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Fernand Léger, La città, 1919
olio su tela cm 231,14 x 298,45
Philadelphia Museum of Art, A. E. Gallatin Collection, 1952
© Fernand Léger by SIAE 2014
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“ Se l’espressione pittorica è cambiata, è perché la vita moderna l’ha richiesto…
La vista dal finestrino della carrozza ferroviaria e dell’automobile, unita alla velocità, ha
alterato l’aspetto abituale delle cose. Un uomo moderno registra cento volte più impressioni
sensoriali rispetto a un artista del diciottesimo secolo…
La compressione del quadro moderno, la sua varietà, la sua scomposizione delle forme,
sono il risultato di tutto questo”.
Fernand Léger, 1914
Il pittore francese Fernand Léger (1881--1955), alla vigilia dello scoppio della Prima
Guerra Mondiale, così commentava le radicali trasformazioni che con l’avvento della
seconda rivoluzione industriale si stavano determinando in tutti luoghi del quotidiano,
dove il ritmo della vita sempre più frenetico, o per meglio dire moderno, stava
cambiando l’arte e le sue regole.
A Léger e alla sua straordinaria esperienza nell’ambito dell’avanguardia artistica
europea, la Fondazione Musei Civici di Venezia e The Philadelphia Museum of Art,
dedicano nelle sale del Museo Correr, dall’8 febbraio al 2 giugno 2014, una grande
mostra - la prima grande esposizione sull’opera del pittore francese che si tiene in
Italia - con al centro il tema della rappresentazione della città contemporanea.
Suddivisa in cinque sezioni ( La metropoli prima della Grande Guerra, Il pittore della
città, La Pubblicità, Lo Spettacolo, Lo Spazio) a cura di Anna Vallye con la direzione
scientifica di Gabriella Belli e Timothy Rub, direttore del MPA di Philadelphia e il
progetto espositivo di Daniela Ferretti, la mostra Léger. La visione della città
contemporanea 1910 -- 1930, dopo il successo ottenuto al Philadelphia Museum of
Art, presenta oltre 100 opere di cui più di sessanta dell’artista francese, tra cui
spicca lo straordinario dipinto ‘‘ La Ville’’ (La Città), un quadro che dà avvio alla fase
più sperimentale della sua produzione, concesso eccezionalmente in prestito dal
museo di Philadelphia insieme ad un nucleo di altre 25 importanti opere.
Eseguito da Léger nel 1919, al suo ritorno a Parigi dopo l’esperienza al fronte della
Prima Guerra Mondiale, il dipinto, di grande dimensione, influenzerà un’intera
generazione di artisti, diventando un vero e proprio manifesto della pittura dedicata al
tema della città contemporanea. Il soggetto del dipinto rappresenta, infatti, la città
con le sue frenetiche attività, le sue architetture composte di assemblaggi cubofuturisti,
e i suoi abitanti, uomini meccanici, quasi robot, armoniosamente integrati nel
dinamismo della nuova "macchina urbana".
Accanto a questo straordinario dipinto, che si può considerare una sorta di incipit
dell’esposizione, una serie d’importanti opere provenienti da collezioni pubbliche e
private europee e statunitensi (la Tate Liverpool, l’Avery Art and Architecture Library
della Columbia University di New York, il Dansmuseet di Stoccolma, il Centre Pompidou
di Parigi, il Musée National Fernand Léger di Biot, il Toledo Museum of Art nell’Ohio o la
Fondation Beyeler di Basilea, per citarne alcuni) permetteranno al visitatore non solo di
mettere a confronto la pittura di Léger con molti altri suoi innovativi progetti, sempre
collegabili al tema della città moderna poco note in Italia, come per esempio le sue
creazioni di grafica pubblicitaria, di scenografia e di cinematografia, ma anche di
approfondire la sua relazione con i protagonisti di quella fertile stagione
dell’avanguardia.
La sua ricca produzione dialogherà nel percorso espositivo con preziosi capolavori di
autori di quel periodo, amici o compagni di sperimentazione, tra cui Duchamp,
Picabia, Robert Delaunay, El Lissitzky, Mondrian, Le Corbusier, tutti artisti che come
Léger hanno contribuito a rinnovare l’idea della rappresentazione urbana, ciascuno
utilizzando il linguaggio più consono ai propri interessi estetici, ma comunque sempre
dentro gli ismi di quel primo ‘900, dal cubismo al futurismo, dal costruttivismo al
neoplasticismo di De Stjil.
La quantità e varietà delle opere e dei progetti esposti – dal suo primissimo
paesaggio urbano “ Fumo sui tetti” del 1911, alle cosiddette pitture murali realizzate tra
il 1924 e il 1926; dai costumi e dalle coreografie per i “ Ballets Suédois” a opere
famosissime come “ Il Tipografo” (1919), “ Uomo con un bastone” (1920) o “ Elemento
meccanico” (1925); dal poster per “ La Strada” al leggendario cortometraggio “ Ballet
mécanique” (1924) o al film di Marcel L’Herbier “ L’inhumaine”, alle cui scenografie egli
collaborò, vera celebrazione del cinema come sintesi delle arti – permetteranno di
valutare, nelle sue molteplici sfaccettature, gli esiti artistici di quel cruciale
ventennio compreso tra gli anni Dieci e Venti del ‘900, quando Parigi è davvero la
capitale mondiale dell’arte, della cultura, del commercio e della vita mondana,
prima che la crisi delle borse ne segni inesorabilmente il declino. Ed è proprio a Parigi,
che Léger e gli artisti dell’avanguardia, cogliendo le sollecitazioni che provengono da
quella straordinaria “fucina” di stimoli e innovazioni rappresentata appunto dalla
moderna metropoli, esercitano un ruolo guida nella ridefinizione dell’arte all’interno
della società.
