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Una conferma che non c'è ripresa

82,6 miliardi, troppo pochi gli Euro assegnati dalla BCE a tasso irrisorio!

Il flop di Draghi è una conferma che non c'è ripresa senza politiche industriali dei Governi nazionali

Di Giovanni Gelmini

Il piano di Draghi per favorire la ripresa economica non ha dato i risultati attesi.
Il prestito, al bassissimo tasso dello 0,15%, offerto alle banche, da destinare ad imprese e a famiglie (n.d.r. Quindi non all'acquisto di titoli di Stato), ha assegnato solo 82,6 miliardi di euro, contro il “minimo atteso” di 100 miliardi.

Qualcuno può chiedersi perché le banche non abbiano approfittato di un’offerta di soldi quasi gratuita. Non sono nella testa dei banchieri, ma credo di poter dare una risposta realista: non pensano di poterli piazzare a condizioni remunerative.

Ma se questo può apparire ovvio, c'è da chiedersi perché non pensano che si possano piazzare utilmente prestiti a un tasso attorno al 3-4%?

Una prima cosa da osservare è che la richiesta di prestiti delle imprese è diminuita fortemente. I prestiti non possono essere concessi alle imprese solo per pagare gli stipendi o per far fronte ai loro rischi di insolvenza sui creditori, possono, invece, essere concessi per il rinnovamento e per entrare in nuovi mercati, ma per questo occorrono idee e voglia di aggredire il futuro, cosa che oggi, specialmente in uno Stato pesante con tasse e burocrazia, non c'è più.

Penso che per le famiglie possa valere lo stesso ragionamento: le banche non possono concedere prestiti per il normale tran tran della vita, per fare festa o vacanze. Un tipo di prestito potrebbe essere quello immobiliare: l'acquisto o il cambio della prima casa. Però questo è pericoloso oggi quando il rischio di disoccupazione lunga è elevato.

Insomma, alla fine dei ragionamenti, la verità è che le banche non credono che sia in atto la ripresa, quella vera, che si mantiene al di là delle oscillazioni congiunturali. I rischi interni ed esterni, come la crisi ucraina, restano tali da suggerire una prudenza elevatissima.

Non diamo però la colpa a Draghi, lui fa quello che può con gli scarsi mezzi che ha a disposizione. Quello che manca è la capacità di alcuni Governi dell’UE di fornire garanzie per il futuro.

In tutta la politica dell'UE manca una visione coerente e condivisa di un futuro comune; ogni iniziativa deve essere accettata dai Governi degli Stati, non c'è un Parlamento che decida, manca una reale politica degli investimenti. Gli stati membri troppo spesso non sono capaci di realizzare qualcosa e, purtroppo, posso dire che la stessa UE, con una burocrazia farraginosa, non sarebbe in grado di agire direttamente sul territorio per superare l'inefficienza degli Stati dove è eccessiva la corruzione.

La verità è che ancora oggi la ripresa non può avvenire senza un forte rinnovamento delle strutture degli Stati, cosa che per Italia, Grecia, Spagna e altri è di là da venire.

Prendiamo l'Italia che conosciamo bene; Renzi ha disarcionato Letta dicendo che non stava facendo nulla, ma cosa ha fatto lui per aiutare la ripresa? <

Servono le riforme del Senato, su cui si è tanto sbracciato, a risolvere qualche problema?
Serve la legge elettorale?
E dico di più: servono gli 80€ così come sono stati pensati?

Oggi si sta impantanando sull'articolo 18, una cosa che non è utile a nulla e crea solo discussione. Allora viene il sacro dubbio che il suo scopo sia fare annunci, cui non seguono fatti reali, ma solo discussioni inutili che riempiono le stanze senza intelligenza di TV e social-network, in modo tale che non si parli delle minime cose che lui realizza e che, invece, vende come grandi riforme.

L'unica cosa vera che ha realizzato è il “Patto del Nazareno”, che ha rimesso in pista chi ci ha messo nei guai: Berlusconi.
Impossibile uscire dalla crisi con partner come Berlusconi e Verdini, ma sono solo partner o i conductor occulti del Governo?

Argomenti:   #banche ,        #draghi ,        #euro ,        #europa ,        #famiglia ,        #finaziamento ,        #governo ,        #imprese ,        #politica ,        #politica economica ,        #ue



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