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Mostra d'arte in un micro-comune? Si può!

“Domani Dopo domani” sculture di Viveka Assembergs

A Vedeseta, Val Taleggio, dal 27 luglio al 19 agosto 2013

Di Cricio

Viveka Assembergs, Pensieri che vanno e che vengono (particolare), 2012 bronzo e ferro
Quante volte pensiamo ai piccoli paesi sperduti nei monti come a relitti di un passato con poche risorse: un’agricoltura povera, poca cultura e un’economia basata sul turismo; anche questo spesso non poco ricco. Vedeseta è un paesino di poco più di 200 anime, in cima ad una valle delle montagne bergamasche ed è lì a dimostrare come quell'assunto sia falso. Non solo da tredici anni organizza una mostra d'arte d’ottimo livello, ma ha anche una banda musicale fin dal 1903, con una palazzina come propria sede, costruita nel 1911 con fatica e sacrifici dagli appassionati del corpo musicale. È vero allora che la cultura è vita e si può praticare anche nei posti disagiati.

Viveka Assembergs, Piove e tira vento, 2009 raku
Quest'anno l'artista invitata è Viveka Assembergs, svedese di nascita e famiglia, ma cresciuta e formatasi artisticamente a Bergamo. Questo dualismo culturale è ben presente nelle sue opere: concretezza e leggerezza, come mi ha segnalato Fernando Noris nella presentazione della mostra. Una bella presentazione, anche questa diversa da tante che ho seguito per lavoro. Per prima cosa fatta non all'interno dello spazio espositivo, ma all'esterno, con la gente seduta sulle panche di legno e con il profumo dell'erba dei prati. Noris ha trascinato gli ascoltatori con parole dette senza leggere, ma precise come il lavoro di un orologiaio. Ha consigliato due elementi da considerare nella lettura delle opere: i titoli dati e i materiali usati.

Molti artisti scelgono di non dare titoli, credo che sia un’abdicazione alla comunicazione. Ben fa Viveka a forgiare, oltre alla scultura, anche un titolo, che rappresenta ulteriormente il suo pensiero. Il confronto tra questo e quello che le opere ci dicono, a volte può lasciarci perplessi; il titolo può essere considerato contraddittorio, ma, se è così, è solo un motivo ulteriore di riflessione e questo stimola la nostra creatività.

Non cerco parole mie per descrivere il lavoro di Viveka perchè Marcella Cattaneo nel suo testo ha centrato perfettamente quello che vorrei dire.
    Le sculture di Viveka Assembergs si muovono in un ambito ancora ancorato al corpo, o meglio ad un’idea del corpo e dell'essere; sono presenze, proiezioni di stati d'animo e di suggestioni memoriali; il corpo diviene allora pretesto per un racconto introspettivo e autobiografico. Se la realtà non ha più bisogno di essere rappresentata, come ha sostenuto Jean Clair, vi è tuttavia la necessità struggente di fermare la percezione di sé, del proprio vissuto. Le figure che si accampano nell'immagazineinario assembergsiano sono per lo più femminili, ma solo dettagli ne rivelano la vera natura; i suoi nudi non ostentano alcuna seducente fisicità, sono orme che si ripiegano su loro stesse: il loro ventre si fa cavo e il dorso si apre in scudo, i volti sono raramente definiti in una volontà di prescindere il reale e di precisare all'opposto uno stato emozionale aperto ad una ricercata, ma, al tempo stesso negata condivisione.
Viveka Assembergs, Bau-Cette, (finalista premio arte, esposta alla permanente di milano) raku ferro
La riflessione sulla condizione umana è il centro dell'opera dell’Assembergs e per ottenere questo è necessario trovare i materiali adatti e saperli trattare; così ritroviamo la seconda indicazione di Noris. Nella mostra vi sono opere realizzate con una molteplicità di materiali, ma non vi è discontinuità nell'espressione. Sempre Marcella Cattaneo scrive a tal proposito:
    Assembergs conosce i materiali e ne esaspera le potenzialità, fino a rovesciarne le intrinseche qualità e quest’azione le consente di esprimere la coesistenza d’inclinazioni tra loro opposte, ma inscindibili nella determinazione del suo stesso carattere: l'apparente arrendevole "duttilità" e l'imposta solidità della presenza fisica; ecco allora nella scultura il bronzo, per sua natura una lega "forte", durevole, farsi cavo e ridursi ad elemento debole accolto dalla lamina di ferro che si fa struttura portante, o presente come pretesto ornamentale nelle ceramiche raku.
Ho scattato un po' di foto e mi sono concentrato sui visitatori e nel rivedere le foto mi sono reso conto perché avevo scelto questo approccio: le sculture di Viveka anticipano, esagerandoli senza cadere nella caricatura, i loro atteggiamenti.

