ATTENZIONE  CARICAMENTO LENTO



Viveka Assembergs e le forme

Nuove sculture nell'evento del 13 Settembre a “La Tinaia”, Via Tenuta Frizzoni 3, località Colle dei Pasta, Torre de' Roveri (Bergamo)

Di Giovanni Gelmini

 
Viveka Assembergs,in primo piano Domani Dopodomani, ceramica Raku; sullo sfondo, Labirinto 1, fusione in alluminio, ferro
Le forme, nell'alfabeto delle sculture di Viveka , sono l'essenza della comunicazione del suo io. Per questo, a differenza di tanti scultori osannati che riproducono se stessi, ogni sua scultura è diversa, anche se ha uno stile riconoscibilissimo, seppure in evoluzione, ogni opera nasce da una necessità di “far sapere”, è studiata nei particolari ed è pertanto irripetibile.

La prima cosa che balza agli occhi è la perfezione: un segno, il primo segno.
Forme levigate e perfette che possono ricordare le sculture classiche. Forme non facili da ottenere, quando si lavora con ceramiche ruvide e di grana grossa, eppure Viveka ci riesce.
Viveka Assembergs, Provebio Cinese, fusione in bronzo, ferro

A differenza della ceramica raku, che la scultrice lavora a fondo per renderla perfettamente levigata, le fusioni in bronzo o in alluminio sono “tortuose”, piene di cavità e protuberanze, ma sempre la figura umana è equilibrata e perfettamente riconoscibile.

Viveka Assembergs è una scultrice figurativa, che non sembra interessata all'astrattismo come tanti artisti d’oggi. La sua comunicazione deve essere chiara e concreta, cosi appare ad una prima lettura delle sue opere; spesso però possiamo trovare un elemento di distorsione, qualcosa che non è perfetto, un elemento irrazionale dalla forma casuale, come una bava di fusione messa in un punto della scultura. Una presa d'atto che la realtà non è perfetta.

Viveka Assembergs, In punta di piedi 1, bronzo e fibra di vetroresina
Tutte le sue opere hanno un titolo, che non sempre può apparire in modo evidente collegato a quanto si vede, ma questo induce ad un approfondimento di quanto espresso dall'opera. Una riflessione necessaria perché la semplicità è solo apparente. Soffermandosi nella lettura delle forme si scopre una vera complessità che ci introduce al vero significato della sua scultura.

Facciamo allora un passo avanti nell'analisi delle forme. L'apparente semplicità viene subito contraddetta dall'uso di più materiali. Le figure umane in bronzo escono, tentano di fuggire o cavalcano strutture in ferro.

Viveka Assembergs, Goccia di pioggia evaporata sul palmo destro, fusione in bronzo e lamina di ferro
Ecco così l'uomo che “esce” dalla morsa di lamiere dentate e consumate, mentre si avvia verso un nuovo futuro. Possiamo trovarne uno che vola attraverso un buco di una spessa lamiera arrugginita o che sta seduto pensieroso su una grande mezzaluna.

C'è anche un’opera, di alcuni anni fa, in cui alcune figure umane sono ferme tra rami secchi di frassino, come in attesa del momento giusto per spiccare il volo. Viveka mi confessa che oggi non la realizzerebbe così, non con più figure, ma una sola in attesa sul grande intrico dei rami. “Una sola” forse a significare la solitudine dell'uomo di fronte ai problemi della vita, problemi che sembrano rinchiuderci; ma l'uomo, per superarli, deve essere pronto a staccarsi dall'oggi per andare verso una nuova vita. (n.d.r. quest'opera modificata sarà presente all'evento de "La tinaia", vedi a fine articolo)

Viveka Assembergs, Volevo entrare, ma poi ci ho ripensato e sono rimasta fuori, fusione in bronzo, corten

