità del self pubblish nella ricerca e selezione di opere particolari tra quelle pubblicizzate sul web, la grande vetrina che tutto offre e permette, perfino nel mondo editoriale, ove, per ogni libro degno di essere letto, c'è anche un mucchio di carta straccia! Argomenti: #editore , #libro , #romanzo Leggi tutti gli articoli di Francesca Bisbano (n° articoli 59) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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