REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno VIII n° 8/9 AGOSTO / SETTEMBRE 2012 TERZA PAGINA


Turista a casa mia
Ecco Bergamo, la mia città
Tanti monumenti importanti, ma vi invito all'attenzione delle piccole cose che forse meglio di tutte spiegano una città
Di Giovanni Gelmini


Bergamo: questi sassi li conosco da quando son nato, ne conosco la storia e ne ho la memoria; per questo fare il turista nella mia città risulta difficile, ma ci provo.

Città alta e Città bassa, non come dicono gli “stranieri”: Bergamo Alta e Bergamo Bassa, e poi i Colli. Un insieme che per molti versi è unico.

Città Bassa: la città nuova, nuova per modo di dire perché esistite da secoli, ma non era il centro della città. Lo è diventato nel'900.

Bergamo -il Centro di città Bassa - Via XX Settembre,luogo di passeggio e compere
A sinistra dell'attuale Centro c'è il quartiere San Leonardo con al centro Piazza Pontida, da sempre centro pulsante di artigiani prima, poi fabbriche, oggi commercio. In Piazza Pontida confluiscono le strade storiche di collegamento con: Lecco e Como (Via Broseta), Milano (via Moroni, detta anche via Osio) e Treviglio e la Pianura (Via San Bernardino), infine via Quarenghi che porta a Crema e poi a Cremona, ma non dimentichiamo via Sant'Alessandro, che ci conduce in Città Alta.
Sulla Via Sant'Alessandro, oltre la Chiesa omonima, il santo patrono della città, c'è perfino un nucleo medioevale con una torre (Vicolo delle Torri). A destra il quartiere di “Pignolo” e quello di Borgo Santa Caterina, a cui arrivano le strade che conducono nelle Valli e a Brescia. Sulle vie che salgono verso Città alta, Sant'Alessandro e Pignolo (specialmente in quest'ultima), si affacciano palazzi nobiliari con una grande storia alle spalle.

Anche il Centro ha la sua storia, anche se oggi appare nella struttura datagli dall'architetto Piacentini, realizzata negli anni '20. Dove oggi sorgono questi “monumenti” dell'era fascista e degli anni '50 una volta c'era l'ospedale e la “Fiera”.
Di quell'epoca restano alcune tracce come, la Chiesa di San Marco , chiesa dell'ospedale, e la fontana che era al centro della fiera (ora posta nei giardini di Piazza Dante) il chiostro di Santa Marta (ora inglobato nella sede della Banca Popolare e visibile percorrendo la “galleria” con negozi che attraversa i palazzi) e la chiesa di San Bartolomeo dei frati domenicani .

Bergamo - funicolare di San vigilo
La perla di Bergamo resta, senza ombra di dubbio, Città Alta, racchiusa nelle cinquecentesche mura veneziane. Al turista consiglio di avvicinarsi ad essa a piedi salendo da Via Sant'Alessandro o via Pignolo, ma, se non gradisce camminare, può usare la Funicolare che lo porta già al centro della città vecchia.
Quando accompagno qualcuno in visita, all'inizio non mi fermo in Città Alta, ma, con la funicolare di San Vigilio, lo porto a vedere dall'alto la trama fitta di costruzioni, campanili e torri che compongono la città vecchia e, se c'è tempo, vale la pena di fare una puntata al Castello, poco sopra la stazione di arrivo della funicolare. La discesa si può fare ancora con la funicolare, ma io consiglio di scendere a piedi per Via San Vigilio: una gradevole passeggiata tra stupende ville e con una vista meravigliosa, sulla Città Bassa.

Prima di rientrare nella Città attraverso la Porta, è opportuno andare a vedere Borgo Canale; gli appassionati di musica lirica possono visitare la casa natale di Gaetano Donizetti (verificare i giorni di apertura).
Si può anche vedere dove sorgeva la basilica di Bergamo, dedicata a Sant'Alessandro, abbattuta nel '500 per far posto alle Mura e a sua memoria venne dedicata al santo patrono la Porta di accesso alla città, sorta dove c'era la chiesa. Ora una colonna segna il posto era la basilica e dietro ad essa una lapide riporta la sua piantina.

