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Le chiacchiere non fanno PIL

La ripresa non c’è! I dati ISTAT sono mal letti

La crescita, trimestre su trimestre, dello 0,3% è poco significativa. Quella che si deve guardare è la variazione rispetto al primo trimestre del 2014 che da uno zero tondo tondo

Di Giovanni Gelmini

Non so se si tratta d’incompetenza o di nascondere i risultati reali forniti dall’ISTAT. Come avevamo avuto sentore dai dati mensili comunicati, la crescita del PIL anno su anno è un bello zero tondo e, che sia questo il dato reale ed importante della rilevazione cui guardare, lo dimostra il grafico qui a fianco riportato che è stato messo dall’ISTAT in testa alla prima pagina del “testo integrale”.

Se togliessimo la crescita delle esportazioni, avemmo ancora un risultato negativo e tutti gli economisti seri sanno che non si può parlare di “ripresa” quando il mercato interno langue e la disoccupazione aumenta: non siamo usciti dalla recessione. È un momento di stasi che si spera dia l’avvio ad un periodo migliore.

Una cosa importante nella lettura dei dati dell’ISTAT è che confermano l’assoluta debolezza dell’economia italiana che non riesce a cogliere i momenti positivi dell’economia internazionale, trasformandoli in crescita interna.

Credo che sia assolutamente evidente che nessun Governo, nemmeno l’attuale, ha saputo fino ad ora fare quelle riforme che chiedono a gran voce l’Europa e le imprese. Non si vogliono toccare i nodi reali: l’inefficienza dello Stato ed il suo costo assolutamente spropositato, che porta ad un peso insostenibile per imprese e famiglie.

Ecco il breve comunicato stampa dell’ISTAT:
 
    Nel primo trimestre del 2015 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ed è risultato invariato rispetto al primo trimestre del 2014.

    Il primo trimestre del 2015 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al primo trimestre del 2014.

    La crescita congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti dell'agricoltura e dell'industria e di una sostanziale stazionarietà nei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) maggiore dell'apporto negativo della domanda estera netta.

    Nello stesso periodo il PIL è aumentato in termini congiunturali dello 0,1% negli Stati Uniti e dello 0,3% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 3,0% negli Stati Uniti e del 2,4% nel Regno Unito.

La variazione acquisita per il 2015 è pari a 0,2%.


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Argomenti:   #economia ,        #indagine ,        #istat ,        #pil ,        #politica ,        #riforme ,        #riforme



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