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La più importante mostra mai realizzata su Giuseppe de Nittis

Padova, a Palazzo Zabarella, dal 19 gennaio al 26 maggio 2013


Giuseppe De Nittis, Autoritratto, 1883-1884 Pastello su tela, cm. 114x88 Barletta, Pinacoteca Giuseppe De Nittis (foto Pierluigi Siena, Roma)
120 capolavori provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni pubbliche italiane e francesi costituiranno il percorso espositivo della più importante mostra mai realizzata su uno dei protagonisti assoluti della pittura dell’Ottocento europeo. La rassegna, curata da Emanuela Angiuli e Fernando Mazzocca, è promossa dalla Fondazione Bano di Padova e dalla Fondazione Antonveneta, ed è un’ulteriore tappa del progetto decennale sulla pittura dell’Ottocento italiano, che in passato ha già rivolto l’attenzione, tra gli altri, su Hayez, Boldini, Signorini, i Macchiaioli, il Simbolismo in Italia.

Per Federico Bano, presidente della Fondazione la mostra “è una nuova occasione per comunicare, ancora una volta, al grande pubblico i risultati più aggiornati della ricognizione storica e critica dell’Ottocento italiano inserito in un contesto internazionale”.

Giuseppe De Nittis, Paesaggio vesuviano con la neve, 1872 Olio su tavola, cm. 8,8x18,2 Collezione privata, Vicenza (foto Giovanni Amoretti, Parma)
Prendendo avvio da quanto emerso dalla rassegna che, tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011, il Petit Palais di Parigi ha riservato all’artista, l’iniziativa segnerà una svolta negli studi e nella valorizzazione internazionale del pittore pugliese, grazie anche al recupero di lavori non presenti in quella occasione, alcuni dei quali ignoti alla critica, altri assenti dall’Italia da molto tempo, come quelli che appartengono al ciclo delle vedute londinesi.

Giuseppe De Nittis, Avenue du Bois de Boulogne , 1874 Olio su tela, cm. 31,4x42,5 Collezione privata
Le opere arriveranno dalle maggiori istituzioni francesi, tra cui il Petit Palais di Parigi, il Musée Carnavalet di Parigi, il Musée des Beaux-Arts di Reims, e dai più importanti musei e gallerie pubbliche italiane: oltre alla Pinacoteca De Nittis di Barletta, che possiede la straordinaria raccolta di dipinti rimasti nell’atelier dell’artista dopo la sua morte precoce, l’elenco dei prestatori può contare sull’apporto della Pinacoteca Provinciale "C. Giaquinto" di Bari, della Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti di Firenze, delle Raccolte Frugone di Genova, della Galleria d’Arte Moderna di Milano, del Museo di Capodimonte di Napoli, della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, del Civico Museo Revoltella - Galleria d'Arte Moderna di Trieste, della Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Ca’ Pesaro di Venezia. Incisivo è stato il contributo di prestigiose raccolte private, di storici collezionisti di De Nittis, da cui provengono i dipinti meno noti, capolavori assoluti riproposti al pubblico in questa occasione.

Giuseppe De Nittis, Westminster, 1878 Olio su tela, cm. 110x192 Collezione privata (foto Luca di Giorgio)

La statura internazionale di De Nittis, il più grande insieme a Boldini degli “Italiens de Paris”, si deve al fatto che ha saputo reggere il confronto con Manet, Degas e con gli Impressionisti con cui ha condiviso, pur nella diversità del linguaggio pittorico, l’aspirazione a rivoluzionare l’idea stessa della pittura, scardinando una volta per sempre la gerarchia dei generi, nel raggiungimento di quell’autonomia dell’arte che sta alla base della modernità. E come i francesi, ha affrontato gli stessi temi: il paesaggio, il ritratto e la rappresentazione della vita moderna, catturata nel caso di De Nittis nelle strade delle due metropoli che erano in quegli anni le grandi capitali dell’arte e della mondanità: Parigi e Londra.

