L'abbattimento di un caccia turco da parte della Siria, un ennesimo momento di crisi in Medio Oriente, dovrebbe ricordare a tutti che siamo nel pieno di una crisi economica e politica mondiale di sistema e che la terza guerra mondiale, di cui quella annunciata da Bush figlio ne è un prodromo, è molto facile che s’inneschi. Il punto più adatto è proprio lì, sulla linea Siria – Israele – Palestina., perché è lì che si incrociano tutti gli interessi mondiali. Quelli delle nazioni colonialiste ora nell'accozzaglia politica della UE; quelle potenze del novecento: USA, Russia e paesi arabi e quelli “emergenti”: Cina e Iran. L'India non è direttamente interessata, ma è interessata di riflesso perché una presa del potere di Cina o Iran a livello mondiale rappresenterebbe un vero problema per lei.
In Europa la Merkel continua a pretendere il riconoscimento di “Deutschland über alles”, ma, se la richiesta di rigore nei bilanci è certamente corretta, non si riesce a digerire che non può essere pretesa a scapito degli investimenti, anzi quest'ultimi vanno spinti fortemente per realizzare un'azione di contrasto alla crisi. In caso contrario il disagio sociale diventa difficilmente controllabile e si andrà verso il disastro totale.
I “grandi” dell'Euro sembrano finalmente essersi messi d'accordo sulla “Tobin Tax” per frenare la pura speculazione finanziaria, che toglie fiato alla buona finanza, alle imprese e agli investitori veri, ma la Gran Bretagna si oppone perché la Borsa di Londra, la principale dell'Europa e padrona anche della Borsa di Milano, perderebbe molti introiti. Così vuole lasciare operare quello che in questo tipo di crisi è sempre stato il motore della rovina delle economie, la speculazione gioca sui movimenti della Borsa, stimola le bolle che alzano i prezzi delle materie prime e consuma così le risorse finanziarie che invece dovrebbero essere convogliate verso l'economia reale per investimenti o liquidità.
Non è credibile che questi personaggi non si rendano conto che la loro politica ci sta portando al disastro; potenti gruppi di pressione, accecarti dal profitto ad ogni costo, li obbligano a queste scelte, manovrando anche sulla pubblica opinione, e non capiscono che per fare profitto dopo una crisi di questo tipo si devono smantellare le sovrastrutture sbagliate come la finanza inutile e l'Euro senza unione politica.
L'imbecillità dei politici italiani è poi incredibile.
Partiamo da Berlusconi. Ha dovuto mollare il governo perché non era più in grado di governare, ha raggiunto il minimo storico di consenso (sembra solo il 16% dei votanti, cioè vuol dire che il 92% degli italiani, compreso chi non sceglie nessuno dei candidati, non lo vuole), ma ha il coraggio di riproporsi e, visto che la riforma con il “super capo di governo” è già stata bocciata dagli italiani, oggi propone un presidenzialismo raffazzonato, imponendolo al PD in cambio di una legge elettorale favorevole ai suoi interessi e alla Lega in cambio dell'obsoleto federalismo. Non pensa che gli italiani lo bocceranno nuovamente?
Intanto il PDL è lacerato da pesantissime contraddizioni interne, elezioni subito o elezioni nel 2013? Alfano o Berlusconi? Primarie vere o primarie ad acclamazione?
La Lega non sa più come recuperare credibilità, ma non può far cadere Formigoni e non può dire no a Berlusconi, insomma non può fare più nulla. Cavalca lo scontento, come ha fatto sempre, ma Grillo è più bravo di Maroni in questo.
Il PD continua a dire una cosa e fare l'altra. Renzi ha detto una cosa giusta: “a casa le cariatidi”, ma Renzi non convince i più sulla sua persona e la proposta di Berlusconi di farne il leader per il Governo non cade a caso.
Nessuno dei politici pensa che ora occorrerebbe coesione ed eliminare tutte le storture che nei decenni sono state introdotte per proteggere la casta. Per prima cosa la lotta alla corruzione e alla spesa inutile; al contrario, tutti danno l'impressione di aborrire proprio quello.
Il risultato sarà che a pagare saranno i soliti noti, tartassati dalle tasse e senza un reale corrispettivo di speranze per il futuro.
Dove andremo?
Il quadro è molto fosco. Il possibile fallimento dell'Euro, come già detto, ci metterebbe in una situazione di degrado economico e sociale con conseguenze disastrose. Ma, che l'Euro regga o si sfasci, l'Italia uscirà cambiata profondamente nelle elezioni prossime. Vedo tre possibili “vincitori”: Grillo per la destra, Montezemolo per il Centro e Vendola per la sinistra. Considerando la prevalenza di moderati in Italia, Montezemolo potrebbe essere il nuovo capo del Governo. È ovviamente fantapolitica e si possono cambiare i nomi nelle caselle, purché non siano di qualcuno oggi presente in Parlamento: quello, non penso, potrebbe vincere.
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