REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno VIII n° 8/9 AGOSTO / SETTEMBRE 2012 - EVENTI Mostra d’arte contemporanea |
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Coprodotta dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e dalla Fondazione Mudima di Milano, a cura di Lóránd Hegyi e Davide Di Maggio, la mostra offre un particolare confronto fra due contesti artistici, quello italiano e quello tedesco: due modelli di un’arte sistematica, concettuale ed anche sensoriale. La presentazione in dialogo delle opere dei due artisti regala la possibilità di ripensare alle grandi linee dello sviluppo dell’arte nel secondo dopoguerra e di riflettere su una forma di concettualismo spirituale ma anche sensuale, un fenomeno tipico e profondamente europeo, elemento centrale nel lavoro di entrambi. Una riflessione intellettuale e filosofica dunque, ma anche una grande ricchezza visuale per il pubblico, senza per questo essere né didattica né accademica. Il percorso espositivo infatti costituisce l’occasione per ammirare una selezione dei più significativi lavori dei due artisti: Enrico Castellani espone una ventina di lavori scelti tra i più significativi e importanti del suo percorso fino ad arrivare ad opere più recenti.
Altrettante le opere di Günther Uecker, di grandi dimensioni e datate a partire dagli anni ’60. La mostra suggerisce, attraverso una lettura particolare dei monumentali spazi di Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, un importante riepilogo delle diverse tipologie del lavoro di Uecker e Castellani, dando l’opportunità di analizzare le posizioni dei due artisti che lavorano nello spazio e con lo spazio, interpretandolo secondo il proprio contesto socioculturale, antropologico e politico. Accompagneranno l’esposizione due volumi, raccolti in un’unica edizione, ognuno dedicato a ciascun artista, editi dalla Fondazione Mudima e dalla Fondazione Musei Civici di Venezia. Enrico Castellani/Günther Uecker Ca’ Pesaro,Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Santa Croce, 2076, Venezia 1 Settembre 2012 / 13 Gennaio 2013 Orario: 10 – 18 (biglietteria 10 – 17), fino al 31 ottobre; dal 1.novembre 10 – 17 (biglietteria 10 – 16) Chiuso lunedì, 25 dicembre e 1 gennaio BIGLIETTI Intero: 10,00 euro Ridotto: 8 euro Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti* da 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; over 65; personale* del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice; soci F.A.I.* Gratuito: residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici* che accompagnino gruppi; 1 gratuità ogni 15 biglietti previa prenotazione; membri I.C.O.M. * è richiesto un documento INFORMAZIONI capesaro.visitmuve.it info@fmcvenezia.it call center 848082000 (dall’Italia) +3904142730892 (dall’estero) PRENOTAZIONI capesaro.visitmuve.it call center 848082000 (dall’Italia) +3904142730892 (dall’estero NOTE BIOGRAFICHE
Nel 1957 si stabilisce a Milano, e diviene esponente attivo della nuova scena artistica. Stringe rapporti di amicizia e collaborazione in particolare con Piero Manzoni. Dopo prime esperienze di carattere informale, ispirate all'action painting americana, riconoscendo questo tipo di arte come maturo per un superamento, elabora con la collaborazione alla rivista “Azimuth” da lui fondata insieme a Manzoni, un nuovo inizio, che propone l'azzeramento totale dell'esperienza artistica precedente, basato su un nuovo patto con il progresso sociale.Tale azzeramento viene realizzato da Castellani insieme a Piero Manzoni e Agostino Bonalumi con l'utilizzo di tele monocrome (spesso totalmente bianche) estroflesse con varie tecniche in modo da creare effetti di luci ed ombre cangianti con l'inclinazione della sorgente luminosa. Si tratta di un'esperienza del tutto originale e considerata di fondamentale importanza nella storia dell'arte astratta del novecento, non solo per quanto riguarda la scena italiana, ma soprattutto di quella internazionale, la cui eco influenzò ed ispirò Donald Judd che in un articolo del 1966 definì Enrico Castellani padre del minimalismo. Da allora Enrico Castellani avvia un percorso rigorosissimo di studio ed analisi delle possibilità fornite dall'estroflessione della tela mediante l'utilizzo di chiodi, centine e di sagome di legno e metallo inserite dietro la tela. Nel 1959 realizza la sua prima superficie a rilievo, dando vita ad una poetica che sarà la sua cifra stilistica costante e rigorosa e definendo ciò che la critica ha chiamato “ripetizione differente”, considerata da molti critici di estrema purezza, dove la ripetizione accuratamente scelta dei pieni e dei vuoti data dalle ritmiche estroflessioni della tela costituisce un percorso sempre nuovo, anche se coerente ed intenso.. Da allora il suo procedere continua a svilupparsi nell’ambito dell’estroflessione, ma nella sua compatta e coerente produzione ha realizzato e continua a farlo, opere che si discostano nettamente dalle superfici a rilievo, rivelando molto su temi a lui cari quali il tempo, il ritmo e lo spazio.
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