Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha promulgato la legge che converte, con modifiche, il decreto-legge del 6 luglio 2012 per la revisione della spesa pubblica.
Il Parlamento ha ancora una volta dato a larga maggioranza e in piena, responsabile consapevolezza, il suo consenso, nel quale si esprime - in Italia come in ogni Paese democratico - l'imprescindibile, autonomo e decisivo ruolo del Parlamento.
In quanto al frequente ricorso alla decretazione d'urgenza e alla posizione di questioni di fiducia, si tratta - come è noto - di una prassi di antica data, su cui il Presidente Napolitano ha espresso le sue preoccupazioni, tendendo a porvi freno, fin dall'inizio e in tutto il corso del suo mandato.
Peraltro, è innegabile che nel corso dell'ultimo anno il Governo precedente e quello attuale hanno dovuto affrontare emergenze e urgenze senza precedenti, insorte in sede europea.
Ed è altrettanto innegabile che la ripetuta sollecitazione del Presidente ad approvare in Parlamento modifiche costituzionali e riforme regolamentari che garantissero un iter più certo e spedito dei disegni di legge ordinari, non ha trovato riscontri in conseguenti iniziative e deliberazioni nelle due Camere, neppure nella presente legislatura, almeno fino a questo momento.
C'è dunque materia per riflessioni critiche e per impegni concreti da parte sia di chi governa sia delle forze politiche, per assicurare tanto un pieno rispetto, e un libero svolgimento, del ruolo del Parlamento, quanto il tempestivo ed efficace assolvimento dei compiti propri dell'Esecutivo.
Roma, 8 agosto 2012
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