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Le autorappresentazioni di Tiziano

Abstract del saggio, dal catalogo della mostra (Fondazione Mu.Ve./ Antiga edizioni) per la mostra "Tiziano, un autoritratto. Problemi di autografia nella grafica tizianesca"

Di Joanna Woods-Marsden

 
TIZIANO VECELLIO (Pieve di Cadore, 1495 ca. - Venezia 1576) Autoritratto, 1570 ca. Gessetto nero su carta avorio, 120 x 99 mm. Collezione privata, U.S.A.
Il contributo di Joanna Woods- Marsden, dal titolo “Le autorappresentazioni di Tiziano”, delinea il contesto storico e sociale relativo all’invenzione dell’autoritrattistica all’inizio del Rinascimento, concentrandosi sulle questioni legate alla classe e al ceto sociale. Gli artisti visivi, catalogati come lavoratori manuali, erano definiti come semplici artigiani e occupavano un basso livello nella scala sociale, a differenza degli scrittori che erano qualificati come intellettuali e la cui professione rientrava quindi tra le prestigiose Arti liberali.

Nello sforzo teso a ridefinire l’arte come attività intellettuale, gli artisti cercavano di minimizzare il ruolo che l’esecuzione manuale giocava nelle loro opere. Lo studio compie un’indagine cronologica dell’autorappresentazione di Tiziano (1488/1490 - 1576 circa), a cominciare dalle tre medaglie attribuite a Leone Leoni, Pastorino Pastorini e Agostino Ardenti.

Raffigurando l’artista di profilo, questa forma d’arte rievocava l’autorità dei Cesari nel conio romano. Viene poi analizzata la xilografia di Giovanni Britto, derivata da un autoritratto di Tiziano, che lo raffigura al lavoro mentre usa uno stilo per disegnare, anche se la fama dell’artista si fondava ben più sulla sua maestria nel colorito che sul suo talento nel disegno.

Si esplora inoltre il significato del suo sguardo costantemente distolto dall’osservatore – in sostanza il suo rifiuto, a differenza di altri autoritrattisti, di esser visto nell’atto di contemplare se stesso nello specchio – nei due autoritratti “autonomi” in pittura, conservati a Berlino e Madrid. Se ne conclude che Tiziano ha sempre mostrato un’identità artistica volta a enfatizzare la componente concettuale e intellettuale del processo creativo, rispetto a quella dell’esecuzione manuale.

Esaminando il disegno con l’autoritratto recentemente scoperto in rapporto ad altri disegni tardi di Tiziano eseguiti in matita nera, il saggio propone che il foglio sia stato eseguito in preparazione della pala d’altare, opera di bottega, con la Madonna che allatta il Bambino e i santi Tiziano e Andrea, con Tiziano Vecellio come donatore, che egli donò alla chiesa parrocchiale della propria città natale, Pieve di Cadore, verso la fine della vita.

Viene inoltre interpretato il significato religioso che la pala può aver rivestito per l’artista. Il saggio si conclude suggerendo una ragione ideologica per cui Tiziano, tra tutti gli artisti operanti a Venezia e nel Veneto nella prima metà del Cinquecento, sarebbe stato l’unico a indulgere nell’autoritrattistica “autonoma”.

Vedi la presentazione della mostra

Tiziano, un autoritratto -Problemi di autografia nella grafica tizianesca
Museo Correr, Venezia, 29 marzo – 15 giugno 2014
L’esposizione al Museo Correr di un affascinante Autoritratto a disegno recentemente ritrovato e riconosciuto a Tiziano Vecellio da autorevoli studiosi internazionali, tra cui David Rosand e Luba Freedman, già rivelato al pubblico per la prima volta nella Mostra Tiziano ultimo atto (Belluno, 2007, a cura di Lionello Puppi), costituisce una delle iniziative più interessanti tra le offerte espositive della prossima primavera veneziana............


JOANNA WOODS-MARSDEN è Professore Emerito di Storia dell’arte rinascimentale presso la University of California, Los Angeles. Nata in Irlanda, Woods-Marsden ha conseguito il B.A. e l’M.A al Trinity College, Dublin University , e il Ph.D all’Harvard University.
Ha pubblicato numerosi scritti sulla ritrattistica rinascimentale, fra cui Renaissance Self-Portraiture: The Visual Construction of Identity and the Social Status of the Artist (Yale University Press, 1998); El autorretrato del Renacimiento, in El Retrato del Renacimiento (Museo del Prado, Madrid 2008) e il capitolo sulla ritrattistica nel Blackwell Companion to Renaissance and Baroque Art (2013). In passato ha concentrato la sua ricerca sull’arte di corte nel Quattrocento, presentata nel volume The Gonzaga of Mantua and Pisanello’s Arthurian Frescoes (Princeton University Press, 1989) e in molti saggi. Di recente ha curato Titian: Materiality, Istoria, Portraits (Brepols, Turnhout 2007).
Attualmente è impegnata nella stesura del libro Gendered Identity in Titian’s Court Portraits. La sua ricerca ha beneficiato dell’assegnazione di fellowship presso Villa I Tatti, l’American Academy di Roma, il National Humanities Institute e il Center for Advanced Study in the Visual Arts della National Gallery of Art, Washington, D.C., ha inoltre ottenuto la Mc George Fellowship in the Humanities presso l’Università di Melbourne e una fellowship del National Endowment for the Humanities.



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