A questo punto rientriamo nella Città per visitarla dopo averla vista dall'alto ed aver ammirato il susseguirsi di campanili, torri, edifici di difesa e chiese, ma, se alzate gli occhi prima di passare la porta, potete vedere al centro, sopra la volta della porta carraia, un bassorilievo con il Leone di San Marco.
Potete notare che il leone tra le zampe ha il vangelo aperto e non ha la spada. Questo sta a significare che Bergamo divenne veneta per propria scelta e non fu occupata. Sotto Venezia ebbe un periodo felice di sviluppo, proteggendosi dalle razzie dei milanesi.

Mi piace ricordare questo ora, perché, se Tiziano Scarpa scrive: “per conoscere Venezia ci si deve perdere nelle calli”, questa affermazione vale anche per Città Alta. Ogni vicolo contiene una traccia del passato e del presente; se camminando guardate attentamente vedrete: portali, nicchie, finestre, cancelli, statue; tracce di un passato più o meno lontano e di un presente, perché Città Alta non è solo un museo a cielo aperto, ma è viva e vitale, abitata e frequentata dai bergamaschi che non possono non modificare la città secondo le loro esigenze.

Non vi elenco le tante cose da visitare, le trovate su qualunque guida; gli sportelli I.A.T. Sono a vostra disposizione; potete trovare moltissime indicazioni anche sul sito ufficiale del turismo bergamasco e sul sito della Fondazione Bergamo nella Storia , ma voglio fermare la vostra attenzione su piccole cose che possono passare inosservate.

Ad esempio, in Piazza Mascheroni, tra la Cittadella e la via Colleoni, tra le piante, c'è una fontana ottagonale, quasi una bomboniera antica; è uno dei punti in cui la popolazione di Città alta si approvvigionava di acqua.
L'acqua è un bene prezioso per una città, ancor di più per una città fortificata e di confine, come lo fu Bergamo per trecento anni sotto la Serenissima. “I segni dell'acqua” potrebbe essere un percorso di attenzione; nel girare per la città e potremmo vedere molti “segni”, a volte difficili da identificare senza una spiegazione, come la cisterna sotto il palazzetto dell'Ateneo a fianco di Santa Maria Maggiore, in altri casi evidenti come il lavatoio in via Mario Lupo. Il tema dell'acqua è un tema interessante, trattato in alcuni libri, e vedrò di parlarne in un prossimo articolo ad hoc.

Sempre in Piazza Mascheroni c'è un palazzo con una facciata strana: il palazzo ha un grigio stile neoclassico, ma sulla facciata appare un'altra facciata di tutt'altro stile, con colonne diverse e affreschi. Cosa è mai successo? Semplice, quello che succede in tutte le città storiche: il riutilizzo degli edifici e degli spazi. Ricordo quando è iniziato il restauro della facciata di quel palazzo e inaspettatamente apparve la facciata precedente, cosa fare? Impossibile ripristinare la precedente perché ormai incompatibile con gli spazi interni e così fu scelta la soluzione di mantenere le due facciate.

Città Alta ha una storia di oltre 2.000 anni e questo è solo un piccolo esempio di cosa può succedere quando si inizia a lavorare sulle strutture: si può trovare di tutto. Recentemente sono stati fatti lavori attorno a Piazza Vecchia, al Palazzo del Podestà e al Duomo. Ora i reperti trovati sono visibili al pubblico. Sotto il pavimento del Duomo sono apparsi più strati archeologici, una chiesa paleocristiana risalente al V secolo e resti di una abitazione romana con pavimenti a mosaico. Anche i due assi viari principali sono la testimonianza visibile dell'insediamento romano: via Gombito e via Colleoni corrispondono al decumano e il cardo è identificabile nelle vie Mario Lupo e San Lorenzo.

Ecco altri indicazioni di cose minori,che potrebbero sfuggire, ma che invece sono il segno della storia della città.

Bergamo - comignooli
Nelle piazze avevano sede i mercati specialistici: mercato del fieno, mercato delle scarpe, mercato dei tessuti, ecc.. il mercato dei tessuti si teneva in Piazza Vecchia (allora nominata Piazza Nuova ovviamente) e, se siete attenti, troverete a fianco dell'ingresso di Santa Maria Maggiore da piazza Duomo, dei ferri infissi nel muro: sono i campioni di misura dei tessuti a cui potevano far riferimento gli operatori del mercato.

