REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno VIII n° 8/9 AGOSTO / SETTEMBRE 2012 TERZA PAGINA


Scheda
Bergamo: “Museo storico dell’età veneta – Il Cinquecento interattivo”- Il percorso del museo


Il nuovo museo mescola conoscenza e gioco, intelletto ed emozioni, ridestando nel visitatore con immagini e suoni il senso del meraviglioso: le testimonianze del passato – dipinti, manoscritti, mappe e documenti, selezionati con rigore scientifico – prendono vita e si fanno narrazione sensoriale e multimediale proponendoci l’immagine di una società attiva e partecipe della grande storia, in luoghi che ancora possiamo riconoscere intorno a noi. Conoscenze sin qui riservate ai soli specialisti sono messe a disposizione di tutti, avvicinando il grande pubblico alla ricchezza del passato.

Bergamo - Museo storico dell’età veneta – Il Cinquecento interattivo - SALA 3 © Foto di Federico Ambrosi per N!o3
La modernità dialoga con gli antichi spazi del Palazzo del Podestà proponendo al visitatore un viaggio lungo tutto il Cinquecento, secolo cruciale per la storia dell’Europa e del mondo. In questo contesto s’inserisce la storia della Bergamo veneziana, confine ed estremo presidio occidentale di quella Serenissima che siamo abituati ad associare all’Oriente.

Passando attraverso le sette sale interattive si viaggia da Venezia a Bergamo insieme a nunzi, rettori, mercanti, corrieri di posta, vagabondi, sino a giungere fin dentro la città “ posta supra monte mirabellissima”, tra borghi e vicinie, dentro palazzi e conventi, con i loro uomini e le loro storie.

Il Museo propone di compiere un viaggio lungo il Cinquecento, secolo cruciale per la storia del mondo, d’Europa, di Venezia e di Bergamo, legata alla Serenissima dal 1428 al 1797.

Bergamo - Palazzo del Podestà . Museo storico dell’età veneta – Il Cinquecento interattivo - SALA 1
Sala I - “Questo mondo si può dir nuovo”

La prima sala conduce il visitatore dal simbolico mondo medievale, tra creature mostruose e personaggi misteriosi, alla percezione del Nuovo: una grafica animata su carte geografiche rinascimentali accompagna un racconto intessuto dalle voci di uomini del 500 che guidano alla comprensione di quelle dinamiche socio-politico-economiche che hanno come teatro un mondo globalizzato di cui fa parte non solo Venezia, con i suoi commerci in Oriente e la sua politica di alleanze, ma anche il suo Dominio di Terraferma, protetto a Occidente da una città di confine, Bergamo.

Bergamo -Museo storico dell’età veneta – Il Cinquecento interattivo - SALA 2
© Foto di Federico Ambrosi per N!o3
Sala II - “Volendo andar da Venezia a Bergamo”

Per raggiungere Bergamo, il visitatore ripercorre il lungo itinerario di nunzi, rettori, mercanti, corrieri di posta, vagabondi che si incamminavano da Venezia, rivivendo attraverso proiezioni il medesimo paesaggio naturale, i nuclei abitativi e le città dell’epoca, e insieme incontrando le difficoltà e i pericoli in cui i viaggiatori potevano incorrere.


Sala III e IV - “Città supra monte mirabellissima, ridotta in fortezze”

Bergamo- Palazzo del Podestà - SALA 4
© Foto di Federico Ambrosi per N!o3
Il viaggio da Venezia accompagna fin dentro la città posta supra monte mirabellissima, percorrendo le vie di una Bergamo non ancora alterata dalla costruzione delle mura veneziane, addentrandosi tra borghi e vicinie, palazzi e conventi, con i loro uomini e le loro storie. La costruzione delle mura veneziane stravolge questo scenario: nella quarta sala animazioni grafiche sulla mappa della Bergamo seicentesca di Stefano Scolari restituiscono la fisionomia della città con le muove mura e consentono di localizzare i luoghi legati alla vita politica e a quella economica.

Bergamo -Museo storico dell’età veneta – Il Cinquecento interattivo - SALA 5
© Foto di Federico Ambrosi per N!o3
Sala V e VI - “si trafficano pepe, gengevo, binzuì, acqua rosa, riobarbaro…” “Gemono i torchi dello stampatore…”

Bergamo è una città viva di commerci, affollata di botteghe d’ogni tipo. Nelle due sale successive, il visitatore sarà accompagnato da un “aromatario” e da un “bibliopola”: le loro merci, spezie e libri, contraddistinguono il secolo e guidano ad un avvicinamento insieme alla vita quotidiana e alla temperie culturale della società dell’epoca.

Bergamo- Palazzo del Podestà - SALA 6
© Vincenzo Cammarata FOS
Sala VII - “La Fiera più grande che ebbi a vedere”

Il percorso si chiude sul grande Prato di S. Alessandro, nella città bassa, solcato dalle rogge, dove ci si presenta il gran mercato della fiera, nella rielaborazione di una mappa settecentesca: tra voci e suoni si animano le “trasande” dei commercianti che, provenienti da tutta Europa, raggiungevano la nostra città in occasione della festa del patrono Sant’Alessandro. Dettagli tratti dalla ricca iconografia di pittori bergamaschi ci parlano delle merci comprate e vendute in fiera, e dei loro utilizzi.

Museo storico dell’età veneta – Il Cinquecento interattivo
Bergamo Alta – Piazza Vecchia

Orari:
Invernale (da ottobre a maggio): martedì – domenica 9.30-13 e 14-30-18 (chiuso lunedì)
Estivo (da giugno a settembre): martedì – venerdì 9.30-13 e 14-30-18, sabato e festivi 9.30-19
(chiuso lunedì)

Ingresso:
- Museo storico dell'età veneta - il ‘500 interattivo 5 €
- Bergamo nella storia pass (valido per l'ingresso a Museo storico dell'età veneta - il ‘500
interattivo, Campanone, Rocca – Museo storico sezione Ottocento, Museo donizettiano,) 7€
- Gratuito per studenti fino a 18 anni, disabili e soci ICOM

Info: tel 035.277116 / 035. 226332
info@bergamoestoria.it

Sito internet: www.bergamoestoria.it
Per prenotazione visite guidate gruppi e scuole: tel. 035.247116
museostorico.educazione@bergamoestoria.it

Come raggiungere il museo:
Con i mezzi pubblici: dalla stazione dei treni in Città Bassa, o da Porta Nuova, autobus 1 fino alla funicolare (arrivo in piazza Mercato delle scarpe) oppure proseguire fino a Colle aperto e da qui raggiungere Piazza Vecchia a piedi.
Con l’auto: uscendo dal casello autostradale della A4,seguire le indicazioni per Città Alta. Parcheggio lungo il viale delle Mura o in piazza Mercato del fieno, oppure lasciare l’auto nella Città Bassa e salire con la funicolare.

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