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Dimissioni di Lupi: intervento dell’Onorevole Renato Brunetta (Forza Italia)

Dal resoconto stenografico della Seduta n. 396 di venerdì 20 marzo 2015 della Camera dei Deputati


RENATO BRUNETTA. Signor Presidente, Ministro Lupi, saluto oggi non l'addio alla politica del Ministro Lupi, ma la sua uscita dal Governo, da questo cattivo Governo: uscita che penso sia per lei equivalente in questo momento ad una liberazione. Sappiamo bene che lei era l'unico resistente dentro questo Esecutivo: dunque prima o poi doveva sloggiare. Ci spiace che i suoi colleghi di partito, salvo rare eccezioni, non si siano presi la briga di una sonora difesa pubblica, né l'abbiano pretesa dal Capo del Governo. Mi sono dispiaciuto non solo delle sue dimissioni, ma del fatto di aver appreso che lei le abbia annunciate non in Parlamento, ma in una trasmissione televisiva, senza aspettare il dibattito che oggi avrebbe seguito le sue attese spiegazioni, che io ho molto apprezzato, tra l'altro.

Questo però in fondo è un atto di coerenza non tanto suo, ma rispetto alla linea del Governo e della maggioranza, per cui le Camere sono un fatto marginale: non il luogo della democrazia, ma un luogo dove ammanire con prepotenza e una certa supponenza annoiata le scelte decise in luoghi separati. Questo mi è dispiaciuto ancor di più perché lei, signor Ministro Lupi, è sempre stato rispettoso del Parlamento, gliene do atto.  

Esprimo inoltre solidarietà alla sua persona colpita senza scrupoli: abbiamo assistito ad una battuta di caccia mediatica diretta a ferire la sua famiglia, con intercettazioni centellinate ad arte: osservata, questa battuta di caccia, senza scandali dal Premier Renzi, come se fosse normale che un Ministro sia intercettato per due anni con la tecnica della dissimulazione, per cui per sottrarsi all'articolo 68 della Costituzione è sufficiente mettere sotto controllo i telefoni di tutti coloro che sono nella cerchia tecnica, politica e amicale del Ministro. No, signor Ministro, questa non è giustizia, questa non è ricerca della verità.  

Noi siamo garantisti, lo siamo sempre stati e lo saremo sempre; ci siamo però trovati isolati in questa posizione. Renzi, questo Governo, questa maggioranza applicano un'etica della circostanza, una morale daltonica, funzionale alla sistemazione degli affari politici del Presidente del Consiglio. Non sono stato io, ma è stato Fabrizio Cicchitto a rilevare ancora stamane che si tollera tranquillamente che cinque sottosegretari siano sottoposti ad indagine o abbiano subito rinvio a giudizio, e siano lasciati tranquillamente al loro posto. Il Ministro Lupi – la chiamo Ministro – non ha ricevuto neppure un avviso: non che questo a nostro giudizio avrebbe implicato l'obbligo a dimettersi, ma non si può che constatare la diversità di trattamento riservato da Renzi agli amici rispetto ai meno amici, e rispetto anche a se stesso, Presidente Renzi.  

C’è infine una questione politica seria e grave: da Mani pulite in poi la politica non è stata più autonoma dalle decisioni della magistratura: alcune procure hanno da quel momento avuto la   golden share del destino dei Governi. In quest'ultima legislatura si è arrivati all'eliminazione del leader dell'opposizione, con una decisione trasferita dalle aule di tribunale a quelle del Parlamento, che ha così rinunciato alla sua prerogativa di espressione della sovranità popolare, consentendo l'amputazione della nostra democrazia. La politica, quella buona, quella perbene, deve riprendere la propria autonomia: autonomia della magistratura ma anche dignità della politica. Le indagini della magistratura non possono essere il comodo strumento dell'uomo solo al comando, di questo o di qualsiasi altro uomo solo al comando, per scegliere a discrezione delle sue tattiche di potere quali trasformare in sentenze di morte politica e quali ignorare. No, Presidente Renzi, questo noi non lo potremo mai accettare, per il bene del nostro Paese, per il bene della nostra democrazia (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e Area Popolare (NCD-UDC)).

Vedi:

Dimissioni di Lupi: intervento del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
(con i link ai principali interventi)


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