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Lo sbuffo L'Italia non decolla! Ma non ve lo aspettavate? Le chiacchiere di Renzo non sono sufficienti. Riforme inutili e spesa incontenibile impediscono la ripresa Di Giovanni Gelmini
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Una grande attesa, scatenata dai media, sui risultati del PIL, che oggi sono stati comunicati dall'Istat, un’attesa inutile perché chiunque, che sia attento ai fatti che avvengono attorno a noi, può ben capire che l'Italia non decolla.
Manca la cosa fondamentale: credere in noi. Renzi è simpatico, parla, parla, tante promesse, ma poi su cosa si concentra: su una pessima riforma costituzionale, che a nulla serve per l'economia. Qualche grullo può crederci in buona fede, tanti meno grulli fanno finta di crederci, ma chi ha in mano le leve dell'economia, gli investitori veri, non quelli che giocano in borsa, non ci cascano e non investono o, se investono, lo fanno in altri Stati, retti da persone meno fanfarone. Non è che Renzi non abbia preso qualche buona iniziativa, ma sono insufficienti a coprire il buco fatto dal malgoverno di Berlusconi e dai provvedimenti depressivi, anche se necessari, realizzati da Monti. La disoccupazione, che è la madre della contrazione dei consumi, la si combatte con gli investimenti, ma chi investe scommette sul futuro e, quindi, occorre che ci sia fiducia nel governo della cosa pubblica. Renzi ha commesso due errori fondamentali. Il primo, come già detto, è aver puntato sulle deprecate riforme, con cui ha bloccato l'attività parlamentare, senza produrre alcunché di utile, anzi sollevando molti dubbi sul passaggio ad un sistema centralizzato ed autoritario, che, in presenza degli elevatissimi livelli di corruzione e di criminalità organizzata, è sicuramente pericoloso Secondo errore è l'abolizione delle Province, unico ente che ha la possibilità di coordinare e controllare il territorio. Al contrario, alle Province si doveva far confluire l'infinito numero di Enti territoriali, che costano in operazioni amministrative duplicate, che sprecano energie nelle inutili controversie sulle competenze, che gonfiano i costi della Pubblica Amministrazione e che la rendono insopportabile, costosa, lenta ed inefficiente. Da sempre le associazioni di categoria degli imprenditori lamentano l'inefficienza della burocrazia e da sempre i politici hanno operato per rendere la burocrazia ancora meno efficiente. Il motivo credo sia evidente: una burocrazia inefficiente, dà posto agli “amici”, fa atti inutili a tutti, ma utili a qualcuno, e permette più corruzione, non importa se poi provoca tasse insostenibili. Il livello delle tasse ha toccato il record e perfino Renzi si è accorto che non c'è più spazio per alzarle al punto che il buco di bilancio atteso, di circa 20 miliardi di euro, lo coprirà come potrà con minori spese e con l'inevitabile sforamento del 3%. Ma cosa vuol dire questo? L'è l'inaffidabilità dell'Italia e quindi hanno ragione gli investitori a non investire. È un serpente che si mangia la coda, e non c'è niente da fare. L'unico modo per rilanciare l'Italia è ridurre drasticamente la spesa pubblica corrente; queste riduzioni vanno ripartite tra minori tasse e più investimenti. Ma è pensabile che Renzi possa fare questo se il suo operato è controllato da Berlusconi & C, che sono la principale causa del semidissesto italiano? Non so come la pensiate voi, ma io credo proprio di no e non meravigliamoci quindi se l'Italia non decolla. Argomenti: #economia , #governo , #politica , #politica economica , #pubblica amministrazione , #renzi , #riforme Leggi tutti gli articoli di Giovanni Gelmini (n° articoli 506) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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