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 Anno VIII n° 8/9 AGOSTO / SETTEMBRE 2012    -   IL MONDO - cronaca dei nostri tempi


La proposta di Confcommercio per superare la crisi
Fisco: sommerso ed evasione specchio dei mali del sistema
La Ricerca dell’Ufficio Studi Confcommercio "Sulle determinanti dell’economia sommersa": in Italia pressione fiscale e sommerso al top mondiale. Troppi costi e complicazioni, poca qualità dei servizi pubblici, troppe tasse


Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, propone al Paese una terapia d'urto nel suo intervento di apertura del convegno "Liberare l'economia: meno tasse più crescita", svoltosi a Roma presso la sede nazionale della Confederazione.


La proposta parte dal riconoscimento di un dato di fatto: per chi le tasse le paga, il livello di pressione fiscale ha raggiunto un livello prossimo al 55%, che "zavorra drasticamente investimenti e consumi" e che rischia di portare allo "schianto dell'Italia produttiva". Visto che - come ha detto Sangalli - "non possiamo permetterci né l'avventurismo di riduzioni di pressione fiscale in deficit o comunque senza solide coperture strutturali, né la disobbedienza fiscale" non ci sono scorciatoie: bisogna diminuire le aliquote legali di prelievo fiscale attraverso meno e migliore spesa pubblica da una parte, e meno evasione ed elusione dall'altra, per "liberare" l'economia e sostenere la crescita.

In un intervento successivo Attilio Befera, il direttore dell'Agenzia delle entrate, si è detto favorevole a un fondo per redistribuire i risultati della lotta all'evasione ed ha affermato: "Ci sono molti che evadono, ma ci sono tantissimi che non evadono, una maggioranza silenziosa che paga e sopporta una pressione fiscale al 55% ma secondo me in qualche caso anche di più, alcuni imprenditori mi dicono il 70% e che lo sopporta facendo sacrifici in silenzio per senso del dovere".

I numeri che emerogono dalla studio: in Italia la pressione fiscale apparente (ovvero quella che si ottiene dividendo gettito e Pil) è al 45,2% (quinto posto tra i 35 Paesi Ocse) e negli ultimi dodici anni è aumentata del 3,4%, la percentuale di gran lunga più alta, ma se si considera la pressione fiscale sui contribuenti in regola il dato sale addirittura al 54,8%, di gran lunga record mondiale assoluto (la Danimarca, seconda, è al 48,6%).

Quanto all'economia sommersa, è al 17,5% del Pil (un altro record mondiale) anche se con leggera tendenza al calo, visto che nel 1998 era addirittura a un 20% tondo.

L'Italia è invece in ultima posizione per quanto concerne le infrastrutture e i tempi di pagamento della P.A. e agli ultimissimi posti nelle classifiche dell'efficienza del quadro giuridico, del numero di giorni necessari per ottenere una sentenza definitiva in materia contrattuale, del numero di procedure giudiziarie per far rispettare un contratto, delle istituzioni e del tempo per gli adempimenti fiscali.

I dati sono contenuti nella ricerca dell'Ufficio Studi Confcommercio "Sulle determinanti dell'economia sommersa", presentato a Roma dal direttore Mariano Bella in apertura del convegno "Liberare l'economia: meno tasse più crescita".

La tesi sostenuta nello studio è che sommerso ed evasione non dipendono da una propensione genetica degli italiani in questo senso, bensì da fattori puramente economici e sociali. Ovvero, dai gravi deficit di efficacia e di efficienza nei sistemi giudiziario e tributario, dalla bassa quantità e qualità dei servizi pubblici erogati, dai costi elevati e dalla difficoltà dell'adempimento spontaneo delle obbligazioni fiscali e anche e soprattutto dalle troppo elevate pretese fiscali. Non a caso, l'Ufficio Studi Confcommercio calcola che se aumentasse dell'1% la facilità degli adempimenti fiscali, ad esempio, il sommerso calerebbe dello 0,5%, mentre ad ogni punto percentuale di riduzione delle aliquote corrisponderebbe una diminuzione di mezzo punto del sommerso stesso.

La ricerca sottolinea, infine, che è illusorio pensare che la lotta all'evasione fiscale possa avere successo senza un parallelo processo di restituzione fiscale: servono allo scopo precisi meccanismi di restituzione ai contribuenti in regola delle maggiori imposte riscosse attraverso la lotta all'evasione e all'elusione.



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