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Il Governo: Berlusconi o Grillo saranno le cariatidi? Gli elettori hanno parlato chiaro sia nelle urne sia nelle primarie: perché nei partiti c'è chi vuole ancora ignorare questo? Perché Grillo si trincera dietro questioni appiccicaticce per non assumere le sue responsabilità? Risposte difficili, ma ci proviamo Di Giovanni Gelmini
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Bersani sta tentando di costruire il suo Governo, il programma è chiaro, ma la compagine molto meno.
L'idea, espressa in modo chiaro dagli elettori, è la necessita di rivoluzionare finalmente il modo di fare politica. Da anni lo chiedono, ma sembra che nessuno abbia ascoltato l'elettorato, se non Grillo che ha fatto, cosa assolutamente errata, il programma sulla base dei sondaggi. Errata, perché in questo modo ci sono evidenti contraddizioni e impossibilità di realizzare certe istanze. Pensiamo ad una forte protezione dell'ambiente, ad esempio al caso della Val di Susa, con la diffusione del sistema WI-FI che ha forti problemi d’inquinamento elettromagnetico, ma piace a molti. Gli elettori del Pd hanno anche chiaramente bocciato l'idea di Renzi d’alleanze a destra, ma è pur un diritto di Berlusconi, in quanto rappresentante di poco meno di un terzo degli elettori, proporre una sua soluzione. La sua soluzione sarebbe: vice presidente del Consiglio Alfano, noto esponente autonomo dal Capo, in grado di produrre leggi, quale il “lodo”, che porta il suo nome, di certa costituzionalità, che è assolutamente indipendente da Berlusconi, anzi lo osteggia. Poi, per dessert, chiede per qualcuno dei suoi il Quirinale. Chi? Brunetta? Gasparri? O forse vuol sacrificarsi alla sua età e andarci lui? Questa mi sembra che sia, per lui, la soluzione migliore, risolverebbe, per almeno per 7 anni, tutti i processi in corso. Ma, se in venti anni i partiti guidati da Berlusconi non sono riusciti a fare una riforma, se non a favore del capo e dei suoi amci e nell'ultimo anno ha tarpato le ali a tutte le riforme messe in strada da Monti, è pensabile che improvvisamente diventi un vero riformatore? Certo che si, ma solo per bloccare la Giustizia, nascondere la corruzione e evitare le tasse alle classi di reddito alto, che nella realtà è sempre stato la sua linea d’azione. Se Bersani cade in questo imbroglio, il Pd sparirebbe alle prossime elezioni e chi vincerebbe? Se non si affaccia nessuno o altri catorci come Monti, certamente Grillo. Allora la domanda diventa imperiosa: chi c'è dietro a Grillo? Nessuno lo sa e lui pretende il diritto di comandare tutti in modo assoluto, senza nemmeno essersi presentato alle elezioni. Perché questa necessità di comando assoluto? Perché non può lasciare, come dovrebbe, le decisioni ai gruppi parlamentari? Perché opporsi in modo strenuo ad un Governo Bersani? Dare la fiducia non vuol dire andare “a matrimonio”, ma, se non si entra nel Governo, è solo fare questo perché non farlo creerebbe grandi danni. Con un appoggio esterno potrebbe invece imporre l'agenda del Governo con forza. Questo non poterebbe andare bene? Perchè? Forse perché le riforme che ha annunciato non pensa proprio di realizzarle. Forse il suo compito è stato solo evitare che Bersani avesse una maggioranza in grado di governare. Forse dietro a Grillo ci sono le stesse lobby che sono dietro a Berlusconi e allora... speriamo solo che i parlamentari del Movimento 5 Stelle, almeno alcuni, capiscano che non si deve tornare alle elezioni in questo modo. Sono stati eletti per fare il cambiamento e lo devono fare, nascondersi e non dare la fiducia perché lo ordina Grillo, è solo il modo per non cambiare nulla. Argomenti: #berlusconi , #bersani , #governo , #grillo , #opinione , #politica Leggi tutti gli articoli di Giovanni Gelmini (n° articoli 506) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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