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Una visita in Città Alta - Prima parte A Bergamo le novità dei musei Il “Museo storico dell’età veneta – Il Cinquecento interattivo”, “Museo e Tesoro della Cattedrale”, nel racconto della visita Di G.G.
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Questo gruppo di articoli nasce dalla mia curiosità, stimolata da un’e-mail della Fondazione Bergamo nella storia: due musei nuovi in Città Alta a pochi passi uno dall'altro, entrambi adiacenti al Palazzo della Ragione. Il “Museo storico dell’età veneta – Il Cinquecento interattivo” mi attira molto, sono un appassionato della storia e in particolare quella della mia città, ma anche il “Museo e Tesoro della Cattedrale”, appena inaugurato mi attrae: cosa c'è sotto il Duomo?
I racconti di mio padre fanno da sottofondo a questa domanda, reperti romani e paleocristiani appaiono e sono le tracce evidenti di una storia che si perde nel tempo addietro.
La mia escursione inizia con Il “Museo storico dell’età veneta – Il Cinquecento interattivo”, che è nel “Palazzo del Podestà” che non ho mai potuto vedere, ma ha una lunga storia e che potete trovare nella scheda allegata “Il Palazzo del Podestà e le scoperte archeologiche” http://www.spaziodi.it/magazine/n0808/vd.asp?id=3005 . Entrando vedete subito una parte dei reperti archeologici, ma concentriamoci sul Museo, subito un consiglio: munitevi del tablet disponibile in biglietteria, vi è anche un bel libriccino che ben spiega quanto vedrete poi nelle sale interattive, senza uno di questi due supporti diventa veramente difficile, specialmente per chi nulla sa della storia di Bergamo, seguire le proiezioni nelle sale. Il cinquecento è stato un secolo di svolta per tutto il mondo e quindi anche per Venezia e Bergamo, legata alla Serenissima dal 1428 al 1797. Su questo filone si snodano le presentazioni interattive, partendo dalla prima sala, “Questo mondo si può dir nuovo”, che racconta il XVI secolo al visitatore, conducendolo tra i simboli del mondo medioevale, creature mostruose e personaggi misteriosi, in “espansione” grazie alle scoperte dei navigatori e ai viaggi verso l'oriente. Una grafica animata su carte geografiche rinascimentali accompagna il racconto di quelle dinamiche socio-politico-economiche che vive un mondo che si espande. Di questo fa parte non solo Venezia con i suoi commerci in Oriente e la sua politica di alleanze, ma anche il suo Dominio di Terraferma, protetto a Occidente da una città di confine: Bergamo. Molto interessante è la seconda sala “Volendo andar da Venezia a Bergamo”, che riproduce un viaggio, da Venezia verso Bergamo. Viaggiare è un'impresa rischiosa: bisogna saper dove passare per evitare i briganti; assolutamente necessario appoggiarsi a un “procaccia” che organizzi una carovana; la proiezione in questa sala ricostruisce quel viaggio e ripercorre il lungo itinerario di chi s’incamminava da Venezia. Rivediamo il paesaggio naturale, i nuclei abitativi e le città dell’epoca, conoscendo così difficoltà e pericoli in cui i viaggiatori potevano incorrere. Sarà che sono bergamasco, ma ho trovato molto emozionante la ricostruzione dell'evoluzione della vita a Bergamo nella terza sala “Città supra monte mirabellissima... Dopo il viaggio da Venezia, si entra in città e si percorrono le vie di una Bergamo non ancora alterata dalla costruzione delle mura veneziane. Essa mostra i borghi, i palazzi e i conventi, fa conoscere gli uomini che hanno dato il nome ai palazzi, molti ancora oggi visibili, come erano queste abitazioni e come si viveva. Nella sala successiva prosegue la storia di Bergamo, “... ridotta in fortezze”. La costruzione delle mura veneziane stravolge questo scenario e la proiezione di grafiche sulla mappa della Bergamo seicentesca di Stefano Scolari ci rende la fisionomia della città con le nuove mura e ci permette di localizzare i luoghi legati alla vita sia politica sia economica. Sulla guida leggiamo: “Bergamo è una città viva di commerci, affollata di botteghe d’ogni tipo. Nelle due sale successive, il visitatore sarà accompagnato da un aromatario” e così l'animazione della quarta sala ci porta in una bottega di uno speziale e ci parla di quello che possiamo trovare. Ecco così il tutto suddiviso in capitoli: “Colori e coloranti”, “Le spezie in cucina” , “Il corpo: salute e bellezza”, con le istruzioni d'uso e le ricette. “Gemono i torchi dello stampatore…” è il titolo della quinta sala dove, su un grande tavolo interattivo, come una lavagna, possiamo indagare sui libri della “bibliopola”. Ed ecco l'ultima sala, la settima: “La Fiera più grande che ebbi a vedere”. Sul grande Prato di S. Alessandro, oggi il centro della città bassa, solcato dalle rogge, troviamo il gran mercato della fiera. La sala mostra, come ci dice la guida, una rielaborazione di una mappa settecentesca: tra voci e suoni si animano le “trasande” dei commercianti che, provenienti da tutta Europa, raggiungevano la nostra città in occasione della festa del patrono Sant’Alessandro. Dettagli tratti dalla ricca iconografia di pittori bergamaschi ci parlano delle merci comprate e vendute in fiera e dei loro utilizzi. Una vista che ho trovato sicuramente interessante, perché ci permette di rivivere la città del '500, ma mi sono subito posto una domanda: può interessare a qualcuno che non sia di Bergamo? La riposta mi è sorta immediata: si! La vita di una città come Bergamo è certamente simile a quella di tante città e da una ricostruzione cosi chiara e viva chiunque può trarre stimoli e idee da verificare in altre città, magari la propria. Quindi dopo aver girato nella città entrate in questo museo, sedetevi sugli sgabelli e, mentre riposate, lasciatevi guidare nel tempo e nella storia. Vedi anche la scheda del “Museo storico dell’età veneta – Il Cinquecento interattivo” Successivamente sono passato al “Museo e Tesoro della Cattedrale”, un museo nuovo, ma costruito ancora con i vecchi canoni. Certamente interessanti i ritrovamenti archeologici, emersi nel 2004 durante i lavori di manutenzione del Duomo, che mostrano una parte dell’antica Cattedrale di San Vincenzo, su cui fu costruita dal Filarete l'attuale Cattedrale, sempre dedicata a San Vincenzo. Il museo mostra anche preziosi oggetti di arte e di liturgia che compongono il “Tesoro del Duomo” Museo storico dell’età veneta – Il Cinquecento interattivo Bergamo Alta – Piazza Vecchia Orari: Invernale (da ottobre a maggio): martedì – domenica 9.30-13 e 14-30-18 (chiuso lunedì) Estivo (da giugno a settembre): martedì – venerdì 9.30-13 e 14-30-18, sabato e festivi 9.30-19 (chiuso lunedì) Ingresso: - Museo storico dell'età veneta - il ‘500 interattivo 5 € - Bergamo nella storia pass (valido per l'ingresso a Museo storico dell'età veneta - il ‘500 interattivo, Campanone, Rocca – Museo storico sezione Ottocento, Museo donizettiano,) 7€ - Gratuito per studenti fino a 18 anni, disabili e soci ICOM Info: tel 035.277116 / 035. 226332 - info@bergamoestoria.it Sito internet: www.bergamoestoria.it
Museo e Tesoro della Cattedrale
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