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Lo sbuffo Ma quale ripresa non sarà mai possibile con una “politica” indecente? I segnali positivi, che leggiamo nelle statistiche, sono superati dalle gravi difficoltà dei paesi che ci circondano: Grecia, Russia, Ucraina, Medio Oriente, Libia Di Giovanni Gelmini
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Nel leggere i dati statistici che gli istituti ci forniscono è sempre necessaria molta attenzione e capire le dinamiche di fondo, le cause e le conseguenze. Spesso l’ISTAT, con grande correttezza, mette in evidenza come il significato dei risultati delle loro indagini non sia da leggere solo con il risultato sintetico.
Ieri ad esempio ha pubblicato i dati definitivi dei prezzi al consumo che, se letti nei risultati sintetici (-0,4% rispetto al mese precedente e dello -0,6% nei confronti di gennaio 2014), darebbero un grave segnale di deflazione, ma, se non ci fermiamo ai primi periodi del comunicato stampa, leggiamo: “... l'inflazione di fondo resta positiva, ma in ulteriore rallentamento (+0,3%, da +0,6% di dicembre); al netto dei soli beni energetici scende a +0,3% (era +0,5% il mese precedente)”. Non siamo ancora quindi nella reale deflazione, anche se siamo sempre a grande rischio. In questo momento i prezzi scendono per una diminuzione dei costi e non per una diminuzione della domanda. L'ottimismo nelle imprese industriali è legato però al solo aumento delle esportazioni; il mercato interno ancora langue. La domanda che dobbiamo porci è: “La nostra economia sarà capace di trasmettere la piccola ripresa mondiale, dalle esportazioni ai consumi interni e all’occupazione?” A nostro avviso non ci sono ancora le condizioni perché questo avvenga. Le riforme portanti per risolvere i punti fortemente negativi del nostro sistema, burocrazia, fisco, corruzione e giustizia, non ci sono o, se ci sono, sono ancora inefficaci e molto parziali. La pessima figura fatta da Renzi in occasione della prima lettura della “Riforma Costituzionale” alla Camera dei Deputati è veramente un emblema della politica attuale. Quale urgenza c'è per questa riforma pensata da Napolitano fin dal 1948? Un’orribile quanto inutile riforma costituzionale, associata ad una pessima legge elettorale, imposte a viva forza dal Governo, quando dovrebbero essere un’esclusiva competenza del Parlamento, dà la misura di quali siano gli interessi di chi siede nella stanza dei bottoni oggi: il potere senza controlli reali; tutti gli altri problemi dell'Italia sono in secondo piano. Senza le necessarie riforme, dolorose per il potere, l'economia non potrà riprendere. Le esportazioni non possono da sole sostenere l'economia di un paese di 60 milioni di abitanti, che sempre di più vive sui prodotti a basso prezzo provenienti dalla Cina, oggi importante anche nei prodotti di qualità, e dai paesi emergenti dell'UE e del terzo mondo. Invece, gli unici segnali che abbiamo di un allentamento della crisi economica sono legati al nostro Export, cosa certamente non negativa, ma decisamente insufficiente Il beneficio di un’importante diminuzione del prezzo internazionale dei prodotti petroliferi, può facilmente essere annullato dalle pesanti crisi internazionali che ci circondano: i venti di guerra che percorrono Europa, Asia e Africa e la crisi politica EU - Grecia. La spinta verso le energie rinnovabili non è stata sufficiente nel passato e così la nostra industria e il nostro benessere sono oggi ancora legate a pochi fornitori: Russia, Libia, Algeria e Paesi Arabi. Due di queste sono al centro di una grave crisi che mette a rischio le possibili forniture: certamente dovremo rinunciare a quelle libiche e l'altro nostro importante fornitore, la Russia, non potrà sopperire alle carenze, ma anche i Paesi Arabi possono andare incontro a qualche difficoltà. Come faremo ad avere energia per noi? Senza energia a basso prezzo e garantita non c'è possibilità di sviluppo pervasivo. Berlusconi prima, Monti, Letta e Renzi, poi non sembrano essersi minimamente preoccupati di questo e poco o nulla hanno fatto per stabilizzare il Nord Africa, in particolare la Libia. Oltre alla Riforma Costituzionale e alla legge elettorale, la grande preoccupazione di Monti e di Renzi è stato l'articolo 18 e sai che grandi benefici ci porta questo! Politici miopi e corrotti occupano Roma e, quando due anni fa non sono riusciti ad eleggere un nuovo Presidente della Repubblica, non c'è stato il coraggio di mandare tutti a casa; così si è insediato un sistema extra parlamentare, in mano a persone fuori del Parlamento, oggi primo è Renzi, seguiti da Berlusconi, impegolato con i suoi molteplici problemi con la giustizia, e Grillo. I mass-media sembrano ignorare i veri problemi per concentrarsi in continuazione su boutade dei politici indegni facendo sembrare importantissime cose di scarso rilievo, ma che fanno audience. Siamo messi malissimo! Argomenti: #crisi , #crisi economica , #economia , #energia , #energia alternativa , #italia , #mondo , #petrolio , #politica , #politica economica , #politica estera , #renzi Leggi tutti gli articoli di Giovanni Gelmini (n° articoli 506) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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