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Bankitalia: Audizione esame della Legge di stabilità 2013 Sintesi della testimonianza del Vice Direttore Generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi alle Commissioni bilancio di Camera e Senato |
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I dati disponibili sugli andamenti in corso d’anno segnalano la necessità di una costante e attenta verifica dei conti pubblici negli ultimi mesi del 2012. È cruciale assicurare che l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche si collochi quest’anno sotto la soglia del 3 per cento del PIL.
Il disegno di legge di stabilità prevede un modesto peggioramento del saldo di bilancio nel 2013 e prefigura per il prossimo triennio un limitato ridimensionamento del bilancio pubblico. Ridurre simultaneamente la spesa pubblica improduttiva e la pressione fiscale è necessario per rilanciare la crescita economica. Dal lato delle spese, il disegno di legge aggiunge ulteriori, contenuti risparmi a quelli già individuati con la spending review. Quest’ultima deve ora trasformarsi in un vero e proprio metodo di lavoro permanente delle amministrazioni, che preveda verifiche e revisioni sistematiche dei piani di spesa, a livello sia centrale sia locale. Questo è e sarà il cuore dell’azione di finanza pubblica. Dal lato delle entrate, le misure sull’Irpef compensano una parte del drenaggio fiscale dell’ultimo quinquennio, determinano una leggera diminuzione del cuneo fiscale sul lavoro. Lo sgravio non arreca però benefici ai contribuenti con redditi inferiori alla soglia di esenzione dall’imposta. In generale, un regime di tassazione con aliquote più basse per tutti e agevolazioni meno numerose e più semplici riduce le distorsioni, accresce la trasparenza, stimola lo sviluppo economico. Gli interventi delineati si muovono in questa logica. Occorre proseguire lungo questa strada, riconsiderando una a una tutte le agevolazioni fiscali e domandandosi se siano ancora utili: un metodo non dissimile da quello della spending review. La riduzione del carico fiscale sulle quote dei redditi da lavoro dipendente connesse con aumenti di produttività può giustificarsi se è utile a diffondere la contrattazione aziendale e a stimolare l’efficienza nelle imprese. L’incentivo, come altri destinati al sistema produttivo, va sottoposto nel corso del tempo a un’analisi attenta di efficacia. Eliminare il picco temporaneo nelle aliquote dell’IVA che si sarebbe registrato a legislazione vigente nella seconda metà del 2013 è una scelta obbligata. La conferma dell’aumento permanente di un punto percentuale di quelle aliquote riflette l’esigenza di ridurre il disavanzo di bilancio limitando gli effetti distorsivi sull’economia. L’evasione dell’IVA resta tuttavia molto ampia: aumentare il peso di questa imposta sul totale delle entrate tributarie richiede un rafforzamento dell’azione di contrasto all’evasione. Rimane l’esigenza di una revisione organica del sistema fiscale, cogliendo l’occasione offerta dal disegno di legge delega attualmente in discussione in Parlamento. Sappiamo che la sfida principale per la politica economica sta ora nel riavviare la crescita. Il bilancio pubblico può favorirla abbassando la pressione fiscale sui contribuenti in regola, grazie anche a una forte azione di contrasto all’evasione fiscale, ripensando la composizione del prelievo e la struttura delle imposte, accrescendo l’efficienza nella produzione dei servizi pubblici. Vedi il testo integrale Vedi il testo integrale Audizione-Legge-stabilita-2013.pdf Argomenti: #bankitalia , #bilancio , #camera dei deputati , #finanziaria , #fisco , #governo , #senato |
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