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Osservazioni volanti

Biennale di Venezia 2015 : British Pavilion - Sarah Lucas

Un insieme di oggetti messi per provocare e per creare grande curiosità, a senza trasmettere altro che curiosità sessuale

Di Eleonora & Cricio

Ci avviciniamo al padiglione della Gran Bretagna, una palazzina in perfetto stile inglese da cui ci si aspetterebbe di veder uscire un personaggio allo stille di Miss Marple; invece della “Signora in Giallo”, in cima alla scala d’accesso, troviamo una scultura in giallo: un qualcosa di contorto con un’asta gibbosa, ma dritta verso il cielo. Guardiamo meglio ed identifichiamo la scultura in un fallo con relativi testicoli, il tutto poco credibile, quasi usurato, da buttare.
Entriamo un poco incuriositi e troviamo il padiglione tutto giallo, luminoso di sicuro, come dice l'autrice nel dépliant di presentazione:

  • La mia concezione complessiva della mostra è che dovrebbe avere l'aspetto di un dessert. Un dolcetto. Precisamente, Isole Galleggianti, Isles Flottantes nella ricetta francese, con le donne, le mie Muse, nel ruolo delle meringhe e Maradona, (Mano di Dio), in quello del capo Popsicle. Le sculture sono posizionate in un mare di crema pasticcera. Crème Anglaise in altre parole. Questo è uno dei compiti del giallo. L'altra sua missione è di inondare il padiglione con la luce del sole e metter tutti di buon umore. Tuttavia, la prova del budino sta nel mangiarlo.

E allora proviamo a mangiarlo, anche se il primo boccone non è che ci abbia attratto: sa di carne di montone, tanto cara agli inglesi.

Entriamo e nelle stanze quasi vuoti ci sono statue raffigurati mezzi corpi, dalla vita in giù come quei manichini che si usano per pantaloni e collant, di donne in varie posizioni, ma tutte con una sigaretta ficcata nel culo tranne due: una con una sigaretta nell'ombelico e un'altra a gambe larghe con la sigaretta ficcata nel sesso, in modo innaturale, quasi fosse un fallo. Alcune sono impegnate con una tazza di water. Inutile cercare di dare un senso alla provocazione, né ci chiarisce qualcosa quanto scritto nel dépliant :

  •   BIONDE
    Le sigarette, nel caso ve lo stiate chiedendo, sono per lo più per titillare, che è una delicata stimolazione di tipo sessuale. Certamente la sigaretta è una cosa molto fine di per sé, fumata o altro. Io ho un debole per quelle con la punta marrone. In questo caso vanno bene con i mobili di legno marrone e il gesso bianco delle donne. Mi pare che aggiungano un'aria irriverente, noncurante. Fare qualcosa, ma non fare troppo - proprio come l'atto di fumare in sé. E, parlando del riflettere, somiglia a quel momento in cui uno accende e contempla l'oggetto nella mano.
    Se per caso sei una di quelle persone che sente che le sculture sarebbero state migliori senza le sigarette, beh, le ho messe lì anche per te.

Patetica la gatta con le tette enormi!

C'è anche una parete dove ci sono incorniciate foto di donne provocanti prese da vari giornali.
Con noi entra una mamma con un bambino dell'apparente età d’otto anni.
Il bambino guarda tutte le opere stupito e la madre inizia a ridere imbarazzata, ma il meglio avviene quando il bambino si avvicina alla parete con le foto delle donne, la madre vede il bimbo che contempla queste immagini. La sua reazione è violenta: urla di togliersi da lì immediatamente e di raggiungerla e strattonandolo se lo porta via.
Reazione certamente espressiva di un disagio, forse eccessivo.

È vero che il sesso è “ansia di quest’epoca", per le sue continue implicazioni nell'apparire delle persone che devono essere non belle, ma sessualmente attraenti.
Ecco la paura causata dalla visione sessista della vita con le paure di non essere all'altezza delle attese, nel sentirsi emarginati se non si realizzano fatti. Ma non solo, in tutte le classi sociali e d’età oggi è diffuso uso del sesso per fare soldi e come segno del potere con tante altre implicazioni.

Queste installazioni o sculture, secondo noi, poco invitano alla riflessione in tale senso, stimolano al contrario la curiosità.

L'artista afferma che lo humour è la chiave per comprenderle: “esso significa negoziare con le contraddizioni vomitate dalla convenzione. In una certa misura, umorismo e serietà sono intercambiabili. Altrimenti non sarebbe divertente o devastante.

  Humour, si! Anche noi all'inizio abbiamo ridacchiato per le sue sculture, ma alla fine il vomito ha prevalso. Provocazione per provocare e basta!


Pubblichiamo una serie di articoli sulla 56° Biennale di Venezia; la pubblicazione proseguirà per tutto il mese di Agosto. Per vederli tutti: Venezia Biennale 2015



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