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Antonio Sanfilippo. Gli anni Sessanta. Il colore del segno

Agrigento, Fabbriche Chiaramontane, dal 28 ottobre 2012 al 13 gennaio 2013


Antonio Sanfilippo: Senza titolo, 1963. Tempera su tela, cm 70 x 100 Agrigento, collezione privata
A più di vent’anni di distanza dalle ultime grandi personali siciliane di Erice e Taormina, a trenta dalla mostra di Gibellina e dopo l’ampio omaggio tributatogli dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna (GNAM) di Roma nell’anno della sua scomparsa, Antonio Sanfilippo (1924-1980), uno dei più grandi interpreti dell’Astrattismo in Italia, torna in Sicilia con una mostra alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento, dal 27 ottobre al 13 gennaio 2013, dal titolo “Antonio Sanfilippo | Gli anni Sessanta. Il colore del segno”.

Antonio Sanfilippo: Dopo secoli, 1963, Tempera su tela, cm 146 x 186 Palermo, Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea -Palazzo Belmonte Riso
Un tributo al maestro siciliano fortemente voluto per le FAM da Antonino Pusateri, Presidente dell’Associazione Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento, che ne ha affidato la cura al critico e storico dell’arte Fabrizio D’Amico.

Un lungo e puntuale lavoro di studio e ricerca hanno prodotto un’esposizione ricca di spunti e contributi: in mostra un nucleo consistente dei lavori che Sanfilippo inviò alla Biennale di Venezia del 1966, oltre a numerose opere documentate in importanti mostre degli anni Sessanta in Italia e all’estero, oggi di proprietà di musei pubblici e di collezionisti privati.
Antonio Sanfilippo: Nero e rosso, 1961. Tempera su tela, cm 116 x 73 Agrigento, collezione privata
La mostra mette in luce, per la prima volta con larghezza e con sguardo esclusivo, il tempo della piena e più colma maturità di Sanfilippo: quegli anni Sessanta nel corso dei quali l’artista fu individuato in Italia e all’estero come una delle personalità fondanti dell’arte astratta italiana.

Nato a Partanna (Tp), nel dicembre del 1923, Sanfilippo è firmatario nel 1947 a Roma, del pionieristico manifesto di “Forma”, atto di nascita dell’Astrattismo in Italia.

Il curatore Fabrizio D’Amico così introduce l’artista: “Transitato attraverso un neocubismo picassiano – spiega D’Amico, già docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Pisa - dopo vari soggiorni a Parigi, Sanfilippo si orienta prima sul concretismo di Magnelli, poi su Hartung e su Kandinsky. E’ attraverso di loro che giunge all’elaborazione del suo ‘segno’ particolare, incantato e gioioso, vicino e lontano insieme a quello di Carla Accardi, sua moglie, e di Capogrossi: ‘segno’ che lo collega alla cultura d’immagine dell’art autre di Tapié, allora - a metà degli anni Cinquanta - erede dell’informel, e poetica dominante sulla scena europea. E’ adesso che Sanfilippo elabora la sua ‘figura’ più tipica, costituita da una sorta di nuvola o galassia di segni minuti e coloratissimi, ai quali affida la sua prima notorietà in campo anche internazionale e che presenta in numerosissime mostre in Italia e all’estero: Roma, Firenze, Milano, Bruxelles, Pittsburgh, Losanna, Londra”.

Antonio Sanfilippo: Verde abete, 1964. Tempera su tela, cm 195 x 130 Roma, Archivio Sanfilippo
Questi dipinti, nel frattempo cresciuti per dimensione, vengono esposti alla Biennale di Venezia, dove Sanfilippo è invitato molte volte, e dove nel 1966 gli viene assegnata una vasta e prestigiosa sala personale: un episodio che assegna in modo definitivo all’artista il profilo di grande maestro dell’astrattismo italiano. “Su queste opere – aggiunge D’Amico – abbiamo inteso incardinare l’esposizione alle FAM di Agrigento, che s’avvale anche della presenza dei maggiori dipinti conservati nelle collezioni pubbliche siciliane oltre che del contributo di molti prestiti di collezionisti privati, fra questi molti dipinti inediti, mai prima d’ora esposti pubblicamente”.

Alla mostra delle FAM è dedicato il catalogo curato da Paola Bonani con testi critici di Fabrizio D’Amico, Sergio Troisi e della stessa Bonani, pubblicato da Silvana Editoriale.
Organizzata dall’associazione Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento con il contributo dell’Archivio Sanfilippo di Roma, il patrocinio del Comune e della Provincia Regionale di Agrigento e il supporto di Elenka e Benessere & Bellessere Agrigento in qualità di sponsor, la mostra “Antonio Sanfilippo | Gli anni Sessanta. Il colore del segno” sarà visitabile alle FAM fino al 13 gennaio 2013.

Gli spazi delle Fabbriche Chiaramontane sono aperti da martedì a domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Chiusa i lunedì e i rossi di calendario. L’ingresso è gratuito.


Antonio Sanfilippo -| Gli anni Sessanta. Il colore del segno
A cura di Fabrizio D'Amico
FAM, Fabbriche Chiaramontane, Piazza San Francesco 1, Agrigento

28 ottobre 2012 – 13 gennaio 2013
Inaugurazione: sabato 27 ottobre, ore 18.30

Orari: da martedì a domenica 10-13 e 16-20. Chiuse i lunedì e i rossi di calendario
Ingresso gratuito

Informazioni: FAM 0922.277,29

Catalogo: Silvana Editoriale con testi di Paola Bonani, Fabrizio D'Amico, Sergio Troisi

Organizzazione: Associazione Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento
www.ottocentosiciliano.it
Cura editoriale: Paola Bonani
Con il contributo dell’Archivio Sanfilippo, Roma
Con il Patrocinio del Comune di Agrigento e della Provincia Regionale di Agrigento
Sponsor: Elenka, Benessere & Bellessere di Agrigento
Coordinamento organizzativo: Laura Vento


Argomenti:   #agrigento ,        #arte ,        #arte contemporanea ,        #mostra ,        #sanfilippo

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