Giuseppe De Nittis, Colazione in giardino, 1883 - 1884 Olio su tela, cm. 81x117 Barletta, Pinacoteca Giuseppe De Nittis (foto Pierluigi Siena, Roma)
Non mancherà, all’interno del percorso espositivo, ordinato in sezioni cronologiche, un approfondimento sul periodo di formazione di De Nittis, avvenuta a Napoli. È qui che s’immedesima nella natura, trasponendo sulla tela quella che chiamava “l’atmosfera” diversamente identificata secondo il mutare delle stagioni e delle ore del giorno. Come ebbe modo di scrivere lo stesso artista nel suo “Taccuino” di memorie, “A volte, felice, restavo sotto gli improvvisi acquazzoni. Perché, credetemi, l’atmosfera io la conosco bene; e l’ho dipinta tante volte. Conosco tutti i colori, tutti i segreti dell’aria e del cielo nella loro intima natura”.
Appartengono a un soggiorno a Napoli, dove ritornò spesso anche dopo il trasferimento a Parigi, le vedute del Vesuvio, per lo più tavolette e tele di piccole dimensioni, che compongono uno straordinario reportage pittorico, realizzato con un procedimento quasi fotografico, che non ha confronti nella pittura italiana dell'epoca.

Giuseppe De Nittis, Il salotto della principessa Matilde, 1883 Pastello su tela, cm. 80x71 Musée Joseph Denais Beaufort-en-Vallé (Cliché conservation départementale des Musées de Maine-et-Loire, B. Rousseau)
La mostra metterà in rilievo il suo stile unico e inconfondibile, capace come pochi di riflettere lo spirito del tempo, colto da un osservatorio privilegiato come era quello di Parigi, tra la fine del Secondo Impero e i nuovi fasti mondani della Terza Repubblica.
Nell’immaginario collettivo convivono una Parigi e una Londra di De Nittis, assolutamente diverse da quelle di altri pittori del tempo. Tra il 1864 e il 1884, l’artista ha rappresentato attraverso una serie di capolavori, che saranno visibili a Padova, i luoghi privilegiati della mitologia del “moderno”. Nella sua straordinaria avventura pittorica, De Nittis riusciva continuamente a catturare motivi, sia dalla natura ritratta en plein air – dalle campagne della Puglia, alle pendici del Vesuvio, alle rive della Senna e del Tamigi - sia dalla vita che scorreva frenetica lungo i boulevard o gioiosa nei parchi e nei santuari della mondanità come gli ippodromi o il celebre salotto della principessa Matilde.

Giuseppe De Nittis, Prima del ballo, 1879 Olio su tavola, cm. 33x25 Collezione privata; courtesy Galleria Bottegantica Bologna-Milano
Il catalogo dell’esposizione - pubblicato da Marsilio editori -, grazie anche alla ricomposizione attraverso testimonianze eccellenti come le memorie stesse del pittore e il famoso “Journal” dell’amico Edmond de Goncourt della fortuna critica dell’artista, approfondirà le ragioni del suo successo nell’ambito mercato internazionale dell’arte e del grande collezionismo, ma anche nella sfera di una mondanità esclusiva, quando, in virtù del suo fascino e della sua capacità di intrattenere, la sua casa parigina diventò il punto d’incontro di intellettuali e artisti, come Zola, Oscar Wilde, Daudet, Dumas figlio, i Goncourt, Manet, Degas.


DE NITTIS
Padova, Palazzo Zabarella, Via San Francesco 27, 35121 Padova
19 gennaio – 26 maggio 2013

Orario mostra
Tutti i giorni 9.30 – 19.00 (la biglietteria chiude 45 minuti prima)
Chiuso il lunedì non festivo

Biglietti
intero € 12.00; ridotto € 9.00; ridotto speciale € 6.00; gratuito per bambini fino ai 5 anni compiuti (non in gruppo scolastico), guide autorizzate di Padova, giornalisti con tesserino, accompagnatore di visitatore diversamente abile

Prenotazione
€ 1.00 a persona (obbligatoria per gruppi e scolaresche)

Visite guidate
gruppi € 110.00
scolaresche € 50.00

Informazioni e prenotazioni
tel. 049.8753100
info@palazzozabarella.it
prenotazioni@palazzozabarella.it
www.palazzozabarella.it

Mostra promossa da
Fondazione Bano
Fondazione Antonveneta

In collaborazione con
Pinacoteca “Giuseppe De Nittis”- Comune di Barletta

Presidente Fondazione Bano
Federico Bano


Argomenti:   #arte ,        #de nittis ,        #mostra ,        #padova

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