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Dimissioni di Lupi: intervento dell’Onorevole Alessandro Di Battista (MoVimento 5 Stelle)

Dal resoconto stenografico della Seduta n. 396 di venerdì 20 marzo 2015 della Camera dei Deputati


ALESSANDRO DI BATTISTA. Grazie Presidente, deputato Lupi, stia tranquillo, non siamo qui a elencarle le pessime azioni che ha commesso come Ministro, non abbiamo alcuna voglia di toglierci i sassolini dalle scarpe o di sfruttare il momento per dire all'Italia intera che il MoVimento 5 Stelle aveva ragione. Non ha alcun testo senso intestarci le sue dimissioni, anche se, e lei lo sa, il MoVimento 5 Stelle è stata l'unica forza a chiedere l'allontanamento di Incalza otto mesi fa, quando venimmo derisi e, come sempre, ignorati dal 99 per cento dei media italiani. L'ho osservata in questi giorni, ho osservato il suo volto provato dagli eventi, avrà sentito un grande dolore pensando a suo figlio finito in questa vicenda, avrà avuto difficoltà a prendere sonno o voglia di fuggire, lontano, senza sapere dove.
Brutto sentirsi senza via d'uscita, abbandonato da tutti gli amici, che poi amici non sono: sono squali, pronti a sacrificarla per mantenere un posto di Governo. Alcuni sono seduti accanto a lei, le avranno dato pacche sulle spalle ma...  

 PRESIDENTE. Onorevole Di Battista ! Onorevole Di Battista, lei può argomentare tutto quelle che vuole...

ALESSANDRO DI BATTISTA. Io sto facendo un discorso politico.

PRESIDENTE. Ma non può insultare. Dire «squali» ai membri del Governo non è accettabile (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente, Area Popolare (NCD-UDC), Scelta Civica per l'Italia, Per l'Italia – Centro Democratico ).

ALESSANDRO DI BATTISTA. Lei censura, Presidente. Comunque, le avranno dato pacche sulle spalle ma hanno venduto le sue dimissioni senza indugio per mantenere in piedi il sistema. Lei oggi è una pietra che rotola e, mi creda, non ne proviamo alcuna soddisfazione. Al contrario, pensiamo a milioni di italiani che provano le sue stesse sofferenze anche se non sono causa del loro male.
Anche loro di notte non riescono a dormire, perché hanno il terrore che Equitalia gli porti via tutto.
Anche loro sono disperati, così disperati da giocarsi mezzo stipendio ad una slot machine sotto casa, quelle slot machine che sostengono economicamente il sistema dei partiti che voi, che lei, che Renzi, rappresentate, quelle slot machine che noi vorremmo tassare per dare, a chi ne ha bisogno, un reddito di cittadinanza.

Tanti italiani come lei vorrebbero fuggire, ma dalla disoccupazione, dal ricatto del voto di scambio, dall'estorsione di qualche boss senza pietà pronto a taglieggiarli per poi finanziare la campagna elettorale di qualche collega di partito. La disperazione che prova lei adesso la provano in molti, ma la provano per via di quel sistema di corruzione che lei ha difeso, protetto all'interno del suo Ministero, e glielo dico senza urlare, nella speranza che queste parole possano toccarla. Sa cosa significa corruzione? Significa rompere in tanti pezzi.

La corruzione ha rotto in tanti pezzi questo Paese, l'ha sbriciolato garantendo abbondanti mangiatoie a pochi e briciole a tutti gli altri. La corruzione ha prodotto il cancro nella «terra dei fuochi» e l'abbandono dell'Italia da parte dei suoi giovani migliori; ha provocato notti insonni a padri che non sanno come pagare gli studi a figli, attacchi di panico di neolaureati che non sanno come trovare lavoro.
La corruzione ha prodotto il dramma di imprenditori che preferiscono mettersi il cappio al collo piuttosto che dire in giro che stanno fallendo, le lacrime di malati costretti ad aspettare mesi per trovare un posto letto in un ospedale. La corruzione ha trasformato l'Italia in una giungla dove delinquenti ottengono appalti, conti correnti milionari, case da sogno, barche di lusso che attraccano sulle coste liguri, sarde o in qualche porto nel Gargano. La Liguria, la Sardegna, il Gargano, dove migliaia di italiani aspettano le briciole da uno Stato corrotto che non sa proteggerli neppure dalla pioggia.
Lei si sentirà svuotato oggi, così come le casse dello Stato, svuotate da malfattori che hanno occupato le posizioni di comando relegando gli onesti a ruoli di comparse, di illusi o di «rompicoglioni». Lei è stato per due anni il Ministro delle grandi opere, lei sa quanto aumentano i loro costi in Italia: del 40 per cento, secondo gli inquirenti. Parliamo di miliardi di euro se sommiamo «tangentifici» come il Mose, opere folli come il TAV o fallimentari come l'Expo.

Opere utili solo a far fatturare i partiti attraverso l'indecenza degli appalti truccati concessi agli amici, siano essi mandanti ciellini o cooperative rosse, un tempo comuniste ma ormai capaci solo di mettere in comune intelligenze criminali ed esperienze delinquenziali per potersi spartire soldi nostri e con questi comprare il voto da chi è talmente disperato da venderselo per non perdere un lavoro da tre euro l'ora. Lei è stato il Ministro delle grandi opere, conosce il sistema: raccontarcelo sarebbe l'atto più   coraggioso che possa fare. Tutti gli uomini sbagliano ma a tutti è concessa la possibilità di riparare. Incalza non parlerà, è abituato a stare zitto.

Lei, al contrario, potrebbe spiegarsi perché un chilometro di autostrada in Italia costa il triplo rispetto agli altri Paesi europei. Glielo chiede un cittadino che mai avrebbe pensato di parlare a un Ministro il giorno delle sue dimissioni, e glielo chiedono nove milioni di italiani che vivono sotto la soglia di povertà e che senza i furti delle grandi opere potrebbero ottenere un reddito con cui campare dignitosamente nell'attesa di trovare un lavoro.

Le chiedo un'ultima cosa: restituisca al popolo italiano i suoi compensi dell'ultima legislatura. Non morirà di fame per questo, piuttosto si arricchirà di dignità. Potrebbe usare anche il fondo di noi parlamentari del MoVimento 5 Stelle, a cui destiniamo i nostri stipendi tagliati. È un atto dovuto verso quei cittadini onesti ingannati anche da lei, da vent'anni di immoralità, di bassa politica ad uso personale, di meeting pubblici e colloqui privati, di ostentazioni di fede cristiana e comportamenti da farisei, di adunate di Comunione e Liberazione e ristrette spartizioni di potere.

La restituzione di questo maltolto, deputato Lupi, prescinde dalle sue dimissioni; siamo sicuri che sapere che con quei soldi delle imprese potranno partire e dei giovani senza un padre Ministro trovare un lavoro allevierebbe la sofferenza dei suoi ultimi giorni. Coraggio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Congratulazioni)!

Vedi:

Dimissioni di Lupi: intervento del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
(con i link ai principali interventi)


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