Mentre l'Italia non riesce a scrollarsi di dosso la peggiore crisi che abbia passato nell'età moderna, i politici non sanno più come fare a restare seduti sulle poltrone che hanno estorto agli elettori.
“Occorre una nuova legge elettorale”, dicono tutti, ma oltre questo slogan non sanno andare. La confusione è totale: proporzionale o maggioritario? Non sanno decidere e così s’inventano il semimaggoritario, cioè il proporzionale con piccolo premio al partito che ha più voti.
Che senso ha dare un po' più di parlamentari a un partito che in ogni caso non riuscirà a governare da solo; lo sanno solo loro, o meglio: è chiaro l'intento di poterci cacciare più “amici”, ma non quello di dare un Governo serio all'Italia. Se è questa l'idea è sicuramente meglio la “porcata” di Calderoli che da la maggioranza assoluta a chi vince; è sufficiente reintrodurre il voto di preferenza che la democrazia torna ad essere garantita, almeno in apparenza. Per reintrodurla veramente occorrerebbero delle primarie per la formazione delle liste; di questo la maggior parte dei politici non vuole sentire parlare: potrebbe passare qualcuno valido, senza scheletri nell'armadio, non ricattabile, che distruggerebbe il loro potere.
Bersani sostiene i collegi elettorali alla mattarellum, ma è da solo e non ce la farà, comunque anche quella proposta ha dei difetti: i candidati sono scelti dai partiti. Per tornare ad una forma veramente democratica occorrerebbe ricorrere a un doppio turno o almeno eliminare qualunque forma di “listino bloccato”, che invece per la Camera mattarellum prevedeva.
Non credo che riusciranno ad accordarsi su una seria legge elettorale; torneremo a votare con la vituperata “porcata” di Calderoli, magari leggermente modificata con l'introduzione del voto di preferenza.
Lo spettacolo di questa classe politica; che è sempre in televisione a blaterare, ma che è diventata incapace di realizzare qualunque progetto e che si rivela sempre più corrotta, sta schifando tutti gli italiani. C'è da sperare che, con un colpo d’orgoglio, mandino a casa tutto questo mondo immondo, ma c'è il rischio che il nuovo sia peggiore del vecchio; non vedo, infatti, un nuovo vero, capace di affrontare i problemi del nostro paese; vedo invece tanti istrioni e cacciaballe.
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