La qualità delle foto è bassa, perché odio il flash automatico, che appiattisce tutto, e ho usato una sensibilità esasperata del sensore.



DOMANI DOPO DOMANI
Mostra delle opere di VIVEKA ASSEMBERGS
Sala Mostre "Centro Don Sabino" di Vedeseta
dal 27 luglio al19 agosto 2013
Inaugurazione Sabato 27 luglio 2013, alle ore 18.0, presentazione di Fernando Noris

Orari:
Lunedì/Venerdì: dalle 15.00 alle 17.30
Sabato e Domenica: 10.00-12.00 e 15.00-17.30
ingresso libero

Nel dépliant presente in mostra testo di Marcella Cattaneo, pubblicato per gentile concessione dell'editore della “Rivista Di Bergamo”

BIOGRAFIA
Viveka Assembergs, Proverbio cinesem 2010 bronzo ferro
Viveka Assembergs nasce a Stoccolma nel 1959. Si trasferisce in Italia durante l'infanzia. Spirito artistico per natura e formazione famigliare, studia presso il Liceo Artistico Statale di Bergamo.
Inizia a lavorare come grafica publicitaria per poi dedicarsi alla decorazione e al restauro. Esegue la scenografia per la mostra dedicata al Bicentenario dell' Accademia Carrara di Bergamo nella ex-chiesa di Sant' Agostino. Realizza il grande murale in Piazzetta Manzù, tratto da un' opera del grande maestro.
Raggiunge la giusta condizione per esprimersi attraverso la scultura e, nel 2006, partecipa alla mostra tattile "Un senso per l'arte" allestita negli spazi di Sant' Agostino. La sua prima personale dal titolo "Occorrono le ali", presentata da Domenico Montalto, viene inaugurata nel 2007 presso il Centro San Bartolomeo di Bergamo.
Quale finalista al concorso promosso dalla rivista "Arte" Mondadori, espone uno dei suoi ultimi lavori al Museo della Permanente di Milano nel 2009.
Nel 2013 viene invitata dal Centro Biblioteca Comunale a esporre le sue opera alla mostra di arte contemporanea di Vedeseta, giunta alla 14" edizione.
Vive e lavora a Torre Boldone, Bergamo.

www.vivekaassembergs.com




VEDESETA E L'ARTE
A partire dal 2000, per iniziativa della Biblioteca Comunale, si sono svolte in Vedeseta una serie di mostre di pittura e scultura che rappresentano un appuntamento estivo ormai obbligato e atteso. Gli artisti proposti di anno in anno sono di grande prestigio e di alto livello, conosciuti e apprezzati ben oltre i confini della nostra Provincia.

La possibilità di esporre, oltre che nella sede municipale, anche nello Scurolo, cripta della chiesa parrocchiale, ha consentito di avere ospiti alcuni dei massimi artisti bergamaschi su temi del sacro con esiti di rara bellezza e intensità.

2000 "Scurol": opere in vetro e dipinti di Franco Bianchetti.
2001 "La notte di Lazzaro": ciclo pittorico di Maurizio Bonfanti.
2002 Gli 'acquarelli' e le 'pitture' di Mario Carnali.
2003 "Il legno della vita": sculture di Gregorio Cividini.
2004 "Natura e nature": tele di Candido Baggi.
2005 "Paesaggi": tele di Maria Grazia Uristani.
2006 "Un uomo un volto": sculture di Carlo Previtali. 2007 "L'ombra del colore": pitture di Angelo Capelli. 2008 "Quadrato per la ricerca": collettiva.
2009 "Gli spazi sacri" di Franco Normanni.
2010 "L'eleganza della pittura" di Luigi Lizioli. 2012 "Colori" di Zaccaria Cremaschi.


Argomenti:   #arte ,        #arte contemporanea ,        #assembergs ,        #bergamo ,        #mostra ,        #scultura ,        #vedeseta



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