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Lo sbuffo

25 aprile, cosa vuol dire oggi al di la dei discorsi scontati?

È forse arrivato il momento di cambiare l'ottica e leggere il mondo d’oggi con i valori di chi ha sofferto allora

Di Giovanni Gelmini

Molti di quelli che parlano oggi della seconda guerra mondiale, della resistenza e della librazione allora non c'erano. Io c'ero, anche se infante, e la traccia di paura che c'era la porto ancora nel sangue, però mi irrito a sentire discorsi pomposi che non dicono nulla.

Chi c'era allora, indipendentemente da quale fosse la sua idea politica, sa che si viveva nel terrore. A cosa serve ricordare i fatti raccapriccianti che sono successi e gli eroi, se non siamo capaci di trarne insegnamento per leggere quello che oggi sta succedendo ed evitate di ripetere il disastro?

Oggi, proprio oggi si discute animatamente del problema dei migranti, ma qualcuno si chiede cosa segnalano?

Dall'Afghanistan alla Nigeria, passando per l'Ucraina, Israele, lo Yemen, la Libia e la Somalia c'è la guerra. Guerra dichiarata o scontri tra fazioni. Da questa situazione di conflitto permanete e diffuso nasce il “piccolo” problema dei migranti.

Qualcuno mi chiederà perché lo definisco piccolo; ecco è piccolo perché dietro a questo, vi è un problema enorme: il conflitto geopolitico che nasconde conflitti più complessi.

Qualcuno forse non sa o si dimentica che siamo al centro di una “tempesta perfetta”, cioè al cambiamento di un modo di essere del mondo.
In questa “tempesta” si scontrano forze obsolete che hanno conquistato il potere nel mezzo secolo passato (vedi ad esempio il potere dei petrolieri) e il nuovo che ha più forza, ma è contrastato da quelli che non riescono più a reggere il passo, ma che occupano le posizioni chiave.

La storia ci insegna che non si tratta semplicemente di economia, di tecnologia, ma anche di paesi che contano e quelli che non contano, di modo di vivere, di società.

La storia insegna anche che da questi conflitti si esce con guerre rovinose che cambiano il quadro geopolitico e i valori della società.

Ecco cosa c'entra il 25 aprile in questo discorso!

La seconda guerra mondiale è stata la rivolta del sistema all'idea di organizzazione della società che si è evoluta dall'800 e Hitler ha cercato di realizzare. Oggi ci troviamo vicini alla terza guerra mondiale perché i sistemi idealizzati dalla società di riferimento attuale non sono in grado di rispondere alle esigente del pianeta.

Penso che se volgiamo evitare una terza guerra mondiale, cosa molto difficile, dobbiamo capire i problemi che stanno dietro ai migranti e intervenire pesantemente su chi agita il terrore. Ricordiamoci che chi lo fa ha bisogno di tanti soldi e siamo noi a darglieli.

Gli ideali di chi ha combattuto per la liberazione settant'anni fa sono ancora validi, ma dobbiamo applicarli e non solo ricordarli con belle parole e corone d'alloro.

Argomenti:   #25 aprile ,        #guerra ,        #liberazione ,        #resistenza ,        #tempesta perfetta



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