I bergamaschi furono rissosi e ne troviamo la principale traccia giunta a noi nella Torre del Gombito e in case fortificate; sul fondo di Piazza del Fieno c'è un singolare esempio di case-torre. Queste tre torri affiancate mi hanno sempre fatto sognare: come viveva la gente in esse?

Se siete arrivati in piazza davanti alle case-torre, fate ancora qualche passo verso il monastero di San Francesco (monumento citato nelle guide e che vale certo la pena di vistare con l'annesso museo). Prima di entrare nel museo, potete godere di uno scorcio sulla Città. Mi direte che di scorci sulla Città ne avete visti a iosa, ma questo ha una cosa particolare: una selva di comignoli di foggia varia.

 
Bergamo -Case Torri
Insomma, ovunque potete trovare cose particolari a cui interessarsi se vi guardate intorno. Potrei proseguire a lungo a elencarle, ma prima di concludere vi voglio ancora segnalare una cosa, che quasi sicuramente vi sfuggirebbe, perché bisogna alzare gli occhi dalla via. In Via Gombito al numero 26a e 26b c'è un edificio che mostra la venezianeità di Bergamo: una casa “veneziana” con quattro bellissime finestre ad arco trilobato, che certamente non sfigurerebbero, nella capitale storica che Bergamo aveva scelto. Che il legame tra Bergamo e Venezia non sia un invenzione di oggi, lo dimostra il fatto che la maschera più famosa di Venezia sia proprio bergamasca: Arlecchino.

Per chiudere non posso che invitarvi a fare una bella passeggiata sulle Mura, magari quando vi apprestate a tornare in Città Bassa. Questa passeggiata è classica alla domenica pomeriggio per i bergamaschi, ma il Viale vede anche dagli anni '50, allora organizzato dagli studenti, il Soap Box Rally, una bella gara di automobili di legno e nel 1935 si tenne una gara automobilistica di velocità il “Circuito delle Mura", vinta da Tazio Nuvolari.

Allora a voi la città e che la visita sia di vostro gradimento.


Abbiamo parlato di Bergamo e della Provincia
In questo numero:

Bergamo una città da scoprire
Passando tra le antiche mura con gli occhi dello stupore
di Serena Bertolgiatti

Turismo a Bergamo
di G.G.


Una visita in Città Alta
A Bergamo le novità dei musei
Il “Museo storico dell’età veneta – Il Cinquecento interattivo”, “Museo e Tesoro della Cattedrale”, nel racconto della visita
A Bergamo: “Sopra e Sotto”
Sopra con la possibilità di salire sulla Torre di Gombito e sotto, con la Fontana del Lantro e le cannoniere di San Giovanni e San Michele
di G.G.

Val di Scalve: emozioni tra le montagne
di Serena Bertolgiatti
Certi luoghi sono fatti così: si respirano per impressioni e sentori, tra edifici vecchi di qualche secolo e montagne vecchie millenni. Avrei voluto esplorarne una, dopo aver

Schede
Bergamo - Il Palazzo del Podestà e le scoperte archeologiche
Bergamo: “Museo storico dell’età veneta – Il Cinquecento interattivo”- Il percorso del museo
Bergamo dall' Alto: Torre Di Gombito - Bergamo Sotterranea: Fontana Del Lantro ,Cannoniera Di San Michele , Cannoniera Di San Giovanni

in numeri precedenti

Diario di viaggio a quattro mani
Una giornata a Clusone
L’occasione: visitare la mostra. Ma Clusone è una città molto bella da vedere ed interessante
di Serena e Gianni

Un esempio di “città nata e morta” in cento anni
Il Villaggio Crespi
Una realtà abitativa nata attorno alla “fabbrica” alla fine dell’800, secondo l’ideologia illuminata dell’industriale Crespi.
di Giovanni Gelmini

Viaggiare in bicicletta
In bici lontano dal traffico in Val Brembana
Un percorso da Zogno a Piazza Brembana nella suggestiva valle bergamasca tra la natura e incredibili segni dell’uomo
di Daniela Radici

Viaggiare ... in bici
Il Parco del Brembo
Un'escursione breve, da Bergamo a Bonate Sotto
Il Parco del Brembo
Seconda puntata, da Bonate a Osio e ritorno
di Daniela Radici

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