Le opere dell'Assembergs ritraggono un momento sospeso, l'attesa di un futuro. I non colori, nero e bianco, sono i preferiti, oltre al naturale colore del metallo. La mancanza di colori sottolinea forse un riflesso della sua stirpe nordica, ma non vorrei che questo fosse un luogo comune detto da tanti, vista la sua origine. Non la conosco profondamente, ma a me sembra invece essersi ritrovata perfettamente nel “caldo sud” offerto da Bergamo, o forse anche la cultura bergamasca ha dei riflessi del nord Europa, che possiamo leggere molto bene nelle favole bergamasche?
Dobbiamo dire che anche noi abbiamo artisti che fanno della malinconia un cavallo di battaglia in modo decisamente più pesante di quanto questa scultrice di origine svedese non faccia: la sua caratteristica, infatti, è la leggerezza.

La malinconia delle sue opere non è impotenza né rivoluzione, è consapevolezza delle difficoltà che incontriamo nella vita, difficoltà drammatiche che inaspettatamente ci colpiscono. Evenienze che modificano profondamente il nostro modo di essere e che possiamo superare solo “volando” oltre il buco di lamiera arrugginita che ci separa dal futuro.

Viveka Assembergs, Passaggio n.3, particolare,  fusione in bronzo, ferro

Avvertiamo nella sua espressione la certezza che oltre c'è ancora qualcosa che ci attende e che vale la vita. Ecco che, a mio avviso, Viveka esprime una malinconia-propositiva e non vissuta come impotente inibizione ad un futuro. Il futuro c'è ed è da raggiungere.

Il suo approccio alla scultura e all'amore per i materiali nasce da lontano. Il nonno ingegnere, Viveka tiene a sottolineare, l'ha avvicinata ai tanti materiali: li ha conosciuti da piccola, li ha visti, toccati e forse anche lavorati. Non solo fusioni o ceramiche, ma anche lavori fatti arrotolando e aggrovigliando fili o avvolgendo le figure con garze. Ecco la cera da lisciare, stirare fino a farla diventare un velo, una passione che diventa opera d'arte.

Viveka Assembergs, Bau-Cette, ceramica raku
Mi confessa un desiderio che non è riuscita a soddisfare: imparare a lavorare il vetro. Il vetro per me è “luce” e sembra mettersi all'opposto dell'attuale figurazione delle opere di Viveka, ma, se ben le analizziamo, troviamo che esse sono sempre una contraddizione e il vetro è un materiale dalle caratteristiche opposte a ceramica e bronzo, ma può ricordare le garze.
Il mettere insieme questi materiali dalle caratteristiche opposte credo sia un modo di rappresentare la realtà della nostra vita, che è fatta sempre di elementi opposti e coesistenti; dolce e salato, caldo e freddo...
L'opera di Viveka ci mostra una vita che solo apparentemente è statica, che è sempre proiettata verso un futuro, da raggiungere senza cadere nella inutile malinconia distruttiva.

Potremo vedere nuove opere di Viveka Assembergs nel prossimo appuntamento il 13 Settembre  ore 19 con la presentazione dell'architetto Riccardo Blumer a:
“La Tinaia”, Via Tenuta Frizzoni 3, località Colle dei Pasta
Torre de' Roveri 24060 Bergamo, Italy

http://www.latinaiabg.it/it/ - https://www.facebook.com/events/382758405183566/

Immagine dello studio di Viveka Viveka Assembergs, al centro un opera, in preparazione, che sarà presente a “La Tinaia”



Argomenti:   #arte ,        #arte moderna ,        #assembergs ,        #bergamo ,        #scultura ,        #torre de' roveri



Leggi tutti gli articoli di Giovanni Gelmini (n° articoli 506)
il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo
© Riproduzione vietata, anche parziale, di tutto il materiale pubblicato

Articoli letti
15.271.206

seguici RSS RSS feed

Il sito utilizza cockies solo a fini statistici, non per profilazione. Parti terze potrebero usare cockeis di profilazione