L’opera di Léger è in questa direzione davvero pioneristica - e la mostra ne dà ampio
conto - sia per la sua concezione pluridisciplinare, che per lo sforzo di cambiare le
forme della pittura, corrispondendo così alle nuove esigenze della realtà urbana, in
linea con quel fenomeno che nel secondo dopoguerra verrà catalogato come
comunicazione di massa. Rielaborando il proprio stile, dapprima influenzato dal
cubismo di Picasso e dalle frequentazioni con gli esponenti più in vista dell’avanguardia
europea, come Robert Delaunay, Jacques Lipchitz e Juan Gris, Fernand Léger
conquisterà via via una cifra del tutto personale e, a partire dal primo dopoguerra,
s’imporrà sulla scena dell’arte come un grande architetto della pittura e il suo
“realismo”, al passo con la vita urbana, sarà indubbiamente l’esito tra i più interessanti
della contaminazione tra le diverse forme d’arte e il linguaggio dei primi mass-media.
Alla mostra è abbinato un catalogo edito da Skira-Milano, 2014.
FERNAND LÉGER - NOTE BIOGRAFICHE
Fernand Léger vive in un’epoca di grandi cambiamenti che trasformano la vita
quotidiana.
È testimone della transizione dalle candele a gas all’elettricità, dai carretti trainati dai
cavalli alle automobili, all’aeroplano e da una società prevalentemente rurale a una
sempre più urbana. La sua generazione assiste anche alla nascita di nuovi mezzi di
comunicazione come il cinema, il telegrafo e la radio.
Nato nel 1881 ad Argentan, in Normandia, dopo un apprendistato di architettura a Caen,
nel 1903 entra nella Scuola di arti decorative a Parigi. Nel 1908, dopo aver distrutto la
maggior parte delle sue prime opere, inizia ad elaborare uno stile personale, influenzato
dal cubismo e dai lavori di Picasso.
Nel 1914 viene mobilitato sul fronte della Prima Guerra Mondiale a Ardennes e Verdun,
un'esperienza che lo segnerà per tutta la vita. Alla fine della guerra si occupa di pittura,
composizioni murali, arazzi, mosaici, sculture, ceramiche; collabora a scenografie e a
costumi di spettacoli teatrali; nel 1924 produce il film d'avanguardia “Ballet mécanique”.
Lavora anche per il balletto: suoi sono costumi e scenografie di "La creation du monde"
di Darius Milhaud.
La sua arte raccoglie successi attraverso diverse esposizioni in Francia, Svizzera e Stati
Uniti. Tra il 1940 e il ‘45 si trasferisce a New York, dove realizza anche diverse
gigantesche pitture murali.
Muore il 17 agosto 1955 a Gif-sur-Yvette, in Francia.
Léger
La visione della città contemporanea
1910 - 1930
Museo Correr -- Secondo piano, Piazza San Marco, Venezia
8 febbraio 2014/ 2 giugno 2014
Orari:
10.00 - 18.00 (tutti i giorni)
Il servizio di biglietteria termina 1 ora prima della chiusura
Ultimo ingresso ore 17.00
Informazioni
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www.correr.visitmuve.it
info@fmcvenezia.it
Call center 848082000
Vaporetto
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singoli € 1,00
gruppi € 1,00
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Biglietti
Intero € 13,00
Ridotto € 11,00
ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni;
cittadini ultrasessantacinquenni; personale del
Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del
Turismo; convenzionati; titolari di Carta Rolling
Venice; titolari Carta Giovani; possessori di Museum
Pass; possessori di Venice Card Adult e Junior;
convenzionati; membri ICOM; possessori card
Circuito Cinema e Touring Club Italia
Le riduzioni su esibizione di titolo (card o altro) si
vendono solo onsite
Ridotto gruppi € 11,00
solo su prenotazione minimo 15 persone
Ridotto speciale € 7,00
possessori del biglietto Piazza San Marco; titolari di
MUVE Friend Card.
Ridotto scuole € 5,00
previa presentazione di lista su carta intestata
dell’istituto
Visite fuori orario € 30,00
Acquisto minimo 15 biglietti. Consente la visita anche
della mostra L’i mmagine della città europea dal
Rinascimento al Secolo dei Lumi
Gratuito
portatori di handicap con accompagnatore; guide
autorizzate dalla Provincia di Venezia; interpreti
turistici che accompagnino gruppi; accompagnatori
(max.2) di gruppi di ragazzi o studenti;
accompagnatori (max. 1) di gruppi di adulti; Partner
ordinari MUVE
Visite guidate
Ai visitatori che acquistano la visita guidata viene
applicata la riduzione sul biglietto mostra
La visita guidata è associata al percorso della mostra
L’immagine della città europea dal Rinascimento al
Secolo dei Lumi, previo acquisto del biglietto
d’ingresso ridotto speciale 2.00 €
Singoli € 5,00
Gruppi € 100,00
Scuole € 80,00
Audioguida
adulti € 5,00
è possibile utilizzare l’audioguida anche nel percorso
Immagine della città europea dal Rinascimento al
Secolo dei Lumi previo acquisto del biglietto
d’ingresso ridotto speciale 2.00 €
whisper € 1,00
obbligatori per gruppi da 15 persone e oltre
gratuito per chi acquista la visita guidata
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