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Osservazioni su un comunicato stampa

L’euro moneta forte secondo Rocco Buttiglione

Facile scrivere! Se invece di parlare si facesse, non saremmo conciati così

Di Giovanni Gelmini

L’Onorevole Rocco Buttiglione in un comunicato stampa afferma che l’Euro è nato come moneta forte e la Germania “ha rinunciato al marco a condizione di ricevere in cambio una moneta altrettanto forte. Molti stati europei più poveri della Grecia (e molto più poveri dell'Italia) hanno fatto sforzi straordinari per riformare le loro economie in modo da stare dentro una moneta forte. È stato durissimo: hanno dovuto azzerare la spesa clientelare, ridurre la burocrazia che gestisce lo stato assistenziale, tagliare la spesa pubblica, ridurre il peso della pubblica amministrazione.

Secondo l’Onorevole questi Stati sono stati premiati perché “hanno avuto una crescita sostenuta per molti anni ed oggi sono usciti dalla povertà e si sono guadagnati un meritato benessere. Perciò” questi stati, e non solo la Germania, non vogliono pagare per permettere ai greci di continuare con il loro vecchio modello. Solidarietà in Europa significa aiuto per cambiare modello, non può significare aiuto per restare nel vecchio modello”.

Difficile non ritenere corretto questo ragionamento e siamo ben convinti che per avere una moneta forte è necessario che la spesa pubblica sia proporzionata alla ricchezza e non faccia sprechi. Condivisibile anche la conclusione del comunicato: “se qualcuno nell'euro ci è entrato per sbaglio può sempre uscirne ma anche in quel caso non riuscirà a tornare al mondo di ieri, quello in cui la spesa pubblica in debito trainava la crescita. Nell’economia globalizzata di oggi quel metodo non funziona più.

Questo sono convinto che non valga solo per la Grecia, ma anche per l’Italia. Si deve combattere la corruzione e la spesa inutile della P.A. al fine di ridurre la tassazione e il debito pubblico, peccato che il Gruppo Area Popolare (Ncd-Udc), di cui Buttiglione è vicepresidente, storca il naso quando vengono proposti provvedimenti che rendano appena appena più difficile la corruzione, che continui a proteggere i parlamentari dalle azioni della Giustizia ridendole “fumus persecuzionis”.

L’onorevole poi dimentica un elemento fondamentale per avere un’economia forte che tragga vantaggi da una moneta forte: gli investimenti. Senza investimenti produttivi, e non clientelari, uno Stato non esce dalla situazione in cui Grecia e Italia si trovano ed invece in Italia non solo gli investimenti pubblici latitano, e di conseguenza anche quelli privati, ma addirittura sono largamente insufficienti alle necessità di uno Stato. Tsipras , invece, in Grecia parla di rilancio degli investimenti (più di un terzo degli aiuti richiesti al fondo slava stati andrebbe a nuovi investimenti).

Il risultato è che l’Italia non intercetta la ripresa e galleggia con un’economia trainata solo dalle esportazione. Ricordiamoci che l’onorevole Buttiglione è quasi sempre stato in gruppi parlamentari che facevano parte della maggioranza di governo. Quindi lo invitiamo caldamente a pretendere da Renzi quello che lui afferma essere la via per “uscirei dalla povertà” invece di diffondere solo comunicati stampa.

Argomenti:   #buttilgione ,        #corruzione ,        #economia ,        #euro ,        #grecia ,        #italia ,        #politica ,        #politica economica



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